Polizia carica studenti a Sapienza. Il ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza: “No proteste violente”

La questura: due fermati e 2 agenti lievemente feriti.. Letta e Napolitano cambiano programma all’ultimimo minuto

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Roma – Tensione ieri mattina all’università La Sapienza di Roma, dove la polizia ha caricato un gruppo di studenti dei collettivi che, davanti all’Aula Magna, aveva lanciato bottiglie, bombe carta, petardi e vari oggetti contro gli agenti. La conferenza nazionale sulla Green economy, era in corso negli stessi momenti.

La Questura della capitale ha reso noto che due agenti sono rimasti feriti in modo non grave, dopo l’esplosione di un grosso petardo. Anche due gli studenti fermati, un 20enne, trovato in possesso di numeroso “materiale pirotecnico”, e un 26enne risultato con precedenti penali nel 2012, per gli incidenti avvenuti il 3 luglio del 2011 in Val di Susa.

Il ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza ha condannato la protesta. «Gli studenti devono convogliare la protesta nell’ambito del percorso democratico interno al mondo universitario», ha detto la ministro. «Quando invece sfocia nella violenza per me è inaccettabile», ha concluso.

Anche il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando, presente alla conferenza, ha detto di essere a favore del «dialogo, ma non credo che il dialogo si sviluppi con le bombe carta. Sono rammaricato se la notizia diventa la contestazione».

Durante i lavori in Aula Magna una studentessa ha preso la parola per accusare la politica di essere distante dalla realtà. «Sono tutte bellissime parole – ha detto la ragazza, alla quale è stato concesso di parlare modificando il programma degli interventi – ma c’è una frattura fra quello che avviene fuori e quello che si enuncia qua dentro. Tutti questi concetti non avranno uno sblocco concreto. La politica è lontana dalla realtà che ogni giorno viviamo e dal mercato del lavoro».

Secondo la ricostruzione della Questura, gli studenti hanno superato le transenne di protezione lanciando poi gli oggetti. A quel punto il rettore dell’Ateneo ha autorizzato l’ingresso del reparto mobile nell’università, che con una serie di cariche di alleggerimento ha riportato gli studenti dietro le transenne. Dopo il fermo di due ragazzi alcuni studenti hanno dichiarato: «hanno preso due dei nostri, non ce ne andremo fino a quando non ce li ridaranno».

Al convegno avrebbero dovuto partecipare sia il presidente del Consiglio, Enrico Letta, che il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Entrambi hanno cambiato programma all’ultimo minuto, per evitare che si innescassero proteste più violente.

Credit: TMNews