Vettel si prende anche l’ultima pole del 2013. Alonso terzo, Massa nono: cinque motori Ferrari nelle prime dieci posizioni

Fernando Alonso riesce ad agguantare la seconda fila dopo 14 gare, alla fine di qualifiche ritardate dalla pioggia. Incidente a Sergio Perez in Q2, nessuna conseguenza per il pilota, poi il ritardo di mezz’ora. Webber partirà dal quarto posto per l’ultimo suo gran premio di F1. Toro Rosso: Ricciardo 7° e Vergne 8°. Hülkenberg ultimo della Top Ten

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Il nuovo cannibale della Formula 1 s’è preso pure la pole dell’ultima gara del 2013, a campionato assegnato e con in gioco solo il secondo posto nel mondiale costruttori: quarantacinquesima pole per Sebastian Vettel, irritante. Qualifiche convulse a Interlagos a causa della pioggia che ha ritardato di mezz’ora lo svolgimento della Q3. Alle spalle del tedesco con il casco cangiante Nico Rosberg, capace di avvicinare …a distanza: il distacco di 6 decimi abbondanti la dice tutta sulla superiorità della Red Bull in ogni condizione.

Finale di stagione con qualche sorriso in casa Ferrari, con Fernando Alonso assiso alla terza posizione in griglia, ma un errore in uscita dalla curva 4 (il cui esito avrebbe potuto essere anche peggiore) ha fatto perdere molto tempo: la prima fila avrebbe potuto essere conquistata. Webber invece partirà dalla quarta posizione per l’ultimo GP di Formula 1 della sua carriera. Hamilton, quinto, precede Grosjean, le due Toro Rosso di Ricciardo e Vergne, il quale ha rischiato di non passare il taglio della Q1, per proiettarsi in Top Ten.

Felipe Massa saluterà la Ferrari partendo dal nono posto, seguito da Nico Hülkenberg, poleman del 2010 e che rischia di non esserci il prossimo anno: sarebbe scandaloso, ma sono le corse…

L’ultima manche è stata ritardata di mezz’ora, a causa della pioggia, ritenuta dalla direzione di gara eccessiva per consentire la lotta per la pole in condizioni di sufficiente sicurezza. Una decisione discutibile, che snatura in qualche modo il senso delle corse della massima formula automobilistica. Non siamo per trasformare le gare di F1 i corride sanguinarie, né in tornei di bighe di romana memoria, ma troppe finezze sembrano davvero fuori dalle corde di uno sport che è per piloti, non per mannequin.

Allo start tutti con le full wet (riconoscibili dalla spalla verniciata in azzurro), poi a metà sessione tutti con le intermedie (banda verde), ma contro la superiorità di Vettel poco da fare.

Nel finale della Q2 Sergio Perez metteva le gomme di destra sul cordolo in uscita dalla Junçao e andava a impattare – come da manuale – sul muro del lato opposto, perdendo l’ala anteriore e danneggiando la monoposto in modo irreparabile. Poco male per la Q3, visto che entrambe le McLaren risultavano eliminate, insieme a Sutil, che dal 16° posto era preceduto anche da Kovalainen (11°), Di Resta, Bottas: 14° posto per Perez e 15° di Button. Il più veloce risultava Grosjean, davanti a Vettel, riuscito proprio all’ultimo a scavalcare Alonso. Terzo tempo per Rosberg, seguito dal compagno di squadra Hamilton, da Webber, Massa e le due Toro Rosso di Ricciardo e Vergne, davanti a Nico Hülkenberg ultimo dei piloti qualificati per la Q3. Poi la lunga pausa …

La prima eliminatoria iniziava con la pioggia attenuatasi, circostanza che portava tutti a uscire con le intermedie, facendo attenzione a fare subito il tempo per non rischiare di essere eliminati da un peggioramento della pista. Hamilton riusciva a staccare il miglior tempo, davanti a Vettel, Rosberg, Hülkenberg e Kovalainen, che però necessitava di un treno nuovo di intermedie e girava di più di tutti gli altri. Paul di Resta precedeva Button, con un’ala anteriore di medio-alto carico, Grosjean, Alonso e Webber, che riusciva a piazzarsi solo a pochi minuti dalla bandiera a scacchi. Perez, undicesimo, precedeva Bottas, Massa, Sutil, Vergne e Ricciardo, ma il francese della Toro Rosso solo a bandiera a scacchi abbassata riusciva a passare in Q2 con “un colpo di reni”, efficace immagine rilevata in telecronaca da Gianfranco Mazzoni sulla RAI. Da rilevare che dopo circa otto minuti dal semaforo verde la pioggia riprendeva a cadere con maggiore forza, così il primi 12 dei top team se ne stavano per il resto del tempo quieti ai box, così come Pic e van der Garde, consci che le loro Caterham avessero raggiunto l’obiettivo di precedere le Marussia. Non così Pastor Maldonado, che cercava fino all’ultimo di acchiappare Vergne, inutilmente, guidando così il gruppo degli esclusi, seguito da Gutierrez, i due della Caterham e le due Marussia di Bianchi e Chilton.

La gara domani dovrebbe corrersi più o meno nelle stesse condizioni, rendendo più difficili che mai le previsioni, perché tutto può succedere e le variabili indipendenti si moltiplicano alla ennesima potenza. Certo è che Alonso può avere la chance di riacciuffare la Mercedes nel costruttori e la Ferrari potrebbe anche beneficiare della voglia di far bene nella sua ultima gara con una monoposto di Maranello. Sarebbe una bella festa sia per Felipe che per tutti i fan della Ferrari. Il brasiliano però vive quest’ultimo week-end in rosso con uno spirito da “ultimo giorno di scuola” in pieno relax, molto criticato, ma forse è lo spirito decisivo per ottenere un buon risultato.

Domani gara alle 17, sia sulla Rai che su SkyF1HD. Poi tutti in pausa, forse…

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John Horsemoon

Sono uno pseudonimo e seguo sempre il mio dominus, del quale ho tutti i pregi e i difetti. Sportivo e non tifoso, pilota praticante(si fa per dire...), sempre osservante del codice: i maligni e i detrattori sostengono che sono un “dissidente” sui limiti di velocità. Una volta lo ero, oggi non più. Correre in gara dà sensazioni meravigliose, farlo su strada aperta alla circolazione è al contrario una plateale testimonianza di imbecillità. Sul “mio” giornale scrivo di sport in generale, di automobilismo e di motorsport, ma in fondo continuo a giocare anche io con le macchinine come un bambino.