Papa: Cristiani delle Beatitudini, sale della terra e luce del mondo, anche verso i malati

All’Angelus, papa Francesco invita e incalza tutti i cristiani ad essere “lampada accesa e non spenta”, per portare a tutti “la luce di Gesù”. La Giornata mondiale del malato e il grazie agli operatori sanitari (“Grazie tante per il vostro lavoro prezioso!”). La preghiera per le famiglie che hanno dei malati: “Non abbiate paura della fragilità!”. Il saluto agli atleti e agli organizzatori delle Olimpiadi invernali di Sochi. La vicinanza a chi è stato colpito da calamità naturali

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Città del Vaticano – I cristiani saranno “il sale della terra e la luce del mondo” come “conseguenza delle Beatitudini“, rendendo “feconda l’umanità” e vivendo un “atteggiamento generoso e cristiano verso i malati“. Questo il centro del messaggio che papa Francesco ha offerto ai pellegrini radunati in piazza san Pietro per la recita dell’Angelus, a commento del Vangelo della domenica di oggi (V durante l’anno, Matteo 5, 13-16). Nel dire ai suoi discepoli  “Voi siete il sale della terra … Voi siete la luce del mondo“, “Egli vuole dire: se sarete poveri in spirito, miti, puri di cuore, misericordiosi… voi sarete il sale della terra e la luce del mondo!“.

I cristiani – ha continuato – ricevono dunque una missione nei confronti di tutti gli uomini: con la fede e con la carità possono orientare, consacrare, rendere feconda l’umanità. Tutti noi battezzati siamo discepoli missionari e siamo chiamati a diventare nel mondo un vangelo vivente: con una vita santa daremo ‘sapore’ ai diversi ambienti e li difenderemo dalla corruzione, come fa il sale; e porteremo la luce di Cristo con la testimonianza di una carità genuina. Ma se i cristiani perdono sapore e si spengono, la loro presenza perde di efficacia“.

Il cristiano – ha aggiunto a braccio il Pontefice – è sempre luminoso, comunica sempre questa luce, una luce che non è sua, ma viene da Dio.  Ma io vorrei domandarvi: come volete vivere voi? Come una lampada accesa o spenta? Dio ci dà questa luce e noi la diamo agli altri“.

Dopo la preghiera mariana, il papa ha ricordato che fra due giorni (l’11 febbraio, memoria della Madonna di Lourdes) si celebra la Giornata mondiale del malato, che quest’anno ha come tema  “Fede e carità̀: «Anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli» (1 Gv 3,16)”.

Possiamo imitare – ha detto il pontefice – l’atteggiamento di Gesù verso i malati di ogni genere: il Signore si prende cura di tutti, condivide la loro sofferenza e apre il cuore alla speranza….. L’atteggiamento generoso e cristiano verso i malati è sale della terra e luce del mondo“.

Il papa ha citato l’importante missione degli operatori sanitari: “che lavoro prezioso! Grazie tante per il vostro lavoro prezioso! Essi incontrano ogni giorno nei malati non solo dei corpi segnati dalla fragilità, ma delle persone, alle quali offrire attenzione e risposte adeguate. La dignità della persona non si riduce mai alle sue facoltà o capacità, e non viene meno quando la persona stessa è debole, invalida e bisognosa di aiuto“.

Egli ha poi aggiunto: “Penso anche alle famiglie, dove è normale prendersi cura di chi è malato; ma a volte le situazioni possono essere più pesanti… – ha proseguito Francesco – Tanti mi scrivono, e oggi vorrei assicurare una preghiera per tutte queste famiglie, e dico loro: non abbiate paura della fragilità! Aiutatevi gli uni gli altri con amore, e sentirete la presenza consolante di Dio… La Vergine Maria ci aiuti … , e ottenga pace e conforto per tutti i sofferenti“.

Il Papa ha poi rivolto poi un saluto agli organizzatori e agli atleti radunati a Sochi per le XXII Olimpiadi Invernali, “con l’auspicio che sia una vera festa dello sport e dell’amicizia“.

Dopo aver salutato alcuni dei gruppi presenti, egli ha assicurato la sua preghiera “per quanti stanno soffrendo danni e disagi a causa di calamità naturali, in diversi Paesi. La natura ci sfida ad essere solidali e attenti alla custodia del creato, anche per prevenire, per quanto possibile, le conseguenze più gravi“.

Alla fine, prima di augurare l’ormai tradizionale “buon pranzo!“, egli ha aggiunto: “prima di congedarvi mi viene ancora in mente la domanda di prima: Lampada accesa o lampada o spenta? Il cristiano è una lampada accesa, porta la luce di Gesù!“.

Credit: AsiaNews