Sardegna devastata: 18 morti, migliaia di sfollati. In un giorno la pioggia di sei mesi. Briatore apre la sua struttura

Andrea Orlando, ministro dell’Ambiente: oltre 2700 sfollati, paesi isolati. Il bilancio più pesante è in Gallura

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Olbia – Una tragedia senza precedenti quella che ha colpito la Sardegna: il bilancio si è aggravato a 18 morti, dopo il passaggio del ciclone “Cleopatra”. A confermare il tragico bilancio delle vittime è stato in aula a Montecitorio il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando, che ha citato un report della Protezione Civile a Montecitorio. Le persone costrette ad abbandonare le proprie abitazioni a causa dell’eccezionale ondata di maltempo sono oltre 2700, ha reso noto. Le province più colpite dell’isola, ha aggiunto, sono quelle di Nuoro e Oristano

I valori massimi delle precipitazioni cadute lunedì sulle zone più battute dal maltempo sono eccezionali nel senso stretto della parola, perché non hanno precedenti storici, ha puntualizzato Orlando. «L’eccezionalità del fenomeno – ha detto il ministro dell’Ambiente – è confermata dal fatto che in 12 ore sono state registrate, per la prima volta nell’area, precipitazioni per 450 millimetri. Dalla serie storica dei valori medi annui, si evince che le precipitazioni si attestano intorno ai 1000 millimetri l’anno».

«Il settore meteo della Protezione Civile, sulla base delle previsioni, domenica 17 novembre ha emesso un avviso di avverse condizioni metereologiche, in cui a decorrere dalla mattina di lunedì 18 e per le successive 24-30 ore si prevedevano precipitazioni diffuse», ha riferito Orlando, che ha annotato come «in base alla classificazione dei livelli di criticità, le previsioni del maltempo erano ritenute dagli esperti, di ‘massimo rischio’».

Il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, a Olbia per coordinare le operazioni di emergenza, ha dichiarato in modo duro: «un costo devastante come la perdita di 18 vite umane non ce lo possiamo più permettere». «Credo sia presto per avere una contezza precisa di quelli che sono i danni – ha aggiunto – il numero esatto delle persone coinvolte. Ora lo sforzo della macchina è quello di raggiungere quante più persone possibile per dare assistenza». Sulle false accuse ha detto di essere indignato: «chi lancia false accuse ne risponderà».

In effetti il Dipartimento della Protezione Civile aveva lanciato fin da domenica pomeriggio l’allarme maltempo in arrivo, con un livello di gravità tale che avrebbe dovuto mobilitare le autorità locali, anche se in alcuni casi sembra che la popolazione abbia sottovalutato perfino le ordinanze sindacali, salvo poi chiedere – come immaginabile – aiuto di fronte alla furia delle acqua, rifugiandosi sui tetti.

In Gallura il bilancio più pesante con nove morti. A Olbia infatti si registrano almeno 13 decessi: tre nel crollo del ponte tra Olbia e Tempio, in località Monte Pino, due in località Raica nella strada che porta a Telti, dove le vittime sono un padre 35enne e il figlio; quindi Patrizia Corona, 42enne, e la figlioletta di 2 Morgana Giaconi, in località Bandinu, a Olbia, vicino allo stadio Nespoli, mentre in via Lazio è morta Anna Ragnedda, 83enne e un’altra donna è stata trovata morta in casa. Ad Arzachena, in località Vecchio Mulino, i 4 membri di una famiglia di origine brasiliana, madre, padre e due ragazzi di 20 e 16 anni, sono morti nel seminterrato, sommerso da tre metri d’acqua.

In provincia di Nuoro è morto Luca Tanzi, 44enne poliziotto in servizio alla squadra mobile, mentre scortava con tre colleghi un’ambulanza, nella strada tra Oliena e Dorgali; a Torpè è morta Giuseppina Franco, a Onanì è stato ritrovato il corpo di Giuseppe Farre, scomparso da lunedì trascinato dalla furia di un torrente. Vannina Figus, 64enne, è invece morta a Uras nello scantinato alagato della sua casa.

Migliaia gli sfollati a Olbia, Galtellì, Uras, Terralba, Torpè, Arzachena, Orosei dove sono esondati i torrenti. Molti i paesi isolati. Sono stati requisiti 10 alberghi in Gallura. Gli sfollati, in tutta la Sardegna, sono ospitati anche in scuole e palestre.

In campo è sceso anche Flavio Briatore che, per aiutare la popolazione sarda, ha messo a disposizione 14 alloggi di proprietà della sua società per le famiglie che hanno dovuto lasciare le loro abitazioni.

 

L’imprenditore cuneese, con interessi nel turismo e nello sport management, ha poi annunciato – sempre via Twitter – che mercoledì 20 novembre si recherà a Olbia per capire cosa è possibile fare per aiutare a dare una mano.

 

In moto la macchina dei soccorsi, con vigili del fuoco, protezione civile, Forestale regionale, carabinieri, polizia, Gdf, 118 e volontari. In campo anche il Genio della Brigata Sassari. E, da martedì mattina, sono stati schierati 85 militari e mezzi speciali dell’Esercito per la ricerca di eventuali dispersi nella zona di Olbia. Entrato in azione anche un plotone speciale del genio con macchine movimento terra e mezzi speciali per l’aspirazione delle acque.

L’Esercito ha «reso disponibili altri assetti speciali quali barchini planant, normalmente in dotazione alle unità del genio, gruppi elettrogeni, torri di illuminazione e 8 elicotteri dei quali già 3 schierati all’aeroporto di Cagliari Elmas». Nelle caserme della Sardegna, dove ha sede la Brigata Sassari, sono pronti all’impiego oltre 400 soldati in caso di ulteriori richieste di cooperazione da parte delle prefetture.

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