Conferenza “Ginevra II”. Emma Bonino: “Se conflitto continua, vergogna per tutto il mondo”

La ministra degli Esteri italiana ha ammonito su un eventuale fallimento dei negoziati. Poi ha incontrato Kerry per pianificare gli aiuti umanitari

Emma Bonino, ministra degli Esteri italiana

La conferenza sulla Siria è un’occasione da non lasciarsi sfuggire e se non si trova un compromesso sulla crisi in atto “dobbiamo vergognarci tutti”. Questo il messaggio lanciato da Emma Bonino alla Conferenza “Ginevra II”, apertasi ieri a Montreux e che vedrà le delegazioni iniziare i colloqui veri e propri solo domani, venerdì 24 Gennaio.

La titolare della Farnesina è intervenuta nella mattinata di ieri, con parole accorate. “Tutti qui condividiamo la preoccupazione che l’attuale situazione porti al radicalismo e al terrorismo. Ma voglio dire chiaramente che la lotta al terrorismo non può giustificare la violazione dei diritti umani e della dignità”, ha spiegato alla platea Bonino, chiedendo “un immediato cessate il fuoco” per consentire l’accesso degli aiuti umanitari in Siria, come gesto di buona volontà per un degno “inizio dei negoziati”.

Se il conflitto continuerà, sarà una vergogna per tutto il mondo”, ha poi sottolineato la responsabile della diplomazia italiana, che non ha mancato di sottolineare come il successo dei colloqui dipenda da tutti “anche da chi non è presente oggi”. “Dobbiamo riuscire a coinvolgere tutti gli attori”, ha detto la ministra degli Esteri italiana, con una chiara allusione all’Iran, che prima era stato invitato da ban Ki-moon, con un successivo precipitoso ritiro della richiesta di partecipare alla conferenza per le pressioni esercitate da Stati Uniti e monarchie del Golfo.

Emma Bonino si è poi intrattenuta a pranzo con il segretario di Stato americano, John Kerry, con il quale ha avuto uno scambio di vedute sulle modalità con cui fare arrivare gli aiuti umanitari alla popolazione siriana. Sul dramma umanitario in Siria le sue parole sono state inequivocabili.

Le immagini circolate in questi giorni ci parlano di tragedie indicibili che non possono essere descritte con le parole. Ma non abbiamo bisogno di foto per sapere quanto è tragica la situazione in Siria”, ha sottolineato nel corso della conferenza stampa tenuta a Montreux.

Per Bonino “la discussione esplicita” tra le delegazioni siriane, all’inizio della giornata, “è un dato positivo: le mezze parole non portano da nessuna parte. Ma non poteva essere diversamente”, con una posizione realistica che però non significa incedere al pessimismo, visto che la conferenza “Ginevra II” è anzitutto “l’inizio di un percorso che sarà molto difficile”.

E dopo ogni guerra c’è una fase comune, quella della ricostruzione, che costituirà un “impegno a lungo termine, ma nell’immediato è responsabilità del governo siriano porre fine alle violenze”, ha sottolineato la responsabile della diplomazia italiana, facendo però propendere il Paese verso una delle parti, mentre è saggio – e anche obiettivo – mantenersi equidistanti (o “equivicini”), ma anche dire parole chiare sulla minaccia terroristica di matrice qaedista che corre la Siria e tutto il Medio Oriente.

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