Crotone, orrore sul barcone: bimba piangeva, scafisti minacciarono di gettarla in mare. Arrestati

Dal racconto drammatico dei migranti soccorsi in Calabria scattano gli arresti. Dopo avere trascorso due giorni in mare a causa del maltempo abbattutosi nella zona durante il fine settimana, gli immigrati si salvano, ma denunziano l’atto criminale

20131203-immigrati_repertorio-adn-320x240-didCrotone – Gli scafisti dell’imbarcazione soccorsa nel mare in tempesta al largo della costa calabrese, e in balia delle onde per diversi giorni, minacciarono di gettare in mare una bambina di tre anni che stava male. È uno degli episodi più drammatici emersi dal racconto dei migranti tratti in salvo ieri al largo delle coste ioniche della Calabria, colpita dalla furia del ciclone “Nettuno”.

La piccola di tre anni – hanno rivelato i profughi alla Polizia – vomitava e piangeva di continuo su quel barcone, che poteva affondare da un momento all’altro. Un tormento andato avanti per due giorni, durante i quali i migranti clandestini sono stati costretti, sotto la minaccia dei coltelli degli scafisti, a svuotare lo scafo dell’acqua entrata a bordo a causa delle onde dei marosi.

A un certo punto il padre della bimba temette che la piccola stesse per morire e, malgrado gli scafisti avessero ordinato a tutti di stare sotto coperta, prese in braccio la sua bambina e salì sul ponte, per farle prendere aria.

Fu in quel momento che uno degli scafisti afferrò la bimba minacciando di buttarla in mare, se non fossero tornati subito sotto coperta. Solo la ribellione dei migranti, malgrado fossero stati colpiti anche con calci e pugni, indusse gli scafisti a desistere dal loro intento.

Questa mattina i poliziotti della squadra mobile di Crotone hanno arrestato i tre presunti scafisti, identificati grazie alle testimonianze dei migranti a bordo del natante. Uno dei fermati avrebbe avuto il ruolo di addetto ai motori mentre altri due tenevano i migranti sotto coperta.

Credit: Adnkronos, AGI

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