Alma Tadema e i pittori dell’800 inglese a Roma

Il Chiostro del Bramante si veste di raffinate scene di vita quotidiana, architetture antiche, sensualità femminile e ricerca del bello

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Roma – Indolenza, raffinatezza, motivi floreali e antichità sono la cifra stilistica delle opere di Sir Lawrence Alma Tadema e dei pittori della collezione del mecenate messicano Perez Simon in mostra al Chiostro del Bramante fino al 5 giugno prossimo.

I padri dell’Estetismo inglese – come E. Burne-Jones, J.W. Godward, A. Hughes, A. Moore – riuscirono a indirizzare, con i propri lavori, la puritana Inghilterra del periodo vittoriano, introducendo un nuovo stile di vita e un ideale di bellezza ben rappresentato dallo slogan “arte per l’arte”.

Dipingere e discutere di bellezza per il piacere di farlo, senza l’obbligo di comunicare messaggi morali, religiosi o di dover insegnare qualcosa. Contemplare l’arte fine a se stessa. Erano questi i dettami dell’Aesthetic Movement che spopolò principalmente nei salotti dei nuovi ricchi borghesi che, in lotta culturale con la vecchia nobiltà, usarono l’arte come affermazione del proprio status collezionando opere legate a una raffigurazione meno tradizionale.

Nelle 50 tele in mostra – dove ci imbattiamo anche nei preraffaelliti Rossetti e Millais – ammiriamo scene di vita quotidiana incastonate in una bellezza senza tempo, raffigurazioni mitologiche come la Crenaia di Leighton e ancora Le rose di Eliogabalo di Alma-Tadema  in cui il crudele e impassibile imperatore romano di origine siriana soffoca i suoi ospiti con i petali dei delicati fiori nascosti nel soffitto. Ispirato alla Historia Augusta, allo scrittore Huysman – che sconvolse con il suo A rebours autori come D’Annunzio e Oscar Wilde -il dipinto si staglia come un monumento alla storia con la sua metodica rappresentazione della decadente sala del banchetto in cui, sullo sfondo, non a caso si erge la statua di Dioniso ispirata a un originale conservato nei Musei Vaticani. 

Apprezziamo ancora ambientazioni influenzate dal Medioevo, dai drammi shakespeariani, dalle fiabe inglesi e dalle leggende celtiche dove al simbolismo si legano l’introspezione e il culto per il bello minuziosamente enunciato. Al centro di ogni tela vi è sempre la donna – musa, modella, strega, principessa, femme fatale, eroina – che si propone con le sue morbidi forme nude come simbolo della voluttà, della liberazione da quel puritanesimo soffocante dell’epoca, rimanendo, al tempo stesso, ufficialmente casta pur di essere accettata dall’Inghilterra vittoriana.

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Irraggiungibile e tremendamente perfetta, la donna non è solo figura angelicata portatrice di salvezza ma anche insidiosa tentazione, sensuale e lasciva protagonista di un passato affascinante idealizzato attraverso sontuosi palazzi e scenari medievali o imperiali. 

Queste ricostruzioni storiche, amate dai committenti borghesi, erano spesso frutto di viaggi in Grecia, Italia, Oriente  – finanziati da quegli stessi mecenati che solevano acquistare le opere degli artisti – e di un vivace collezionismo di manoscritti e ceramiche – anche provenienti dalla Cina e dal Giappone – di cui amavano circondarsi gli esteti.  Come in una fotografia, scorci, paesaggi, architetture personalmente ammirati diventano simboli degli ideali del Movimento nonchè scenografie per riferimenti alla vita quotidiana in cui il ricco borghese avrebbe potuto facilmente rivedersi, incarnando così uno dei principi-cardine dell’Estetismo, quello per cui era la vita a dover imitare l’arte. 

Sebbene la ricerca della bellezza fu largamente sostenuta dal nuovo ceto e da intellettuali come Oscar Wilde – la cui morte prematura viene vista come fine dell’Estetismo stesso – le opere di questi artisti furono presto disprezzate, distrutte e dimenticate. Come dichiarato dalla curatrice Véronique Gerard-Powell “pochi periodi hanno altrettanto sofferto dei diktat del gusto” ma ciò non ha impedito a collezionisti come Perez Simon di salvare alcuni di questi dipinti, permettendo al mondo di conoscerli e di apprezzarli. 

La mostra al Chiostro del Bramante non deve pertanto essere letta solo come percorso all’interno di quella temperie artistica e culturale chiamata Aesthetic Movement – portatrice di edonismo ma soprattutto di una visione nobile dell’arte come faro esistenziale – ma come un omaggio velato a tutti quei mecenati che, nel corso dei secoli, hanno creduto e sostenuto la libera creatività, facendo sì che si esprimesse e sopravvivesse. 

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Orario apertura
Tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00Sabato e domenica dalle 10.00 alle 21.00 (la biglietteria chiude un’ora prima)

Aperture straordinarie
  20 aprile 10:00 – 21:00 | 21 aprile 10:00 – 20:00 | 25 aprile 10:00 – 20:00 | 1 maggio 10:00 – 20:00 | 2 giugno 10:00 – 20:00

Biglietti
Intero € 13,00 (audioguida inclusa)
Ridotto € 11,00 (audioguida inclusa), 65 anni compiuti (con documento); ragazzi da 11 a 18 anni non compiuti; studenti fino a 26 anni non compiuti (con documento); militari di leva e appartenenti alle forze dell’ordine; portatori di handicap; 
Ridotto Gruppi € 10,00 (prenotazione obbligatoria, min 15 max 25 pax, microfonaggio obbligatorio)
Ridotto bambini € 5,00 bambini da 4 a 11 anni non compiuti
Ridotto Scuole € 5,00 (prenotazione obbligatoria min 15 max 25 pax)
Ridotto scuola dell’infanzia € 3,00 (prenotazione obbligatoria min 15 max 25 pax)
Ridotto Speciale € 9,00 (audioguida inclusa): Guide con tesserino se non accompagnano un gruppo; giornalisti con regolare tessera dell’Ordine Nazionale (professionisti, praticanti, pubblicisti); Omaggio (audioguida inclusa); Bambini fino a 4 anni non compiuti; accompagnatori di gruppi (1 ogni gruppo); insegnanti in visita con alunni/studenti (2 ogni gruppo); soci ICOM (con tessera); un accompagnatore per disabile; possessori di coupon di invito; possessori di Vip Card Arthemisia Group; possessori di Card Amici del Chiostro del Bramante

Diritti di prenotazione e prevendita: 
– Gruppi e singoli € 1,50 per persona; – Scolaresche € 1,00 per studente

Informazioni e prenotazioni | T 06 916 508 451 – Informazioni didattica | didattica@arthemisia.it