Papa Bergoglio, elogio della vergogna: ‘salutare perché ci fa umili’. ‘Fratello vento’ gioca con Francesco (Video)

Il Pontefice, durante l’udienza generale ai fedeli in piazza San Pietro, stigmatizza le persone che sono senza vergogna: “Confessare i peccati contro i fratelli alla chiesa e non solo a Dio”. E sottolinea: “Quando si è in coda per confessarsi, magari uno sente anche un po’ di vergogna. Ma poi esce dal confessionale più libero”

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Città del Vaticano – “La vergogna è buona, è salutare vergognarsi“. Papa Francesco tesse l’elogio della vergogna, sottolineando parallelamente l’importanza del sacramento della confessione. Durante l’udienza generale ai fedeli in piazza San Pietro, dove erano radunati oltre ventimila partecipanti, stigmatizza le persone che sono senza vergogna, “sin verguenza” le definisce in spagnolo, richiamando l’espressione che si usa nella sua Argentina.

La vergogna ci fa bene – spiega – perché ci fa più umili e il sacerdote riceve con amore e tenerezza la confessione e in nome di Dio perdona“. Infatti, avverte il Papa, “non basta chiedere perdono al Signore nella nostra mente e nel nostro cuore, ma è necessario confessare umilmente e fiduciosamente i propri peccati al ministro della Chiesa. Sì, ci si può confessare direttamente con Dio, si può chiedere a Lui perdono per i nostri peccati; ma i nostri peccati sono anche contro i fratelli, contro la Chiesa e per questo motivo è necessario chiedere perdono alla Chiesa e ai fratelli nella persona del sacerdote“.

Osserva poi Francesco, al quale un forte colpo di vento ha fatto volare la papalina: “Anche dal punto di vista umano, per sfogarsi, è bene parlare con il fratello e dire al sacerdote le cose che ci pesano tanto nel cuore, sfogarsi davanti a Dio, con la Chiesa e con il fratello, senza avere paura della confessione. Quando si è in coda per confessarsi, magari uno sente anche un po’ di vergogna. Ma poi esce dal confessionale più libero, grande, bello, perdonato, bianco, felice: questo è il bello della confessione!“.

Il Papa sottolinea che “il perdono dai nostri peccati non possiamo darcelo da soli: il perdono si chiede a un altro e nella confessione noi chiediamo quel perdono a Dio. Il perdono non è frutto dei nostri sforzi ma è un regalo, un dono dello Spirito Santo, che ci ricolma della grazia che sgorga incessantemente dal cuore spalancato del Cristo crocifisso e risorto. Solo se ci lasciamo riconciliare in Gesù con Dio e con i fratelli possiamo essere veramente nella pace, quella pace dell’anima tanto bella che soltanto Gesù può dare“.

Papa Francesco ha poi lanciato un appello per la cessazione delle violenze in Ucraina. “Con l’animo preoccupato seguo quanto in questi giorni sta accadendo a Kiev“, ha detto il Pontefice al termine dell’udienza generale. “Assicuro la mia vicinanza al popolo ucraino e prego per le vittime delle violenze, per i loro familiari e per i feriti. Invito tutte le parti a cessare ogni azione violenta e a cercare la concordia e la pace del Paese“.

Il Papa è stato “solleticato” dal vento durante tutta l’Udienza Generale. In fondo, “fratello vento” ha giocato con Francesco

Credit: Agenzie