Anche in Italia arriva la Vermeer-mania

A una settimana dall’apertura ufficiale della mostra di Bologna, Palazzo Fava inaugura visite guidate in anteprima e le prenotazioni impazzano

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Si è svolta ieri l’affollatissima conferenza stampa di presentazione della mostra-evento “La ragazza con l’orecchino di perla – Il mito della Golden Age da Vermeer a Rembrandt capolavori dal Mauritshuis” che porterà, dall’8 febbraio al 25 maggio, per la prima volta in Italia, il celebre dipinto “La ragazza con l’orecchino di perla” di Jan Vermeer – già arrivato a Bologna – grazie alla collaborazione con la Fondazione Carisbo, Genus Bononiae-Musei nella Città, Intesa Sanpaolo e il Mauritshuis Museum de L’Aia.

Da domani però le sale di Palazzo Fava ospiteranno una serie di aperture esclusive durante le quali si potrà godere, in piccoli gruppi e in anteprima assoluta, dell’esposizione più attesa dell’anno per la quale, come dichiarato dal curatore Marco Goldin, si registrano 2000 richieste al giorno provenienti da tutte le regioni d’Italia e dall’estero.

vermeerbannersitoverticale350x600Saranno due le fasce orarie per accedere alla mostra, prima dell’apertura ufficiale della prossima settimana: dalle ore 10 alle ore 17 al costo di 40 euro a persona con visita guidata e dalle ore 19 alle ore 23  al costo di 80 euro a persona con visita guidata e buffet. Il 31 gennaio sarà, invece, lo stesso Marco Goldin a guidare personalmente 40 visitatori lungo il percorso espositivo tra i capolavori del Seicento olandese; al costo di 150 euro si potrà non solo scoprire la mostra ma anche cenare nella Specola di Palazzo Fava, con vista sui tetti di Bologna, contribuendo al sostegno dell’Advar di Treviso a cui sarà devoluto l’incasso.

Dopo un tour di due anni tra Giappone e Stati Uniti – favorito dalla chiusura per ampliamento e restauro del Mauritshuis Museum dove il capolavoro del pittore di Delft è custodito -, la mostra di Bologna sarà l’unica tappa europea prima del rientro a L’Aia dove gli spazi museali d’origine saranno riaperti il 27 giugno.

Un’opportunità unica per il capoluogo felsineo dove, come dichiarato da Marco Goldin, verranno esposte 37 opere – a fronte delle 14 di New York e delle 30 delle altre sedi-, il catalogo sarà arricchito da nuovi saggi e il percorso sarà costituito da 6 sezioni: la storia del Mauritshuis, paesaggi, ritratti, interni con figure, nature morte e la ragazza con l’orecchino di perla, a cui sarà dedicata un’intera sala.

Presente con un altro grande olio “Diana e le sue ninfe”, Vermeer sarà affiancato da quattro dipinti di Rembrandt, da artisti come Hals, Ter Borch, Claesz, Van Goyen, Van Honthorst, Hobbema, Van Ruisdael, Steen, capaci di rappresentare il fiorente periodo della Golden Age olandese in cui la pittura – grazie all’assenza di mecenatismo ecclesiale e alla crescente ricchezza di mercanti e classe media – si espresse attraverso scene di vita quotidiana, marine, paesaggi, nature morte e ritratti.

Tra questi si fa largo la famigerata Ragazza col turbante o Ragazza con l’orecchino di perla che, volta di tre quarti, si rivolge allo spettatore – o al pittore secondo la visione romanzata dell’omonimo testo di Tracy Chevalier da cui è stata tratta, nel 2003, grazie all’incalzante successo, la pellicola interpretata da Scarlett Johansson – con uno sguardo ammaliante sostenuto dalle labbra rosse che si schiudono.

Le vesti modeste e la giovane età della modella fanno da contraltare a questa atmosfera languida, quasi rotta dalla luce naturale che investe la ragazza illuminando l’orecchino di perla. Prerogativa delle dame aristocratiche dell’alta borghesia, il monile di grandi dimensioni – disegnato solo con due pennellate a forma di goccia separate l’una dall’altra – diventa così indizio di un mistero che avvolge da secoli il dipinto e il suo artefice e da cui proprio Tracy Chevalier – scrittrice americana di romanzi storici – ha tratto ispirazione per la sua storia incentrata su quel rapporto ambiguo e atavico tra l’artista e la sua modella.

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