La vita dopo la morte: il ritorno del Rock in un progetto di fantastoria tutta americana

Ron Sachs, titolare di una società di pubbliche relazioni di Tallahassee, è riuscito a immaginare di cambiare il corso della storia, facendo rivivere i grandi leader del Rok’n Roll. Una sorta di sliding doors a ritmo di musica…e information technology

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In alto da sinistra: Elvis Presley, Karen Carpenter , Bob Marley, Cass Elliot; in basso da sinistra: Kurt Cobain, John Lennon, Dennis Wilson, Bobby Darin.

Se John Lennon, leader dei mitici Beatles, fosse vivo oggi come sarebbe? E Kurt Cobain, leader dei Nirvana? E Keith Moon degli The Who? Sappiamo bene che con le nuove tecnologie oggi a tutto (o quasi) si può dare una risposta, anche rispondere a quesiti improbabili, con un margine di errore molto basso. Ma esiste qualcuno che spenderebbe migliaia di dollari per riportare “in vita” – artificialmente – le leggende del Rok’n Roll?

«Abbiamo voluto riportare in vita 12 leggende della musica rock e vedere come sarebbero state oggi» ha detto Ron Sachs, titolare di una società di pubbliche relazioni  a Tallahassee, capitale della Florida. «Lo abbiamo fatto per divertimento e passione, perché amiamo il Rock’n Roll», ha spiegato.

E così la Sachs Media Group ha assunto la Phojoe, un’azienda con sede in Michigan, per utilizzare una tecnologia avanzata di invecchiamento computerizzato, che utilizza un software per aggiungere un paio di rughe, qualche chilo, capelli grigi e zampe di gallina negli occhi di volti molto famosi, come John Lennon, Bob Marley, Jimi Hendrix, Janis Joplin, Jim Morrison, Elvis Presley. Il processo  è simile al processo utilizzato dalle forze dell’ordine per aggiornare le foto di persone scomparse da anni o scomparse durante l’infanzia.

Il progetto fantasioso cerca di riscrivere il corso della storia, in modo romanzato, in una sorta di sliding doors: un tracciato alternativo con i protagonisti ancora in vita. I realizzatori sono Reebee Garofalo e Elijah Wald.

Il Professor Reebee Garofalo, docente sin dal 1978 all’Università del Massachusetts a Boston, ha scritto numerosi articoli sulla musica, la politica, il razzismo, la censura e la globalizzazione nel settore della musica. Il suo corso si occupa di analisi di tecnologia e media di ultima generazione, in modo da favorire il connubio fra competenza tecnica e visione sociale. Elijah Wald è un chitarrista di Folk Blues Americano (ha vinto nel 2002 un Grammy Award) e uno storico della musica.  Insieme hanno scritto una leggenda per ogni foto, riportando ciò che sarebbe potuto accadere se il Tristo Mietitore non avesse interrotto le carriere di queste stelle del firmamento rock in modo così brusco.

Keith Moon del gruppo rock The Who, eccentrico e autodistruttivo, suonava la batteria facendola esplodere letteralmente sul palco. Sopravvissuto alla spettacolare deflagrazione delle casse di amplificazione e a due collassi per overdose durante i concerti, fatale gli fu una dose da cavallo di tranquillanti nel 1978. Garofalo e Wald ne hanno rielaborato la vita: « dei The Who, Moon era  l’elemento trainante, il vero animale da palco e quello dai gesti spettacolari. La sua carriera sarebbe continuata ad oltranza sempre sul palco rock e  se non fosse morto il gruppo The Who non si sarebbe sciolto nel 1980. Avrebbero continuato in una longeva carriera come i Rolling Stones».

Di John Lennon, leader dei Beatles, assassinato nel 1980, i due storici scrivono che «avrebbe aperto la strada ad attivisti musicali come Bob Geldof e Bono e sarebbe stato il primo rocker classico ad abbracciare la rivoluzione hip- hop».

Di Kurt Cobain, leader dei Nirvana, una vita travagliata e morto suicida nel 1994, suppongono che «avrebbe voltato le spalle alla vita spericolata e avrebbe seppellito la sua fama da dannato».

Elvis Presley – secondo i due fantastorici – dopo il 1997, anno della scomparsa del suo manager (Colonnello Tom Parker), avrebbe usato la sua ritrovata libertà per lavorare con un produttore hip e raggiungere una nuova generazione di fan.

Il movimento punk rock di fine anni ’70 avrebbe trovato un leader in Jim Morrison, leader dei The Doors, probabilmente si sarebbe realizzato un duetto tra Jimi Hendrix e il gigante del jazz Miles Davis e quando Bob Marley avesse smesso la sua lotta contro il potere coloniale in Africa, lo si sarebbe certamente trovato in studio con Kanye West.

«È divertente ipotizzare ciò che poteva essere», ha detto Sachs. « le persone potranno divertirsi a pensarci e discutere, soprattutto i baby boomers ( quelli nati fra il 1945 e il 1964 in Nord America, chiamati così perché hanno contribuito al boom demografico di quegli anni conosciuto come baby boom, ndr).

Non poche proteste sono state levate da parte di alcuni fans che non hanno potuto rivedere i loro idoli invecchiati ma, assicura Sachs: « se il progetto Music Legends catturerà la fantasia degli appassionati di musica on-line nei social media sottoporremo il trattamento  computerizzato  “alla Lazzaro” molti altri personaggi noti della musica».

Per ora in cielo si suona ancora a ritmo Rock.

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