È morto Arnoldo Foà. A Roma scompare a 98 anni un protagonista della cultura italiana del ‘900

Il noto attore, nato a Ferrara nel 1916, avrebbe compiuto 98 anni il prossimo 24 gennaio – L’articolo di Davide Cantire

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Arnoldo Foà nacque a Ferrara da famiglia ebrea. La sua famiglia si trasferì a Firenze quando aveva 3 anni. Nella città toscana trascorse l’infanzia, la gioventù e iniziò a studiare recitazione sotto la guida di Raffaello Milani. Dopo un litigio con il padre, a vent’anni abbandonò gli studi di Economia e Commercio a Firenze e si trasferì a Roma per studiare al Centro Sperimentale di Cinematografia, da dove fu cacciato nel 1938 in seguito alla promulgazione delle leggi razziali volute da Mussolini.

Il periodo della guerra fu molto duro, non gli fu permesso di lavorare. Per guadagnare qualcosa, sostituì sotto falso nome gli attori malati nelle più famose compagnie dell’epoca, Cervi-Pagnani-Morelli-Stoppa, Ninchi-Barnabò, Adani-Cimara, Maltagliati-Cimara, utilizzando nomi falsi, come Puccio Gamma.

Fuggì da Roma e raggiunse Napoli, dove nel frattempo erano arrivati gli Alleati. Nella città partenopea  diventò capo annunciatore e autore per la Radio alleata PWB, curando anche i notiziari. Alla fine della guerra poté ricominciare a lavorare in teatro con il suo vero nome, con alcune tra le più importanti compagnie,  Ferrati-Cortese-Scelzo, Ferrati-Cortese-Cimara, Stoppa-Morelli-Cervi sotto la guida di Visconti, la Compagnia del Teatro Nazionale diretta da Guido Salvini, e poi diretto da Strelher, Ronconi, Squarzina, Menotti.

Negli anni ’50 diventò autore e regista teatrale. Contribuì allo sviluppo della Radio RAI (ex EIAR) partecipando a numerose trasmissioni con gli attori più importanti di quegli anni (Benassi, Morelli, Stoppa, Cervi, Ferrari, Ninchi, Pilotto, ecc.) sia a Roma che a Firenze con il regista Umberto Benedetto, pietra miliare della radio fiorentina.

La carriera cinematografica comprende più di 100 films, diretti da famosi registi come Pietro Germi, Alessandro Blasetti, Giuliano Montaldo, Orson Welles, Joseph Losey, Edward Dmytryk, Nunnally Johnson, Tony Richardson, Christian Jacques. Tra i titoli più prestigiosi, “Altri tempi” di Blasetti, “Il processo” di O. Welles, “Il sorriso del grande tentatore”, “I cento cavalieri” di Cottafavi, “Il giocattolo” di Montaldo, “Gente di Roma” di Ettore Scola, per il quale ho ottenuto il Nastro d’Argento 2004 come miglior interprete non protagonista.

In televisione prese parte ad alcuni dei più famosi e importanti sceneggiati (“La freccia nera”, “Il giornalino di Gianburrasca”, “I racconti del maresciallo”, “Nostromo”, ecc.), diventando uno dei primi divi del piccolo schermo.  Prese parte a trasmissioni culturali, di intrattenimento e fece tanta prosa televisiva. Per anni ha fatto il doppiatore e direttore di doppiaggio. Tra i grandi attori doppiati, Anthony Quinn ne “La strada” di Federico Fellini.

Uomo dalla estesa complessità artistica, Arnoldo Foà recitò anche brani di letteratura e ne incise anche su vinile. Apprezzati i recital e le letture pubbliche di Dante, Lucrezio, Carducci, Leopardi, Neruda, Garcia Lorca. Pittore, scultore, giornalista e scrittore, per un breve periodo si occupò anche di politica, diventando consigliere comunale a Roma per il Partito Radicale.

Come scrittore, pubblicò alcuni romanzi: “La costituzionedi Prinz”, “Le pompe di Satana”, “Joanna. Luzmarina”, una raccolta di poesie, “La formica”; un manuale di recitazione con ricordi e aneddoti, “Recitare. Infine, “I miei primi 60 anni di teatro” e “Autobiografia di un artista burbero“.

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