François Hollande fa “melina”: con Valérie momento doloroso, rispettate la privacy

Nella tradizionale conferenza stampa di inizio d’anno all’Eliseo, alla domanda se Trierweiler sia sempre la première dame, il presidente francese ha risposto: “Gli affari privati si trattano in privato in un’intimità rispettosa di ciascuno. Questo non è né il luogo né il momento di farlo”. Un silenzio che dice molto dell’inadeguatezza di Hollande

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Parigi – C’era molta attesa per la tradizionale conferenza stampa di inizio d’anno all’Eliseo, durante la quale il presidente della Repubblica espone i piani di azione della Francia per il nuovo anno. Ma questa volta l’argomento principale non sarebbe ruotato attorno all’Economica, ma forse all’economia domestica. Ma il presidente Hollande l’ha presa alla larga, anzi ha usato una tecnica all’italiana: ha fatto melina. Non ha trattato l’argomento, ha aspettato che qualcuno glielo chiedesse alla fine della sua prolusione.

Così è toccato ad Alain Baluet, giornalista de “Le Figaro” e presidente dell’associazione della stampa che segue l’Eliseo e, in questa veste, obbligato alla prima domanda, sollevare con garbo, ma anche con fermezza, la questione.

“La pubblicazione la settimana scorsa di un articolo che la riguarda sul settimanale Closer – ha chiesto Barluet – ha suscitato emozione, domande e curiosità, è inevitabile. C’è un bisogno di chiarimento nei confronti dei francesi e di coloro che all’estero ci guardano. Lei sarà ricevuto tra poche settimane negli Stati Uniti dalla coppia presidenziale americana. La domanda che le faccio, senza giri di parole è: Valérie Trierweiler è sempre, oggi, la première dame di Francia?“.

Sbrigativa la risposta del presidente francese. “Capisco perfettamente la sua domanda e sono sicuro che capirete la mia risposta“, ha esordito Hollande. “Ciascuno nella propria vita personale può attraversare delle prove. È il nostro caso. Sono momenti dolorosi ma ho un principio: è che gli affari privati si trattano in privato in un’intimità rispettosa di ciascuno. Questo non è né il luogo né il momento di farlo“.

In qualche modo François Hollande ha posto un muro di separazione tra sé stesso e la vita della Francia, tra la legittima curiosità dei francesi di sapere da chi sono governati e un’evocazione della riservatezza incompatibile con il ruolo pubblico di una personalità politica, figurarsi del capo dello Stato. Una figura istituzionale che dovrebbe essere trasparente, non opaca come ha mostrato di essere Hollande. E come dovrebbe essere chiunque ambisca a svolgere funzioni così importanti al vertice di uno Stato importante.

Varrebbe la pena di chiedere: “signor presidente, mentre lei si dilettava della compagnia – legittima – della sua amica attrice Juliet Gayet, la valigetta con i codici di lancio nucleari in quali mani era?“. Valutazioni di sicurezza nazionale (ed europea, aggiungiamo), non certo analisi di lenzuola e di amanti: a noi con chi “dorme” Hollande o Berlusconi importa meno che niente. Né rileva se qualcuno “giace” con una bella signora e lo fa a titolo gratuito, a pagamento o per adesione ai “valori della Repubblica”. “Alons énfants” o “Fratelli d’Italia” per noi pari sono.

Invece Hollande ha glissato, ha liquidato con una risposta tranchant, anche se ha spiegato che non ha intenzione di “perseguire la pubblicazione” del giornale che ha pubblicato il servizio fotografico sul suo conto, Closer, seppure ma ha sottolineato che la sua “indignazione è totale“, ritenendo che “questa violazione tocchi una libertà fondamentale: il rispetto della vita privata e della dignità delle persone“.

Un’affermazione giustissima per chiunque, ma non per un personaggio politico di primario rilievo istituzionale: in Francia come in Italia (e chi vuole vederci un riferimento preciso ha indovinato). Né sembrano convincenti le rassicurazioni: “sono protetto da un sistema efficace“.

Una non risposta, un’elusione della domanda che peserà sulla continuazione del mandato presidenziale e che marcherà in modo negativo la prossima campagna elettorale. Hollande è in caduta di consenso e questa storia – oltre ai fallimenti su tutta la linea economica e sul fianco prestato alla Germania della signora Merkel nella politica di austerità che finirà per mettere in ginocchio pure la Francia. Con o senza il “Love Affaire” con l’attrice Julie Gayet.

Prima di rispondere alle domande, il capo dello Stato francese aveva affrontato temi di politica ed economia, neanche accennando alle proprie vicende private. Una manifestazione di debolezza evidente.

Credit: Adnkronos, AGI, TMNews

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