E se ‘domani’… Michael Schumacher sta per risvegliarsi?

Secondo il quotidiano sportivo L’Equipe, il sette volte campione del mondo starebbe reagendo positivamente agli stimoli del processo di risveglio iniziato davvero questa settimana. Un mese fa l’incidente. Da ieri a Jerez si pensa al Kaiser della F1 e il cuore batte forte…

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Michael Schumacher starebbe per rientrare dal lungo viaggio iniziato dopo l’incidente sciistico accadutogli proprio un mese fa. Lo riporta il quotidiano sportivo francese L’Equipe, che cita fonti attendibili, malgrado una prudenza di fondo obbligata.

La fase di risveglio – attraverso una progressiva riduzione dei farmaci che lo mantengono in coma – sarebbe iniziata proprio all’inizio di questa settimana e, nonostante non vi siano conferme ufficiali, starebbe fornendo all’equipe medica del Centro Ospedaliero Universitario di Grenoble segnali di fiducia.

Secondo il professor Jean-Luc Truelle, primario di neurologia all’ospedale Foch di Suresnes, intervistato dall’Equipe, il ritardo con cui si è proceduto ad avviare questa fase è stata motivata dall’estrema prudenza circa il quadro clinico, per il grave trauma subìto da Schumacher. Una procedura che è graduale e che passa per il «ristabilimento di una capacità di comunicazione, più o meno importante, che si verifica attraverso l’esecuzione di indicazioni semplici: “apri gli occhi”, “chiudi gli occhi”, “apri la bocca”, “stringi le mani”».

Sembra che Michael Schumacher abbia mostrato questa capacità di relazione, il che – se fosse confermato – farebbe emozionare non solo la famiglia (come è ovvio che sia), ma le migliaia (o milioni) di appassionati che seguono questo “viaggio” del sette volte campione del mondo con un affetto straordinario.

Ieri a Jerez, per l’inizio dei test pre-stagionali, sulla Ferrari e sulla Mercedes sono stati apposti messaggi di sostegno a Schumacher, segno di un affetto che è immutato anche in un mondo dove le relazioni umane non sempre sono al centro dell’agenda.

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Naturalmente, se anche questi segni di incoraggiamento fossero confermati, questo non significherebbe che Schumacher stia uscendo dalla fase di pericolo, né che è prossima la fine delle sue sofferenze, ma di certo ci sarebbero motivi di fiducia in più.

Impossibile pronosticare il risultato finale di questo processo di “risveglio”, che potrebbe anche durare due mesi, durante i quali il pilota tedesco potrebbe vivere come in uno stato letargico. Tuttavia, pur nell’impossibilità di programmare un ristabilimento, secondo il professor Truelle, Schumacher potrebbe vivere «diversi anni in uno stato traumatizzato grave», con la necessità di un’assistenza importante, che già ora a Grenoble gli viene prestata anche sotto il profilo fisioterapico, per evitare che la muscolatura possa subire danni gravi.

Insomma, ancorché dalla famiglia e dal CHU di Grenoble non sia arrivata alcuna conferma – né smentita – ufficiale, Michael Schumacher potrebbe aver deciso di continuare a combattere la battaglia della vita qui, insieme a noi. E, se permettete, questa sarebbe una notizia molto emozionante.

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John Horsemoon

Sono uno pseudonimo e seguo sempre il mio dominus, del quale ho tutti i pregi e i difetti. Sportivo e non tifoso, pilota praticante(si fa per dire...), sempre osservante del codice: i maligni e i detrattori sostengono che sono un “dissidente” sui limiti di velocità. Una volta lo ero, oggi non più. Correre in gara dà sensazioni meravigliose, farlo su strada aperta alla circolazione è al contrario una plateale testimonianza di imbecillità. Sul “mio” giornale scrivo di sport in generale, di automobilismo e di motorsport, ma in fondo continuo a giocare anche io con le macchinine come un bambino.