Marò, blitz di Mario Mauro (Difesa) al Senato: ‘soluzione o ritiro da programma antipirateria’

Colpo di reni del ministro della Difesa al Senato: le future missioni antipirateria a rischio, se non si risolve il caso dei due fucilieri del Battaglione San Marco

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Inattesa sortita del meno preparato (in teoria) membro del Governo in questioni di politica estera e militare, ma ministro della Difesa filosofo (vista la laurea, intendiamo). Emma Bonino, Staffan De Mistura, Mario Monti, Enrico Letta (per non parlare di Giulio Terzi e Giampaolo di Paola) hanno sicuramente gli atouts più adatti ad affrontare la questione che riguarda i Marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Ma a parte qualche colpo di reni (tardivo, ma meglio di niente), finora c’è stato un basso profilo tale da offuscare perfino le figure di costoro.

Oggi, invece, dobbiamo registrare il commendevole scatto da incursore del titolare della Difesa, che in un intervento al Senato ha messo in discussione la partecipazione italiana alle “future missioni antipirateria“. Nell’intervento per le comunicazioni del governo sullo stato delle missioni in corso e degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, internazionale, Mauro ha ricordato che ieri la vicepresidente della Commissione Europea, Catherine Ashton, sui Marò ha “espresso ‘serie preoccupazioni’ perché la questione, a suo dire, rischia di avere ripercussioni negative sulla credibilità degli sforzi della Ue nella lotta alla pirateria“.

È mia premura sottolineare che la partecipazione italiana alle future missioni antipirateria della Nato e della Ue – ha sottolineato Mauro – è legata intrinsecamente alla soluzione della vicenda dei nostri due marò che dovrà concludersi positivamente con il ritorno a casa, con onore, dei nostri due fucilieri

Prendo atto  – ha aggiunto il ministro della Difesa, rispondendo alle domande dei parlamentari delle commissioni Difesa di Camera e Senato, riunite in sessione congiunta a Palazzo Madama – che c’è una intenzione del Parlamento di presentare un ordine del giorno che vincoli la nostra partecipazione alla questione dei marò, una decisione che spetta al governo nella sua interezza e non solo al ministro della Difesa“, ha sottolineato Mauro, chiamando l’intero esecutivo alle proprie responsabilità.

Mauro ha rimarcato che il caso dei Marò “investe la legittimità delle azioni che sul piano internazionale i governi fanno per porre freno al flagello antipirateria“.

Si potrebbe perfino ipotizzare che questa svolta del ministro Mauro sia stata concordata con il presidente del Consiglio dei ministri, Enrico Letta, ma vale la pena di sottolineare la novità e il cambio di tono assunto da un autorevole membro dell’esecutivo sulla questione.

Ora spetterebbe alla ministra degli Esteri fare i passi successivi. Chissà che lo scossone di Mauro non svegli anche la “bella (si fa per dire) addormentata della Farnesina“…

Credit: Adnkronos

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