Diabete: vivere in aree densamente popolate riduce rischio

Una ricerca condotta dal St. Michael Hospital di Toronto, pubblicata su PLoS One, mette in relazione lo scarso movimento correlato alla vita di piccoli centri con l’aumento del rischio diabete. Al centro dell’analisi, la necessità di muoversi, che spinge in basso il rischio

Toronto, scenario di una ricerca del St. Michael Hospital sulla correlazione tra facilità a spostarsi a piedi e rischio obesità/diabete

Toronto – Le persone che vivono in quartieri non “favorevoli” al camminare hanno il 33 per cento in più di probabilità di sviluppare diabete o obesità. Lo afferma una ricerca di un gruppo di ricercatori del St. Michael Hospital condotta proprio sulla città canadese. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista PLoS One.

Si è dimostrato che i quartieri densamente popolati e con maggiori destinazioni raggiungibili a piedi, quindi a brevi distanze – come quelli situati nel cuore delle città – sono più sani in termini di probabilità di contrarre il diabete o di sviluppare obesità.

I quartieri più raggiungibili a piedi tendono ad essere nelle zone più antiche della città. Tendono a essere in zone costruite in gran parte prima della Seconda Guerra Mondiale“, ha spiegato il co-autore e endocrinologo Gillian Booth.

Nella fattispecie, i ricercatori hanno mappato la città di Toronto e hanno trovato come alcuni quartieri incoraggino l’utilizzo di automobile, che è uno dei fattori di rischio più significativi per diabete e obesità. Di contro, gli abitanti dei quartieri in cui è facile camminare per raggiungere mete alla portata dello spostamento non motorizzato, hanno meno probabilità di ammalarsi.

Diabete e obesità sono due malattie in forte incremento in tutto il mondo. Nella mattinata di venerdì 17 gennaio, dal blog ufficiale della multinazionale di Mountan Views è emersa l’intenzione dei ricercatori di Google di sviluppare lenti a contatto intelligenti, in grado di monitorare la glicemia in tempo reale.

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