Capitan Rosberg continua a remare più veloce di tutti sotto l’acqua, ma è Webber il nostro eroe: #ForzaSardinia

Dietro la Mercedes del tedesco, le due Red Bull, ma l’australiano distribuisce ai meccanici una maglietta rievocativa della sua carriera in Formula 1 e ci mette il carico da 11 del Cuore: solidarietà alla Sardegna, senza se, senza ma. Non ci mancherà, perché lo seguiremo nel Mondiale Endurance

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Gran Premio del Brasile seconda sessione di Prove Libere. Nella prima parte del turno la pioggia battente ha spinto i team a montare sulle monoposto gli pneumatici da bagnato full wet (riconoscibili dalla spalla azzurra), progettate per affrontare la pista pesantemente bagnata. Una scelta obbligata per garantire la tenuta in condizioni così difficili. Le condizioni estreme hanno reso evidenti le migliorie apportate: nella curva S di Senna non si nota più alcun rivolo d’acqua laterale, perché si è provveduto ad applicare sull’asfalto delle scanalature per convogliarla fuori dalla pista.

Per i primi 20 minuti la pista è rimasta deserta, vista la scelta delle gomme. Per tutto il week-end di gara i team hanno a disposizione tre treni di gomme full wet (spalla azzurra) per pioggia battente e quattro treni di gomme intermediate (intermedie, con spalla di colore verde). La strategia diventa importante per salvaguardare i treni gomme per la gara di domenica e quasi tutti i team hanno deciso di fare un transito sulle intermedie a una decina di minuti dalla, fine in modo da poter testare la stabilità della macchina e decidere la strategia gara.

In queste condizioni meteo, Nico Rosberg ha staccato il miglior tempo della sessione, ribadendo proprio nel finale la volontà di non lasciare spazio alle Red Bull. Dopo aver scavalcato Webber in classifica provvisoria e palesemente infastidito dalla forte pioggia, Rosberg è tornato ai box esclamando via radio «Ne ho abbastanza», indicativo dello stato di stress. La Mercedes così manterrà il controllo della situazione, con Rosberg in “pole” virtuale con il miglior tempo di 1’27″306 davanti a Vettel, seguito dal compagno di squadra Webber.

Il campione del mondo in carica, successore di se stesso, è riuscito a effettuare test aerodinamici e a testare il limite di gestione delle gomme intermedie dopo essersi imposto con uno stacco di 4 decimi a (parità di gomme) da Alonso, reo di essersi portato davanti alla sua Red Bull per qualche giro.

Al quarto posto Kovalainen, che ha testato la macchina a pieno carico con buon passo. Per inciso, il pilota finlandese si è lamentato del tracollo di performance ad Austin e a San Paolo alla Lotus sembra che lo abbiano ascoltato.  Hamilton, quinto, non è riuscito a trovare un buon bilanciamento nella sua monoposto. Uno spettacolare testacoda, senza conseguenze, ha reso evidenti i problemi di assetto della monoposto. Meglio Vergne, punto nel vivo dalla Stella Russa emergente Kvyat, brillante nel primo turno.

La Ferrari ha piazzato Massa al 7° posto e all’11° Alonso. Che lo spagnolo abbia promesso di aiutare il compagno di squadra brasiliano, nella sua ultima gara con il Cavallino Rampante, a vincere in casa? È parsa evidente in questa sessione l’incapacità della monoposto di Maranello di dominare a lungo sul bagnato nel tratto misto, dove le velocità sono limitate, dove le proverbiali incapacità della monoposto di Maranello (mancanza di trazione) emergono con tutta evidenza.

Grosjean ha chiuso la Top Ten, senza rischiare. Gli altri piloti presenti, ma assopiti. Certamente la pioggia battente ha reso tutti più prudenti, con la testa già proiettata alle qualifiche e alla gara, che dovrebbero svolgersi in condizioni da bagnato.

Polemiche hanno serpeggiato in giro per il paddock, nei confronti della stampa italiana, che avrebbe riportato le dichiarazioni polemiche di Fernando Alonso, rese a organi di stampa spagnoli. Alonso avrebbe affermato che alla Ferrari si dovrebbe parlare di meno e lavorare di più. Immediata la smentita di Maranello, ma la percezione è che si sia toccato un nervo scoperto.

Le uniche parole che riscaldano il cuore degli italiani sono a sorpresa quelle di Mark Webber: “Forza Sardegna”, commentato dai telecronisti di Sky e dagli spettatori in “presa diretta” dai social. Ci mancherà questo “signore della Formula 1” che ha pensato bene di salutare il team Red Bull con una maglietta nera “Made by Mark”, con stampato sulle spalle il numero magico: 215.  Le gare disputate dall’australiano in Formula 1.

Domani terzo turno di libere dalle 14 alle 15 italiane, qualifiche dalle 17. La pioggia dovrebbe continuare a bagnare il Circus all’ultima tappa della tournée. Poi, tutti con la testa al 2014.

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2013 FORMULA 1 GRANDE PRÊMIO DO BRASIL 2013 – Prove Libere 2

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L’analisi tecnica della pista dal punto di vista della Pirelli, a cura di Mario Isola

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