Un gesto da… Taverna, Paola: “sputo sulla statua di Berlusconi”. FI: “offende gli italiani”

La capogruppo in Senato del Movimento 5 Stelle in un comizio a Pomigliano, il 25 ottobre scorso, aveva argomentato con finezza dialettica la sua avversione politica a Silvio Berlusconi. Attacco anche a Rosi Bindi, ma il quotidiano di area PD se ne dimentica. Se la rozzezza è sdoganata, il prossimo passo è la rissa fisica

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«Quando ho visto la statua di cera di Berlusconi, è una statua di cera, mi è passato sotto perché noi stiamo alti, in una posizione privilegiata… un giorno di questi gli sputo, non ce la farò a trattenermi, non ce la posso fare…». Così Paola Taverna, capogruppo del M5s al Senato, in un video di un comizio a Pomigliano del 25 ottobre, postato sul canale Youtube del MoVim5StelleStabia, e diffuso dal quotidiano “Europa” (al minuto 7 e 20”).

In verità la senatrice Taverna se la prende anche con altri esponenti politici, come Rosi Bindi, eletta presidente dell’antimafia perché «rimasta senza poltrona», ma questo il quotidiano diretto da Stefano Menichini e che fa riferimento al PD non lo dice affatto.

Furibonda la replica dei politici vicini a Berlusconi. Il senatore Maurizio Gasparri dice che «il fatto che una persona come la Taverna faccia parte del Senato è una buona ragione per abolirlo. Così certa gente tornerà nel nulla da cui viene», un commento che però si mette al livello di qualità delle acute riflessioni della senatrice/cittadina del M5S.

Mariastella Gelmini, vicepresidente vicario del Gruppo FI-Pdl, critica duramente la capogruppo dell’M5S in Senato, perché ha «offeso» con le parole su Silvio Berlusconi i milioni di persone che hanno votato l’ex premier. «Se un argomento mancava a sostegno della tesi dell’abolizione del Senato o di un suo ruolo ridimensionato, la senatrice Taverna ne ha fornito uno eccellente e decisivo», la sua tesi più sottile di quella del collega Gasparri.

«Incapace di trattenere i suoi furori antiberlusconiani e percorsa, da una quotidiana indignazione, aveva annunciato qualche giorno fa la sua intenzione di sputare contro Berlusconi. Un gesto, come dire, esplicito capace di supplire e sintetizzare il vuoto di pensieri e di argomenti della senatrice», prosegue l’ex ministro della Pubblica Istruzione del Governo Berlusconi, «nella cui testa, confusa da tanto irrefrenabile desiderio, mai è balenato il sospetto che con quel gesto poteva offendere alcuni milioni di italiani».

«Un tempo sinedrio di grandi oratori, il Senato rischia oggi, grazie a persone come la senatrice Taverna, di assomigliare a un bar da angiporto» ha osservato Gelmini, che ha concluso con un promettente – per le casse dello Stato – proposito: «è proprio tempo di chiuderlo o ridimensionarlo. Forse ne guadagnano le istituzioni, sicuramente la civiltà e le buone maniere» ha concluso.

Anna Maria Bernini, vicecapogruppo vicario di Forza Italia al Senato, si appella al presidente Grasso. «Gli insulti, le aggressioni verbali, l’implicita istigazione alla violenza nelle parole pronunciate contro Silvio Berlusconi a Pomigliano, e in ultimo in aula nel dibattito sulla decadenza, dalla senatrice del M5S Paola Taverna, hanno ormai superato ogni limite accettabile» ha dichiarato in una nota citata dall’Agenzia Italia.

Daniele Capezzone, presidente della commissione Finanze della Camera, gioca invece col significato del cognome della senatrice ‘grillina’ e citando Giustiniano scrive su Twitter: «La senatrice Taverna? Da taverna, appunto. Nomina sunt consequentia rerum…»

 

Credit: AGI, YouTube