Marò, governo assicura: ‘Ogni iniziativa per riportarli a casa’. Ma il Governo è in confusione…

Dopo il cinguettio su Twitter, il presidente del Consiglio, Enrico Letta, esprime in via ufficiale la posizione del Governo: “inaccettabile l’imputazione proposta dalle autorità indiane”. Ma è solo una forma di teatro politico, purtroppo. Presidente, è inaccettabile un processo illegale perché illegittimo sulla base del diritto internazionale marittimo

Enrico Letta in versione "Europa prima maniera"

Dopo la presentazione del capo di imputazione da parte del procuratore generale indiano, Goolamhussein Essaji Vahanvati, fondata sulla legge indiana antiterrorismo e antipirateria – Sua Act – è scattata la reazione ufficiale del Governo italiano. Nell’immediatezza della notizia, il capo del Governo, Ernico Letta, aveva affidato a Twitter la prima reazione. Tuttavia, la gravità della situazione necessitava di una posizione ufficiale, che è arrivata.

Il capo d’imputazione presentato oggi in India dall’Attorney General, che prevede di giudicare il caso dei due fucilieri di marina italiani sulla base della legge antipirateria (Sua) è assolutamente sproporzionato e incomprensibile: assimila l’incidente a un atto di terrorismo. L’Italia non è un Paese terrorista” si legge in una nota di Palazzo Chigi.

Qualora fosse convalidata dalla Corte Suprema – è sottolineato nel comunicato del Governo – questa tesi sarebbe assolutamente inaccettabile. Si tratterebbe di una decisione lesiva della dignità dell’Italia quale Stato sovrano, di cui i due Fucilieri della Marina sono organi impegnati nel contrasto alla pirateria conformemente alla legislazione italiana, al diritto internazionale e alle decisioni rilevanti del Consiglio di sicurezza dell’Onu“.

Si tratterebbe – prosegue la nota – di un esito di estrema gravità, sconcertante e contradditorio (citiamo letteralmente, compreso l’errore ortografico. Con tutta evidenza, serve un correttore di bozze alla presidenza del Consiglio dei ministri. Desolante, ndr). Esso comporterebbe conseguenze negative nelle relazioni con l’Italia e con l’Unione Europea, con ripercussioni altrettanto negative anche sulla lotta globale contro la pirateria. Il Governo italiano chiede che la Corte Suprema, nella propria seduta del 18 febbraio prossimo, decida di portare il caso nella sua corretta dimensione, in ottemperanza con la sentenza del 18 gennaio 2013 della stessa Corte che ha escluso la SUA tra le normative di riferimento ammesse per questo giudizio“.

Alla luce della decisione della Corte Suprema – conclude la nota – il Governo si riserva di assumere ogni iniziativa. Dopo due anni senza un capo d’accusa, non intendiamo recedere dal nostro obiettivo di riportare quanto prima a casa Salvatore Girone e Massimiliano Latorre e di vedere riconosciuti la loro dignità ed i loro diritti“.

Una conclusione che mostra in modo drammatico il fallimento di prospettiva del Governo italiano, perché non è in discussione solo la dignità di Salvatore Girone e Massimiliano Latorre come cittadini italiani, ma sono in pericolo anzitutto la dignità nazionale dell’Italia, che – malgrado annosi problemi interni – è uno Stato civile, perché ossequioso del diritto internazionale; la dignità e il rispetto delle Forze Armate, offese nella loro essenza di strumento militare democratico e altrettanto civile; infine, la credibilità dell’Italia come “sistema Paese”: nessuno – civile o militare che sia – può essere certo di poter riporre fiducia nel Governo del proprio Paese, se in giro per il mondo si trovasse a doversi confrontare con l’incivile e dispotico atteggiamento delle istituzioni di un altro Stato.

Non è credibile che Enrico Letta (e prima Mario Monti), come capo del Governo, Emma Bonino come ministra degli Esteri pro tempore, Mario Mauro e l’ammiraglio Giampaolo di Paola non conoscano a sufficienza il diritto internazionale marittimo, per non aver intrapreso le giuste vie per risolvere la controversia con l’India, un grande Paese e una democrazia in divenire, ma anche uno Stato che ha violato perfino la Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche.

L’unica mossa che potrebbe sanare l’offesa alla dignità nazionale sarebbe trascinare l’India davanti alla Corte Internazionale dell’Aja, senza alcuna ulteriore esitazione.

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Un pensiero su “Marò, governo assicura: ‘Ogni iniziativa per riportarli a casa’. Ma il Governo è in confusione…

  • 11/02/2014 in 00:09:22
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    Vi dico che mi vergogno di essere Italiano. Sono due anni che abbiamo lasciato due nostri ragazzi nelle mani di perdi tempo Indiani….e dajie che noi ci appelliamo le parole della Bonino del TG di questa sera ma,non ho capito bene a cosa.Lo volete capire che dovete dare un segnale di forza e di far vedere di possedere gli attributi. Gli americani gli israeliani era da mo che li avevano liberati i loro soldati. invece noi andiamo a piangere all’unione europea vergognatevi ma soprattutto mi vergogno io di essere rappresentato da questi politicanti
    Francesco

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