Marò, Bonino chiede la luna all’Onu, ma non fa quel che dovrebbe: aprire un Arbitrato Internazionale

La titolare della Farnesina in pressing (sbagliato) su Ban Ki-moon: “Onu dica no ad applicazione Sua Act”.  Nella notte contatto telefonico con il segretario generale delle Nazioni Unite.

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Roma – Continua il ballo degli errori procedurali commessi dalla ministra degli Esteri italiana – e di tutta Italia con lei – sulla vicenda dei Marò, bloccati in india illegalmente e in spregio alla Convenzione delle Nazioni Unite su Diritto del Mare (UNCLOS). Questa notte Emma Bonino ha avuto un contatto telefonico con il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, per rappresentare con “fermezza” la posizione italiana sul caso.

Un chiarimento reso necessario – secondo l’errata posizione italiana – a seguito delle dichiarazioni rilasciate ieri da Ban Ki-moon – attraverso un proprio portavoce – che invitava Italia e India a risolvere sul piano bilaterale la vicenda dei fucilieri di marina Latorre e Girone. Il capo della Farnesina ha ribadito la preoccupazione dell’Italia per l’applicazione della legge anti-pirateria Sua Act da parte dei giudici indiani e ha chiesto la luna al segretario generale delle Nazioni Unite, ossia un pronunciamento fermo contro l’applicazione di quella legge Act nei confronti dei due fucilieri italiani, impegnati in attività antipirateria condotte in un quadro di operazioni internazionali svolte sotto l’egida dell’ONU.

Secondo l’Adnkronos, il segretario generale delle Nazioni Unite avrebbe espresso “sorpresa” per la decisione indiana di considerare la Sua Act la legge da applicare, manifestando altresì l’intenzione di approfondire la questione sotto il profilo giuridico. Ma tale informazione deriva probabilmente da fonti della Farnesina manovrate dalla ministra, perché il segretario generale dell’Onu non ha alcuna competenza e non può esercitare alcun ruolo di moderatore giuridico in una controversia che rimane bi-la-te-ra-le, nonostante abbia indiscutibili effetti internazionali.

La ministra Bonino si ostina a cercare una solidarietà internazionale sulla questione che riguarda i Marò, ma sbaglia sia sotto il profilo diplomatico che su quello giuridico, perché ha ragione Ban Ki-moon a sostenere che il problema è bilaterale tra Italia e India e, al contrario, il governo italiano non procede nell’unica via indicata dalla legge – il già citato trattato UNCLOS – ossia l’attivazione di un “Tribunale Arbitrale” internazionale, secondo la prescrizione dell’Allegato VII del Trattato di Montego Bay.

Perché l’Italia non apre una procedura arbitrale internazionale, invece di chiedere la luna all’Onu?

Credit: Adnkronos

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