“Via libera” della Direzione PD all’accordo con FI per le riforme e riforme di Renzi

Legge elettorale, revisione del Titolo V della Costituzione e Senato della Repubblica trasformato in “Camera delle autonomie” in Parlamento entro il 15 febbraio. Il piano dell’accordo

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Roma – La Direzione del Pd ha approvato la relazione di Matteo Renzi e le proposte di riforme istituzionali ed elettorale con una larga maggioranza di voti a favore e 34 astenuti.

Matteo Renzi ha presentato alla direzione la sua proposta rettificata, con il doppio turno anti-larghe intese. Poco prima delle 20 la relazione di Renzi è stata messa ai voti: nonostante i botta e risposta, la proposta è passata con 111 sì e 34 astenuti. Neanche un “no” anche se nelle dichiarazioni conclusive, il segretario aveva auspicato che Cuperlo optasse ufficialmente per il pollice verso piuttosto che per l’astensione.

Ecco il piano dettagliato delle proposte, con le riforme istituzionali e la legge elettorale, su cui Renzi ha raggiunto l’accordo con le altre forze politiche di maggioranza e di opposizione.

Riforme istituzionali e costituzionali

Riforma del Titolo V della Costituzione. La riforma del Titolo V prevederà l’eliminazione della materia concorrente. Ritornano di competenza statale alcune materie tra cui: 1) Grandi reti strategiche di trasporto e di navigazione nazionale e relative norme di sicurezza; 2) Produzione, trasporto e distribuzione nazionale di Energia; 3) Programmi strategici nazionali per il turismo.

Insieme alla riforma del Titolo V, si procederà all’eliminazione dei rimborsi elettorali per i consiglieri regionali e l’equiparazione dell’indennità dei consiglieri regionali a quella del sindaco della città capoluogo di regione.

Riforma del Senato. La riforma del Senato dovrà portare al superamento del bicameralismo perfetto. Il voto di fiducia al Governo spetterà solo alla Camera dei Deputati, mentre il Senato della Repubblica verrà trasformato in Camera delle autonomie, con l’eliminazione dell’elezione diretta dei suoi membri e di ogni forma di indennità, visto che saranno “senatori” i presidenti delle regioni e altri rappresentanti della volontà popolare in via indiretta, che già però percepiscono delle indennità di carica. La trasformazione del Senato comporterà una significativa riduzione del numero dei Parlamentari.

Si prevede che per entrambe le modifiche costituzionali siano presentati i relativi disegni di legge costituzioanle entro il 15 febbraio 2014.

Legge elettorale

Quanto al sistema elettorale la proposta prevede:

A) per la Camera dei Deputati, la proposta prevede una distribuzione dei seggi con metodo proporzionale, con l’assegnazione di un premio di maggioranza eventuale e limitato e l’attribuzione dei seggi su base nazionale. In particolare, alla lista o alla coalizione di liste che abbiano conseguito il maggior numero di voti viene attribuito un premio di maggioranza pari al 18% del totale dei seggi in palio. Tale premio tuttavia viene assegnato esclusivamente se la lista o la coalizione di liste maggiore ha conseguito almeno il 35% dei consensi.

In seguito all’attribuzione del premio di maggioranza una lista o una coalizione di liste non può in ogni modo ottenere un numero di seggi superiore al 55%. L’eventuale parte eccedente del premio verrà redistribuita fra le altre liste o coalizioni.

Qualora nessuna lista o coalizione di liste raggiungesse la soglia, si svolgerebbe un secondo turno di ballottaggio fra le prime due liste o coalizioni di liste. Fra il primo e il secondo turno non sono possibili apparentamenti. Alla lista o coalizione di liste che risultasse vincitrice verrebbe attribuito un premio di maggioranza pari al 53% del totale dei seggi in palio. I restanti seggi vengono distribuiti proporzionalmente a tutte le altre liste e coalizioni di liste.

Le soglie di sbarramento saranno pari al 12% per le coalizioni, al 5% per le liste coalizzate e all’8% per le liste non coalizzate. Saranno introdotti criteri per evitare il fenomeno delle c.d. “liste civetta“.

I seggi verranno distribuiti su circoscrizioni molto piccole (da 4 a 5 seggi in palio al massimo), in modo che i nominativi dei candidati possano essere stampati direttamente sulla scheda. Le liste saranno bloccate e corte, per cui vale l’ordine di presentazione in lista ai fini dell’attribuzione dei seggi utilizzando criteri che garantiscano il riequilibrio di genere.

B) per il Senato della Repubblica: fermo restando l’impegno a eliminare l’elezione diretta dei membri del Senato, tuttavia, quale “clausola di salvaguardia“, occorrerà inserire delle disposizioni medio tempore applicabili anche per il Senato.

Per il Senato saranno quindi stabilite le medesime modalità di assegnazione dei seggi, con le stesse percentuali e soglie di sbarramento della Camera. Per garantire l’elezione a base regionale prevista dall’articolo 57 della Costituzione sarà stabilito un metodo che assicuri l’attribuzione dei seggi e del premio sul base interamente regionale. Più in generale, l’impianto delle norme per il Senato sarà analogo a quello per la Camera.

La discussione sul testo normativo dovrà iniziare in aula alla Camera entro il 27 gennaio 2014.

Credit: TMNews