I “Forconi” arriveranno a Roma, mercoledì: “Protesta a oltranza”. Andrea Zunino, musulmano antisemita. Le reazioni di sdegno

Comunità ebraica: “Parole deliranti”, ma “Coordinamento 9 dicembre” smentisce dichiarazioni antisemite

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Il ‘Coordinamento 9 dicembre‘ ha annunciato, nel corso di una conferenza stampa tenuta all’Hotel Capannelle a Roma, che la protesta dei “Forconi” andrà avanti, ma non ci sarà alcuna marcia sulla capitale. «Faremo un presidio statico a Roma – ha spiegato il leader del Movimento dei Forconi Mariano Ferro – non abbiamo ancora deciso il luogo e la data, li concorderemo con la questura. Non faremo un corteo perché non vogliamo dare ai facinorosi l’opportunità di infiltrarsi tra di noi e di spaccare vetrine. Chiediamo soluzioni democratiche – ha continuato – abbiamo fatto una forzatura alla democrazia ma siamo d’accordo con Alfano quando dice di colpire i facinorosi ma c’è il diritto di manifestare».

«Gli atti di teppismo non si riconoscono in questo Coordinamento, la nostra etica non è violenta», ha confermato un altro leader del movimento protestatario, Gaetano Montico. Oltre a Roma proseguiranno ad oltranza anche gli altri presidi già presenti in tutta Italia e se ne faranno «altri anche davanti ad Equitalia», ha detto Lucio Chiavegato.

Il Coordinamento ha poi chiesto «scusa agli italiani» per i disagi causati dalle proteste di questi giorni in tutta Italia, ma ha chiesto risposte immediate contro la crisi e per rimettere in moto lo sviluppo. Altrimenti il Governo e il Parlamento devono «tutti a casa» per arrivare a elezioni democratiche con una nuova legge elettorale. A tal i dirigenti del movimento hanno lanciato un appello al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: «Se c’è una possibilità di dare speranza al Paese è quella di elezioni democratiche». L’importanza della nuova legge elettorale è legata al fatto che «tutto parte dalla democrazia rappresentativa», ma con tutta evidenza i dirigenti dei “Forconi” non devono aver letto molti giornali in questi giorni: Napolitano di elezioni non vuole sentire neanche parlare, le considera peggio della peste bubbonica.

Il Coordinamento dei “Forconi” ha poi preso le distanze dai partiti che in questi giorni si erano avvicinati alle ragioni della protesta. «Non vogliamo incontrare né il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, né quello del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo», hanno affermato i leader. «Noi non avevamo detto che volevamo incontrare Berlusconi, non è lui che non ci ha incontrato, siamo noi che non abbiamo voluto incontrarlo», hanno spiegato. Quanto a Grillo «noi siamo la parte pragmatica, noi facciamo i fatti“», mentre su un’eventuale candidatura alle prossime elezioni politiche, gli esponenti dell’organismo hanno sottolineato che in questo momento non è un obiettivo. «Ora sto facendo il ‘rivoluzionario’ – ha detto Lucio Chiavegato – ma vorrei tornare a fare l’imprenditore. Però voglio che chi va a fare il politico non abbia più una carta di identità con scritto ‘professione politico’». Insomma non ci penso, ci penserò (in modo legittimo, peraltro). I “Forconi” dunque arriveranno a Roma mercoledì prossimo, malgrado Alfano (parafrasando Venditti).

Intanto, è scoppiata una feroce polemica dopo le parole proferite dal “portavoce” di un gruppo aderente alla protesta “forconiana”, Andrea Zunino, convertito all’islam «per poter praticare il sufismo», ha detto di se stesso. Zunino, probabilmente in un momento di scompenso pressorio, ha detto «vogliamo la sovranità dell’Italia, oggi schiava dei banchieri come i Rothschild: è curioso che 5 o 6 tra i più ricchi del mondo sono ebrei, ma è una cosa che devo approfondire». Parole che, invece, hanno bisogno di certo un approfondimento: scolastico.

La reazione a queste farneticazioni non si sono fatte attendere. L’UCEI (Unione delle Comunità Ebraiche Italiane) ha definito “deliranti” le affermazioni del “forcone”, ma il “Coordinamento 9 dicembre” in una nota ha smentito «categoricamente la veridicità di quanto scritto e pubblicato da Vera Schiavazzi su Repubblica» con l’intervista a Zunino, precisando che da ora in poi rilasceranno «solo dichiarazioni in dirette televisive o radiofoniche, dove non vi sia margine alcuno per le indecenti manipolazioni mediatiche operate da certa stampa negli ultimi giorni». Un’idea brillante.

Secondo Renzo Gattegna, presidente Ucei, «le deliranti affermazioni sull’Italia ‘schiava dei banchieri ebrei’ e le successive giustificazioni formulate da Zunino danno il senso di un disagio che si fa sempre più profondo e richiamano, senza alcun pudore e vergogna in chi le ha pronunciate, un periodo storico caratterizzato da morte, violenza, negazione dei diritti più elementari». «Zunino – ha proseguito Gattegna in una nota – si alimenta dai più violenti e biechi stereotipi antisemiti per offendere non soltanto la memoria di milioni di individui che in nome dell’ideologia nazista trovarono la morte tra le più atroci sofferenze ma soprattutto l’intelligenza, la coscienza democratica e la maturità di quella popolazione italiana le cui istanze si propone di rappresentare, evidentemente in modo inadeguato, nella strade e nelle piazze di tutto il paese», ha concluso il presidente delle dell’Unione delle comunità ebraiche Italiane, che però a nostro avviso è andato su un terreno impervio e fuori tema.

Di fronte alle farneticazioni di un signore in cerca dei canonici 15 minuti di notorietà – in modalità Andy Warhol – richiamare la Shoa è davvero superfluo: basta donare un libro di storia, anzi un abbecedario, per cercare di rimediare. A quest’età, l’ignoranza è dura da disincrostare, se c’è…

Credit: Adnkronos, TMNews

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