Censis: italiani amanti della tv e sempre connessi con smartphone

Italiani, teledipendenti e perennemente connessi per mezzo di cellulari e smartphone. Dati del 47° Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese

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E’ un popolo sempre piu’ teledipendente quello italiano, ma anche perennemente connesso grazie al cellulare e soprattutto, allo smartphone. Lo si evince dal 47° Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese per il 2013.

I giovani usano la web tv molto piu’ degli anziani, sono iscritti massicciamente a Facebook al contrario degli over 60, ma leggono poco i quotidiani lasciando in questo campo, la rivincita agli ultrasessantacinquenni. Buone notizie sul fronte libri: si segnala una ripresa della lettura mentre non si arresta, in generale, la flessione della carta stampata.

I dati sull’andamento dei consumi mediatici degli italiani rilevati nel 2013 descrivono la nuova fase di evoluzione digitale della specie, cosi’ come emerge dall’ultimo Rapporto Censis sulla comunicazione (realizzato in collaborazione con Ucsi, 3 Italia, Mediaset, Mondadori, Rai e Telecom Italia).

Si conferma dunque il ruolo intramontabile della televisione, che continua ad avere un pubblico di telespettatori che coincide sostanzialmente con la totalita’ della popolazione, con un rafforzamento pero’ del pubblico delle nuove televisioni: +8,7% di utenza complessiva per le tv satellitari rispetto al 2012, +3,1% la web tv, +4,3% la mobile tv.

Non solo tv ma anche radio: si conferma una larghissima diffusione di massa del mezzo (l’utenza complessiva corrisponde all’82,9% degli italiani), nonostante la riduzione dell’uso dell’autoradio dipendente dalla diminuzione del traffico automobilistico, mentre l’ascolto per mezzo dei telefoni cellulari risulta in forte crescita (+5,4%).

L’uso dei cellulari continua ad aumentare (+4,5%), soprattutto grazie agli smartphone sempre connessi in rete (+12,2% in un solo anno), la cui utenza e’ ormai arrivata al 39,9% degli italiani (e al 66,1% dei giovani). Gli utenti di internet, dopo il rapido incremento registrato negli ultimi anni, si assestano al 63,5% della popolazione (+1,4%).

Al tempo stesso, non si arresta la crisi della carta stampata: -2% i lettori dei quotidiani a pagamento, -4,6% la free press, -1,3% i settimanali. Stabili i quotidiani online (+0,5%), in crescita gli altri portali web di informazione, che contano l’1,3% di lettori in piu’ rispetto allo scorso anno.

Infine, si segnala una ripresa della lettura dei libri (+2,4%), dopo la grave flessione dello scorso anno, benche’ gli italiani che hanno letto almeno un libro nell’ultimo anno sono solo il 52,1% del totale. E gli e-book arrivano a un’utenza del 5,2% (+2,5%) (tab. 1). E spicca la distanza tra i consumi mediatici dei giovani e quelli degli anziani, con i primi massicciamente posizionati sulla linea di frontiera dei new media e i secondi distaccati, in termini di quote di utenza, di decine di punti percentuali.

Tra i giovani la quota di utenti della rete arriva al 90,4%, mentre e’ ferma al 21,1% tra gli anziani; il 75,6% dei primi e’ iscritto a Facebook, contro appena il 9,2% dei secondi; il 66,1% degli under 30 usa telefoni smartphone, ma lo fa solo il 6,8% degli over 65; i giovani che guardano la web tv (il 49,4%) sono diciotto volte di piu’ degli anziani (il 2,7%); il 32,5% dei primi ascolta la radio attraverso il cellulare, contro solo l’1,7% dei secondi; e mentre il 20,6% dei giovani ha gia’ un tablet, solo il 2,3% degli anziani lo usa. Si nota qui anche il caso opposto, quello dei quotidiani, per i quali l’utenza giovanile (il 22,9%) e’ ampiamente inferiore a quella degli ultrasessantacinquenni (il 52,3%).

Credit: AGI