Fabrizio Barca affonda per una puntura de ‘La Zanzara’, ma svela: mi vuole De Benedetti. Perché non scappate insieme?

Giuseppe Cruciani e David Parenzo colpiscono ancora, con Andro Merkù che impersona un credibile Nichi Vendola e fa parlare a ruota libera Fabrizio Barca, l’ex ministro del Governo Monti che rivela le pressioni di Carlo De Benedetti, “padrone di Repubblica”, per averlo ministro dell’Economia. Che farebbe da ministro? Una patrimoniale di 400 miliardi, tanto a lui lo stipendio non lo tocca nessuno. Sentitelo e poi fatevi l’idea in che mani è l’imprenditoria italiana e perché l’Italia è soffocata da tasse e balzelli da estorsione di Stato…

Fabrizio Barca

Carlo De Benedetti vorrebbe Fabrizio Barca al ministero dell’Economia, lo rivela lo stesso ex ministro del governo Monti durante un colloquio telefonico con Nichi Vendola, ma non quello vero, quello impersonato da Andro Merkù. Barca parla a ruota libera e non si accorge dello scherzo (e se se ne accorge, significa che usa il mezzo per comunicare…). Lo scherzo è stato organizzato dalla dalla trasmissione di Radio24 “La zanzara“. Vendola/Merkù spinge Barca (ci vuole poco…in realtà) a una lunga serie di considerazioni sulla situazione politica attuale, ne esce un quadro da brividi che ci dà il quadro su chi ha davvero in mano il potere in Italia e perché il Paese è in ginocchio, soffocato da tasse e balzelli. A partire, per esempio, da quella Irap inventata da Vincenzo Visco 18 anni fa.

E giusto da 18 anni l’Italia è in una continua recessione. Fate un po’ voi i conti…

La telefonata del finto Nichi Vendola con il vero Fabrizio Barca (dal sito del Corriere della Sera)

“Non amo gli assalti. eccetera. Sono sotto pressione, Nichi, una pressione che è crescente…Ma io non ci penso proprio, tanto per essere chiaro, ma proprio proprio!”. Un finto Nichi Vendola beffa così l’ex ministro del Pd Fabrizio Barca, che durante lo scherzo architettato da La Zanzara su Radio 24 rivela di aver detto un “no secco” all’ipotesi di fare il ministro dell’Economia, ma di subire pressioni continue per fare il ministro dell’Economia da Carlo de Benedetti, proprietario del gruppo Espresso.

“Capirai – dice Barca al finto Vendola – che mi costa, visto come sono fatto. Ho parlato con Graziano (Del Rio, ndr) e pensavo 48 ore fa di averla stoppata questa cosa…se fallisce anche questa è un disastro, però non possono pretendere che le persone facciano violenza ai propri metodi, ai propri pensieri, alla propria cultura. Quindi…sono stato proprio chiarissimo…evitiamo che nasca una cosa alla quale vengo forzato”.

“Poi – prosegue Barca – è iniziata la sarabanda del paron della Repubblica che continua…Lui non si rende conto che io più vedo un imprenditore dietro un’operazione politica più ho conferma di tutte le mie preoccupazioni. Un imprenditore che si fa sentire….”.

Ma di chi parli, chiede il finto Vendola: “Del padrone della Repubblica, con un forcing diretto di sms, attraverso un suo giornalista, con una cosa che hanno lanciato sul sito ‘chi vorresti come ministro dell’Economia’ dove ho metà dei consensi’. Questi sono i metodi. Legittimi, per carità. Questo è il modo di forzare, di scegliere, di discutere. Non una volta chiedendomi: ma se lo fai cosa fai?. Se io dico che voglio fare una patrimoniale da 400 miliardi di euro, cosa che secondo me va fatta, tu cosa rispondi? Mi dici che va bene?”. Mi sembra fantapolitica, dice ancora il finto Vendola.

“Nichi – dice ancora Barca – è una cosa che è priva…non c’è un’idea, c’è un livello di avventurismo. Non essendoci un’idea, siamo agli slogan…Questo mi rattrista, sto male, sono preoccupatissimo perché vedo uno sfarinamento veramente impressionante, Nichi”. Dunque hai rifiutato, insiste il finto Vendola, interpretato da Andro Merkù: “Ho rifiutato secco, ma secco in un modo…Ieri ho dovuto scrivere un messaggio..attraverso la Annunziata mi è arrivato un messaggio: ma se ti chiama il presidente? Ho dovuto mandare un sms scritto così:…vi prego di non farmi arrivare nessuna telefonata”.

“Sono colpito – dice ancora Barca – dall’insistenza, il segno della loro confusione e disperazione… e poi in tutto questo ovviamente io dovrei essere quello tuo…e ovviamente c’è pure la copertura a sinistra…sono fuori, sono fuori, sono fuori di testa!”. Ma Matteo ti ha detto qualcosa in particolare?, chiede “Vendola”: “No, lui no. Tutto questo non capendo, Nichi, neanche le persone. Se mi chiami, vengo, ci vediamo mezz’ora, ti spiego in cinque minuti e ti do anche qualche consiglio perché io sono fatto così. No, invece tutto questo attraverso terzi, quarti, quinti, un imprenditore…”.

Il finto Vendola dice: poi questo governo con i diversamente berlusconiani …E Barca: “Certo, certo, cosa è cambiato?”. “E poi non si ha idea entrando dentro cosa fai. C’è anche una questione di rapporti di fiducia”.

In che senso, incalza Vendola. “C’è una cosa – dice Barca – che si chiama umanità. Io penso che in tutta questa vicenda oltre alla irresponsabilità politica, ci sia anche un elemento disumanizzante. Cioè, il metodo è contenuto…Tutto questo è avvenuto con irresponsabilità e dei modi, con un livello di personalismo, con un passaggio all’io….”. E poi i due si salutano.