Secondo il New York Times, la NSA può spiare anche i computer sconnessi da Internet

Sarebbe possibile violare i computer anche senza fare uso di Internet per creare una sorta di autostrada digitale per lanciare attacchi informatici. Il programma della National Security Agency si chiamarebbe “Quantum“. Polpetta avvelenata?

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New York – La National Security Agency (Nsa), l’Agenzia statunitense per la sicurezza, avrebbe violato quasi 100.000 computer in tutto il mondo installando un software per spiare gli utenti anche senza fare uso di internet. Lo avrebbe fatto creando una specie di autostrada digitale per lanciare attacchi informatici. A scriverlo è il New York Times, che cita documenti riservati della NSA ottenuti da Edward Snowden, l’ex analista di Fort Meade che da mesi svela al mondo le attività segrete dell’intelligence a Stelle e Strisce.

Nell’articolo “N.S.A. Devises Radio Pathway Into Computers”, di David E. Sanger e Thom Shanker, si riporta che la NSA avrebbe utilizzato fin dal 2008 una tecnologia segreta basata su onde radio altrettanto segrete, che potrebbero essere trasmesse da microcircuiti elettronici istallati nelle schede USB inserite nei computer. Tali componenti per funzionare necessiterebbero dell’istallazione sui pc: dallo stesso inconsapevole utilizzatore o da un agente operativo. I dati acquisiti sarebbero poi trasmessi su una frequenza radio segreta a una stazione mobile dell’Agenzia, che riuscirebbe peraltro ad agire anche inviando malware ai computer controllati, in un raggio di 13 chilometri (circa 8 miglia) di distanza. Da questa stazione mobile poi l’unità sul terreno riuscirebbe a inviare i dati raccolti alla centrale di Fort Mead via satellite, utilizzandone uno della costellazione “KeyHole” in orbita geostazionaria sulla terra.

L’NSA avrebbe indirettamente confermato il suo operato, definendolo una “difesa attiva” contro gli attacchi informatici dall’estero, piuttosto che come arma offensiva. Tra gli obiettivi dell’intelligence per il suo programma di spionaggio – il cui nome in codice sarebbe “Quantum”, che fa tanto film 007 e James Bond – ci sono stati le unità dell’esercito cinese, che avrebbe fatto più o meno lo stesso “lavoro” verso aziende e agenzie governative americane, ma anche le Forze Armate russe, i cartelli della droga e la polizia in Messico (probabilmente per sospetti di collaborazione inconfessabile con i criminali trafficanti di stupefacenti), le istituzioni commerciali dell’Unione Europea e, in qualche caso, anche i Paesi partner (forse…) degli Stati Uniti contro il terrorismo come l’Arabia Saudita, l’India e il Pakistan. Non ci sarebbero prove, invece, dell’uso di queste tecnologie negli Stati Uniti.

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L’NSA si è però rifiutata di commentare gli scopi del programma “Quantum”. “Le attività della NSA sono concentrate e schierate solo contro validi obiettivi stranieri in risposta alle esigenze di intelligence. Noi non usiamo capacità di intelligence per rubare segreti commerciali di società estere” ha detto la portavoce Vanee Vines, peraltro con un indiretto riferimento a servizi di intelligence alleati che usano spiare gli imprenditori in business class negli aerei in viaggio sulle rotte internazionali (come il DGSE francese). 

Secondo gli osservatori, le nuove indiscrezioni confermerebbero comunque che l’intelligence americana non solo ha spiato conversazioni e dati informatici ma, addirittura, controllato a distanza i computer. Giovedì 16 gennaio il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, annuncerà il piano di riforma dei programmi della National Security Agency, in base alle raccomandazioni fornitegli dalla commissione presidenziale creata per studiare le misure ad hoc capaci di coniugare sicurezza nazionale e trasparenza verso gli alleati.

Da osservatori di rilievo secondario, a noi questa notizia sembra una classica polpetta avvelenata, di cui peraltro anche Edward Snowden potrebbe essere inconsapevole: un modo come un altro per misurare amici e non. Non solo nel burocratico mondo dell’intelligence.

Credit: TMNews