Morto Arnoldo Foà, una vita dedicata all’arte

Il noto attore è morto oggi a Roma, il 24 gennaio avrebbe compiuto 98 anni – La biografia

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Nato a Ferrara nel 1916 da una famiglia di origine ebraica, Arnoldo Foà è stato una delle più grandi figure del Novecento; attore teatrale, regista cinematografico e televisivo, ma anche scrittore, poeta e scultore, Foà esordisce a teatro sul finire della Seconda Guerra Mondiale, quando la decadenza delle leggi razziali gli permettono di rientrare in Italia e finire i corsi di recitazione.

Diretto dai più grandi come Visconti, Ronconi e Squarzina, il debutto come autore arriva nel 1957 con “Signori buonasera”. Tra incursioni costanti e ritorni, dedicherà tutta la vita all’arte, uno dei suoi monologhi più recenti è “Novecento” di Alessandro Baricco.

Parallelamente al teatro è il mondo del cinema a coglierlo preparato: la sua filmografia conta più di cento pellicole, tra cui Il processo di Orson Welles, Il sorriso del grande tentatore di Damiano Damiani, Gente di Roma di Ettore Scola. La fama giunge anche attraverso la televisione, famose le sue apparizioni nei celebri sceneggiati televisivi così in voga a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta che lo rendono uno dei primi divi del piccolo schermo; da ricordare Piccole donne, La freccia nera, L’isola del tesoro, David Copperfield e nel 1985 ha partecipato alla parodia de I promessi sposi realizzata dal Quartetto Cetra.

La sua ultima apparizione in TV risale al 2005 con la miniserie Ricomincio da me, diretta da Rossella Izzo mentre al cinema bisogna risalire al 2009 con Ce n’è per tutti (per la regia di Luciano Melchionna).

Attivo anche come scrittore, la sua ultima pubblicazione è Autobiografia di un artista burbero (2009), dove Foà si racconta al di là di ogni sentimentalismo, prendendo come metro la forma del diario.

Foà si è sempre contraddistinto, oltre che per la sua attività artistica, anche per il suo impegno civile: nel 1960 fu eletto consigliere comunale nelle file del Partito Radicale (allora alleato del PSI) e nel 1985 era stato insignito del cavalierato di Gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica. Qualche anno fa era pure stato indicato per la nomina a senatore a vita.

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