Spese pazze in Piemonte, 40 rinvii a giudizio. Cota: “Prendo atto”

Il presidente della Regione: “Farò valere le mie ragioni con forza e in ogni sede”

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Roma – “Prendo atto senza alcuna sorpresa della richiesta di rinvio a giudizio presentata dai pubblici ministeri. Non commento la circostanza della richiesta di archiviazione dell’indagine di Mercedes Bresso, rinvio alla lettura delle disinvolte e benevole motivazioni del colpo di spugna. Registro che nessun esponente di una parte politica andrà a giudizio“. Così in una nota il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota dopo che la Procura di Torino ha chiesto il rinvio a giudizio per 40 consiglieri regionali del Piemonte, tra cui lo stesso Cota, indagati in merito alle “spese pazze” dei gruppi consiliari.

Sarà un giudice – spiega – a valutare la fondatezza di una linea interpretativa che vorrebbe scrivere delle regole del gioco nuove a partita finita, e che addirittura ignora la legge. Il problema dei costi della Politica è stato da subito affrontato in questa legislatura dal Consiglio regionale in modo risolutivo, caso unico e raro. I contributi ai gruppi politici – prosegue Cota – sono stati praticamente cancellati, l’indennità dei consiglieri regionali, degli assessori e del presidente della Regione fortemente ridotta, il trattamento di fine rapporto dimezzato. Il Consiglio regionale costa oggi grazie alla mia maggioranza trenta milioni in meno, abbiamo addirittura eliminato la pensione per i consiglieri“.

A fronte di questi fatti concreti, del mio comportamento di totale estraneità rispetto ad interessi di carattere economico di qualsivoglia natura è impensabile anche soltanto immaginare da parte mia un intento appropriativo. Riaffermo quindi – conclude – la correttezza delle mie azioni e la limpidezza delle mie intenzioni, farò valere le mie ragioni con forza ed in ogni sede“.

Credit: TMNews