Prelievo forzoso anche in Italia, in Sicilia c’è chi si appella a Crocetta

Il deputato regionale del Centro Democratico, Pippo Gianni, in vista di una possibile applicazione anche in Italia del ‘Modello Cipro’, ha chiesto al presidente Rosario Crocetta di intervenire in Consiglio dei Ministri

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Prelievo forzoso. Questo è uno degli incubi che non fanno dormire sonni tranquilli agli italiani da un pezzo. A Cipro, ad esempio, è un dato di fatto dal marzo scorso, quando la Banca nazionale fissò al 37,5% il prelievo forzoso sui conti oltre i 100mila euro, su pressione di Bruxelles. Il motivo? Risanare le finanze del Paese e rispettare i parametri europei.

Gira voce, infatti, che la Commissione europea stia per varare una direttiva sui salvataggi bancari che prevede, per l’appunto, l’applicazione del “modello Cipro” sui risparmi di altri cittadini dell’Area Euro.

E all’Assemblea Regionale Sicilia c’è chi vorrebbe già che si ricorresse ai ripari, come nel caso dell’onorevole Pippo Gianni, segretario regionale del Centro Democratico, che chiede l’intervento del ‘governatore’ Rosario Crocetta: «Faccio appello al presidente della Regione affinché partecipi, ai sensi dello Statuto regionale, al consiglio dei Ministri, facendosi latore di una proposta che ritengo utile a garantire i risparmiatori italiani».

In pratica, Gianni propone che «a fronte di un prelievo forzoso per i conti con deposito oltre i 50 mila euro, si garantisca l’emissione a favore dei correntisti di un btp decennale con interesse al 5% annuo. Solo così tanti italiani non si troverebbero beffati, come è successo in passato con il governo Amato, e potrebbero comprendere che l’aiuto dato al proprio Paese viene ricompensato dallo Stato con uno strumento finanziario».

Se dovesse, infatti, entrare in vigore la direttiva comunitaria, cadrebbe la certezza dell’intoccabilità dei depositi bancari degli italiani. E non è detto che ciò debba interessare soltanto coloro che abbiano più di 100mila euro nei propri conti correnti – anche se l’onorevole Gianni parla di 50 – perché, come viene rivelato qui, «se è vero che il Fondo interbancario di garanzia sui depositi dovrebbe coprire integralmente eventuali perdite, dati alla mano, le risorse stanziati all’uopo sono meno del 2% della cifra potenzialmente da tutelare. Vale a dire, in caso di fallimento di un istituto di medio-piccole dimensioni non ci sarebbero problemi per le coperture, ma se a fallire fosse una grossa banca italiana o più banche anche piccole, la tutela sarebbe soltanto teorica»

E sempre più ci si domanda, pesando le tasche degli italiani, se l’avvento dell’Euro – avvenuto l’1 gennaio del 2002 – sia stato davvero un toccasana all’economia del Vecchio Continente.

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Walter Giannò

Blogger dal 2003, giornalista pubblicista, ha scritto su diverse piattaforme: Tiscali, Il Cannocchiale, Splinder, Blogger, Tumblr, WordPress, e chi più ne ha più ne metta. Ha coordinato (e avviato) urban blog e quotidiani online. Ha scritto due libri: un romanzo ed una raccolta di poesie. Ha condotto due trasmissioni televisive sul calcio ed ha curato la comunicazione sul web di un movimento politico di Palermo durante le elezioni amministrative del maggio 2012. Si occupa di politica regionale ed internet.