Facebook traccia anche i post che decidiamo di non pubblicare. Visite preventive, no?

Sauvik Das, PhD del Carnegie Mellon, e Adam Kramer, un data scientist del social network di Menlo Park, lo hanno dimostrato in uno studio dal titolo ‘Self-Censorship on Facebook’ (Autocensura su Facebook). Le implicazioni sulla libertà

Mark Zuckerberg , Facebook

Ci vorrebbe un compendio di storia del pensiero filosofico per parlare dell’Uomo come animale sociale e della perenne ricerca del consenso, ma che centinaia di milioni di persone si mettano in mostra nella “piazza globale” di Facebook, con uno stand virtuale che però parla di cose reali, deve avere a che fare molto con la psichiatria.

Ora un altro tassello si aggiunge alle informazioni che vengono dal colosso di Menlo Park, sede del social network più famoso del mondo, che da oggi potrebbe diventare sempre meno amato. Infatti una nuova informazione, che ha le potenzialità di modificare i comportamenti degli utenti di Facebook, è emersa in questi giorni: il social di Mark Zuckerberg sarebbe in grado di conservare anche i post che vengono digitati ma non pubblicati, insomma i post che gli utenti autocensurano.

Lo ha rivelato uno studio dal titolo ‘Self-Censorship on Facebook’, condotto da Sauvik Das, PhD del Carnegie Mellon, e da Adam Kramer, un data scientist di Facebook. Secondo i due analisti, nell’estate del 2012 il social network ha monitorato 3,9 milioni di utenti negli Stati Uniti e in Gran Bretagna per un totale di 17 giorni, tracciandone anche – udite udite – i messaggi scritti e poi abbandonati: ossia censurati dagli stessi autori.

Chi decide di usare Facebook sa a quali rischi va in contro la propria riservatezza, tanto che a volte si stenta a credere di poter leggere ogni tipo di amenità. Per questo occorre però tornare al concetto di “animale sociale” e di ricerca perenne del consenso, cui si accennava all’inizio. Tuttavia che il sistema di Zuckerberg possa tracciare i post non pubblicati appartiene, a nostro avviso, al furto con destrezza: una sorta di impossessamento preventivo, cui si soggiace nel momento in cui si comincia a scrivere qualcosa.

A questo punto, a quando il debutto di un servizio di medicina a distanza?

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