In Bankitalia hanno fatto la scoperta del secolo: metà delle famiglie vive con meno di 2.000 euro al mese

Da Palazzo Koch giungono notizie di risveglio: “ma finora dove siete stati?”, direbbe il cittadino comune… Quando inizierete a indagare sul sistema bancario che contribuisce a soffocare l’imprenditoria del Paese?

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Roma – Metà delle famiglie italiane vive con meno di 2.000 euro al mese. Nel 2012 il reddito familiare annuo, al netto delle imposte sul reddito e dei contributi sociali, è risultato in media pari a 30.338 euro, circa 2.500 euro al mese.

Lo rileva “L’indagine sui bilanci delle famiglie italiane nel 2012” della Banca d’Italia. Il 20% delle famiglie ha un reddito netto annuale inferiore a 14.457 euro (circa 1.200 euro al mese) mentre la metà ha un reddito inferiore ai 24.590 euro (circa 2.000 euro al mese).

Secondo l’istituto di Via Nazionale, peggiorano le condizioni economiche delle famiglie che sono sempre più povere: tra il 2010 e il 2012 il reddito familiare medio è calato del 7,3 per cento e la ricchezza media è diminuita del 6,9 per cento. Nello stesso periodo il reddito equivalente, una misura pro-capite che tiene conto della dimensione e della struttura demografica della famiglia, è sceso invece del 6 per cento.

Dunque – direbbe l’uomo della strada – in Banca d’Italia segni di risveglio…

AUMENTANO POVERI, NEL 2012 SALGONO AL 16 PER CENTO. Aumenta il livello di povertà nel 2012. Secondo la Banca d’Italia, tenendo costante la soglia del 2010, la povertà pseudo-assoluta è aumentata di circa 2 punti percentuali passando dal 14 al 16 per cento.

La quota di individui relativamente poveri è risultata pari al 14,1 per cento, in linea con il 2010 (14,4 per cento) e due punti percentuali superiore al 2008, con punte del 24,7 per cento nel Mezzogiorno e di oltre il 30 per cento tra i nati all’estero. La soglia di povertà individuale è scesa nel 2012 a 7.678 euro netti all’anno (da 8.260 euro del 2010) mentre per gli individui che vivono una famiglia di tre persone adulte tale soglia è pari a 15.356 euro netti annui.

Chissà quanto tempo dovrà passare ancora per leggere nelle agenzie di stampa che Banca d’Italia ha avviato un’indagine a tappeto sulle banche italiane, che stanno contribuendo a soffocare le imprese e a stringere i cordoni della borsa assecondate da un potere politico altrettanto colpevole del declino di questo Paese. Anche allora – se da Palazzo Koch mostreranno segni di resipiscenza – ve ne daremo conto…

Credit: AGI