Papa a San Valentino: ‘Amarsi per sempre non solo questione durata’

Udienza speciale per San Valentino: no alla cultura del provvisorio. Bisogna entrare con cortesia nella vita degli altri. Far durare il matrimonio è un lavoro da orologiaio

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Città del Vaticano – Un cuscinetto bianco per le fedi nuziali a tutti i fidanzati, riuniti in piazza San Pietro nella giornata di San Valentino. E’ il dono fatto da Papa Francesco ai ragazzi presenti all’incontro promosso dal Pontificio Consiglio per la famiglia in occasione della festa degli innamorati. “Questo cuscinetto – ha spiegato ai 30mila ragazzi l’arcivescovo Vincenzo Paglia, capo del dicastero – è una carezza del Papa che vuole essere presente il giorno del vostro matrimonio“.

Tanti che si preparano al matrimonio dicono: ‘stiamo insieme finche’ dura l’amore’. E anche un seminarista disse al suo vescovo: ‘voglio essere prete per 10 anni‘”. Papa Francesco – rispondendo alle domande dei fidanzati in piazza San Pietro – ha fatto questi esempi per sottolineare che “oggi tante persone hanno paura di fare scelte definitive, per tutta la vita, sembra impossibile“. “Oggi – ha osservato Bergoglio – tutto cambia rapidamente, niente dura a lungo“. Ma, ha scandito, “non dobbiamo lasciarci vincere dalla cultura del provvisorio“.

Francesco ha suggerito ai fidanzati di riflettere su cosa cosa si intende per “amore“. “È solo – si è chiesto – un sentimento, uno stato psicofisico? Certo, se è questo, non si può costruirci sopra qualcosa di solido. Ma se invece l’amore e’ una relazione, allora e’ una realtà che cresce, e possiamo anche dire a modo di esempio che si costruisce come! una casa. E la casa si costruisce assieme, non da soli! Costruire qui significa favorire e aiutare la crescita“.

Cari fidanzati – ha detto ai 30 mila ragazzi di piazza San Pietro – voi vi state preparando a crescere insieme, a costruire questa casa, per vivere insieme per sempre. Non volete fondarla sulla sabbia dei sentimenti che vanno e vengono, ma sulla roccia dell’amore vero, l’amore che viene da Dio“. “La famiglia – ha poi aggiunto Bergoglio – nasce da questo progetto d’amore che vuole crescere come si costruisce una casa che sia luogo di affetto, di aiuto, di speranza, di sostegno. Come l’amore di Dio e’ stabile e per sempre, cosi’ anche l’amore che fonda la famiglia vogliamo che sia stabile e per sempre“.

Per Papa Francesco, in definitiva “la paura del ‘per sempre’ si cura giorno per giorno affidandosi al Signore Gesù in una vita che diventa un cammino spirituale quotidiano, fatto di passi, di crescita comune, di impegno a diventare donne e uomini maturi nella fede“.

Cari fidanzati – ha spiegato il Pontefice – il ‘per sempre’ non e’ solo una questione di durata! Un matrimonio non e’ riuscito solo se dura, ma e’ importante la sua qualita’. Stare insieme e sapersi amare per sempre e’ la sfida degli sposi cristiani“.

In proposito, Francesco ha ricordato il miracolo della moltiplicazione dei pani. “Anche per voi – ha assicurato ai ragazzi – il Signore può moltiplicare il vostro amore e donarvelo fresco e buono ogni giorno. Ne ha una riserva infinita! Lui vi dona l’amore che sta a fondamento della vostra unione e ogni giorno lo rinnova, lo rafforza. E lo rende ancora più grande quando la famiglia cresce con i figli“. “Chiedete a Gesù – ha poi chiesto Francesco alla piazza gremita ricordando l’importanza della preghiera nella famiglia – di moltiplicare il vostro amore. Nella preghiera del Padre Nostro noi – ha concluso – diciamo: ‘Dacci oggi il nostro pane quotidiano’. Gli sposi possono imparare a pregare anche cosi’: “Signore, dacci oggi il nostro amore quotidiano”, insegnaci ad amarci, a volerci bene! Piu’ vi affiderete a Lui, piu’ il vostro amore sara’ ‘per sempre’, capace di rinnovarsi, e vincerà ogni difficoltà“.

BISOGNA ENTRARE CON CORTESIA NELLA VITA DEGLI ALTRI

Sappi che la cortesia e’ una delle proprieta’ di Dio: la cortesia è sorella della carità, la quale spegne l’odio e conserva l’amore“. Questa frase dei fioretti di San Francesco è stata ricordata da Papa Francesco in risposta a una delle domande dei fidanzati. “L’amore vero – ha spiegato ai ragazzi – non si impone con durezza e aggressività“. “Chiedere permesso significa saper entrare con cortesia nella vita degli altri. A volte invece si usano maniere un po’ pesanti, come certi scarponi da montagna!“. “Chiedere permesso – per Francesco – è la richiesta gentile di poter entrare nella vita di un altro con rispetto e attenzione. Bisogna imparare a chiedere: posso fare questo? Ti piace che facciamo cosi’? Che prendiamo questa iniziativa, che educhiamo cosi’ i figli? Vuoi che questa sera usciamo?…“.

Il Papa ha incentrato parte della sua catechesi sulle famose tre parole magiche che piu volte ha suggerito alle coppie: “permesso, grazie, scusa“, precisando alla piazza gremita che i ragazzi “hanno inviato le domande in anticipo“. Si capisce: cosi’ ho potuto riflettere e pensare una risposta un po’ più solida“.

Secondo Francesco “la cortesia conserva l’amore. E oggi nelle nostre famiglie, nel nostro mondo, spesso violento e arrogante, c’e’ bisogno di molta più cortesia“. “Grazie: sembra facile – ha continuato – pronunciare questa parola, ma sappiamo che non e’ cosi’ Pero’ e’ importante! La insegniamo ai bambini, ma poi la dimentichiamo! La gratitudine e’ un sentimento importante: ricordate il Vangelo di Luca? Gesù guarisce dieci malati di lebbra e poi solo uno torna indietro a dire grazie a Gesù“.

E il Signore dice – ha aggiunto il Papa – e gli altri nove dove sono? Questo vale anche per noi: sappiamo ringraziare? Nella vostra relazione, e domani nella vita matrimoniale, e’ importante tenere viva la coscienza che l’altra persona e’ un dono di Dio, di cui sempre rendere grazie. E in questo atteggiamento interiore dirsi grazie a vicenda, per ogni cosa. Non e’ una parola gentile da usare con gli estranei, per essere educati. Bisogna sapersi dire grazie, per andare avanti bene insieme“.

Infine sulla parola “scusa“. “Nella vita – ha detto Francesco – facciamo tanti errori, tanti sbagli. Li facciamo tutti. Forse non c’è giorno in cui non facciamo qualche sbaglio. Ecco allora la necessita’ di usare questa semplice parola: scusa“. “In genere – ha osservato – ciascuno di noi è pronto ad accusare l’altro e a giustificare se stesso. È un istinto che sta all’origine di tanti disastri”. “Impariamo – ha suggerito Francesco ai ragazzi – a riconoscere i nostri errori e a chiedere scusa: scusa se ho alzato la voce“; scusa se sono passato senza salutare; scusa se ho fatto tardi; se questa settimana sono stato cosi’ silenzioso; se ho parlato troppo senza ascoltare mai; scusa se mi sono dimenticato“.

Anche così – ha concluso – cresce una famiglia cristiana. Sappiamo tutti che non esiste la famiglia perfetta, e neppure il marito perfetto, o la moglie perfetta. Esistiamo noi, peccatori. Gesù, che ci conosce bene, ci insegna un segreto: è importante non finire mai una giornata senza chiedersi perdono, senza che la pace torni nella nostra casa, nella nostra famiglia. Se impariamo a chiederci scusa e a perdonarci a vicenda, il matrimonio durerà, andrà avanti“.

FAR DURARE IL MATRIMONIO È UN LAVORO DA OROLOGIAIO

Il matrimonio è anche un lavoro di tutti i giorni. Un lavoro artigianale, da oreficeria“, ha affermato Papa Francesco. Secondo Bergoglio, “il marito ha il compito di fare più donna la moglie e il marito quello di fare più uomo il marito“. “Quando camminerete per strada – ha detto a una coppia – a te diranno ‘ma che bella signora, è cosi’ perché ha un bravo marito. E a te che sei così grazie a tua moglie. Questo significa crescere insieme. Procurare che l’altro cresca. Il Signore benedice questo“.

Credit: AGI