Renzi al lavoro di prima mattina, poi l’incontro con Napolitano

Segreteria convocata alle 7, tra propaganda e “dolce stil-novo”… Il neo segretario del Partito Democratico è stato ricevuto dal capo dello Stato. Stamattina la prima convocazione del ‘board

Il neo segretario del Pd, Matteo Renzi, è stato ricevuto al Quirinale dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

Intanto sembra che Matteo Renzi voglia imporre un “dolce sti-novo” alle prassi politiche: lavoro di prima mattina, forse anche per “dare una testimonianza”. Sfida che sembra, almeno al momento, sia stata superata, malgrado i volti tirati immortalati dalle telecamere degli operatori dell’informazione, non adusi a queste buone pratiche nella politica italiana. Così, come promesso, la prima segreteria dell’Anno I dell’Era Renzi ha preso il via in orario perfetto: alle 7,30, come aveva anticipato il nuovo segretario PD.

Non si sa quante ore di sonno abbiano potuto accumulare i componenti del ‘board‘ democratico: non molte di sicuro per Stefano Bonaccini, che alle due del mattino ha scritto su Twitter: «Ora qualche ora di sonno, ma alle 7,30 prima segreteria».

Comunque tutti sono arrivati in perfetto orario e, se non bastasse, molti hanno dato un segno anche via social network. «Giorno mondo! Operativi con la #segreteriaPD», ha cinguettato Pina Picierno che pure era reduce dalle ore piccole fatte a ‘Ballarò‘.

 

Il primo a varcare dal soglia del Nazareno, però, è stato Davide Faraone: «Ieri sera Graziano Delrio mi prendeva in giro che da buon palermitano non mi sarei svegliato. Comunico che sono stato il primo», ha scritto su Twitter.

 

 

Il dubbio è però che non abbia dormito per le intercettazioni ambientali, divulgate su Facebook, in cui Faraone sembra chiedere i voti a un noto esponente della criminalità palermitana…

E Federica Mogherini ha fatto eco: «Segreteria al buio, buongiorno!».

 

Intorno alle 7,20, con la squadra già presente al completo, è arrivato Matteo Renzi, per iniziare la rivoluzione postcomunista, da cui dipende – lo si riconosca o meno – l’evoluzione del sistema politico italiano, anche nelle altre formazioni politiche.

Matteo Renzi ha l’ingrato compito di “elevare il dibattito” di tutto il sistema politico tricolore, immerso fino al collo nelle sabbie mobili della partitocrazia che ha devastato il Paese. Un compito senza dubbio più difficile di chi protesta e alimenta il furore della piazza che, malgrado sia giustificato dalle condizioni in cui la “politica” ha portato il Paese, non sembra in grado di affrontare i problemi con lucidità.

Il vero fallimento dell’Italia sarebbe quello di interrompere un processo di rinnovamento che è più profondo di un rinnovo anagrafico dei protagonisti, ma che passa inevitabilmente per un cambiamento dei protagonisti. Meglio farlo con le buone maniere Wendi Deng (foto businessinsider.com)democratiche, che sotto la spinta di forze brutali e cieche.

Per adesso, il sindaco di Firenze incassa le parole di Tony Blair, una figura politica cui è stato associato. Renzi «rappresenta uno spirito di ottimismo e speranza per l’Italia e l’Europa», ha detto l’ex Primo Ministro di Sua Maestà all’Adnkronos ieri. «A Matteo vanno le mie più calorose congratulazioni» ha aggiunto.

Secondo l’ex premier britannico, il nuovo segretario del PD «combina anche questo spirito di ottimismo alla capacità che è richiesta a tutti i politici in questa era, l’abilità di analizzare i temi e comprendere le sfide per quello che esse sono realmente». «è un vero politico progressista e gli auguro tutto il meglio», ha concluso Blair, che nelle ultime settimane è sotto l’occhio del ciclone della polemica, per la supposta liaison amorosa con l’ex moglie di Rupert Murdoch, la bella Wendi Deng (nella foto a sinistra).

Credit: Adnkronos

Ultimo aggiornamento 11 Dicembre 2013, ore 13.49 | © RIPRODUZIONE RISERVATA