Porca vacca che botto! Le flatulenze di 90 mucche causano esplosione in una fattoria in Germania

Il gas metano prodotto dalla digestione bovina ha un forte impatto ambientale, perché il metano emesso è 23 volte più potente nel trattenere il calore nell’atmosfera rispetto all’anidride carbonica. Da anni condotti progetti di ricerca in Argentina e nel continente Australe.  In Nuova Zelanda il governo dieci anni fa impose una tassa sulle flatulenze di bovini e ovini, ma finì presto a …


Il gas metano prodotto dalle flatulenze di 90 mucche ha prodotto l’esplosione di una fattoria tedesca. Secondo la Reuters, che ne ha dato notizia, lo scoppio ha danneggiato il tetto della costruzione. Nella stalla del caseificio nei pressi di Rasdorf, un comune di 1800 abitanti dell’Assia, si era concentrata una quantità di metano pericolosa.

Una scintilla, probabilmente “causata da una carica statica, ha causato l’esplosione“, ha confermato la polizia locale in un comunicato.  Una delle mucche è stata colpita in pieno e ha ricevuto cure veterinarie per le ustioni subìte. Non è stato confermato se altre mucche hanno sofferto conseguenze.

Secondo la BBC, è stato calcolato che le mucche del caseificio tedesco emettessero 500 litri di metano al giorno attraverso le loro flatulenze.

Le emissioni gassose degli allevamenti bovini e ovini sono state sottovalutate per molto tempo, ma da circa dieci anni si è preso coscienza del problema e alcune ricerche stanno affrontando il problema, visto che oggi una mucca inquina più di una macchina a benzina di ultimo tipo. Al momento, si sta cercando di intervenire sulla biochimica della digestione, attraverso l’uso di prodotti naturali ed erbe medicinali – come il trifoglio – in grado di abbattere la pericolosità di queste emissioni. Il problema è che non si può compromettere la salubrità delle mucche, per non inquinarne latte e carne, utili per una corretta ed equilibrata dieta alimentare.

In Argentina anni fa fu condotta una ricerca dal National Institute of Agricultural Technology di Castellar, con uno scenografico sistema di recupero dei gas emessi dalle vacche, per cercare di capire come poter abbattere le emissioni e, magari, utilizzare il metano prodotto.

La ricerca del National Institute of Agricultural Technology di Castellar si è servita di questo serbatoi per raccogliere i gas e studiare le contromisure biochimiche e naturali

In Nuova Zelanda, invece, nel 2003 il governo locale impose agli allevatori bovini e ovini (il problema si presenta anche per le pecore…) una tassa, che venne subito chiamata “tassa sul peto”. Come finì? A “fischi e piriti” (fischi e peti…), come si potrebbe dire ricorrendo a un noto detto siciliano, sinonimo di “nulla di fatto”. Dopo le vibranti proteste degli allevatori, il governo fu obbligato a eliminare quell’odiosa tassa.

Non si sa invece cosa sia accaduto in Estonia, dove più di recente il governo locale ha imposto una tassa analoga. In ogni caso, quando mangiate una fiorentina, pensate a una Ferrari che sgasa: consuma e inquina di meno una fuoriserie di Maranello, in confronto…

© RIPRODUZIONE RISERVATA