Il caldo record sveglia gli orsi dal letargo in Islanda, Groenlandia e Scandinavia

L’ecosistema sembra alterato. Dopo il vortice polare che ha colpito la costa orientale degli Stati Uniti, i modello stagionali sembrano disallineati. Fauna e flora vivono un tempo diverso…

20140113-orsi_bianchi_artico-320x240Stoccolma – Al vortice polare che ha colpito la costa orientale degli Stati Uniti nelle ultime settimane ha fatto da contraltare un inverno anormalmente mite in Scandinavia, che ha sconvolto i modelli stagionali della flora e della fauna. In Groenlandia, Islanda e Scandinavia si sono registrate temperature molto più calde del normale: è così che sono stati segnalati orsi usciti anzitempo dal letargo invernale e cambiamenti di comportamento negli uccelli migratori che si sono attardati sulle coste svedesi. Anche la flora ha reagito al cambiamento con piante che hanno germogliato con diversi mesi di anticipo.

Le temperature rigide sulla Scandinavia e la Russia durante l’inverno sono provocate da un sistema di alta pressione che mantiene l’aria più calda ed umida e da un sistema di bassa pressione con vento e pioggia che arriva dall’Oceano Atlantico. L’indebolimento di questa corrente atmosferica ha permesso all’aria fredda di riversarsi sul Canada e sulle coste statunitensi, investite dal gelo, mentre in Europa le temperature restavano fino a 4,2 gradi sopra la media stagionale.

Il risultato è che in Norvegia la neve non s’è quasi vista mentre si è registrata una piovosità superiore del 180%. Forti piogge anche in Finlandia, con inondazioni delle aree basse costiere occidentali e con i laghi sui livelli massimi di capienza. Qui si sono registrate temperature più elevate anche di 5 gradi sopra la media. In Svezia, nelle aree meridionali del paese, le temperature sono rimaste sopra lo zero, fino a 7,7 gradi, stabilendo, di fatto, un clima quasi autunnale. Ma non è solo un’anticipata uscita dal letargo degli orsi a preoccupare gli scienziati del clima. Il caldo inusuale infatti, danneggia la vegetazione minacciata dal proliferare di specie dannose favorite dalle temperature più elevate.

Credit: Adnkronos