Gelo al passaggio di consegne tra Letta e Renzi. Governo: primo Cdm. ‘Ce la faremo’

La “cerimonia della campanella” in un clima gelido. Tweet di Enrico Letta faceva presagire la sfiducia al Governo Renzi, ma lo staff poi chiarisce: voterà la fiducia. Balletto di notizie attorno alla reazione di Emma Bonino per l’esclusione. Consiglio dei ministri subito riunito per nominare Graziano Delrio sottosegretario alla Presidenza del Consilio. Lunedì fiducia e i sottosegretari

20140222-letta-renzi-campanella-agi-reuters-660x450

Roma – Rapidissimo e freddo “scambio della campanella” tra l’uscente Enrico Letta e il suo successore Matteo Renzi. Una stretta di mano glaciale, la consegna del simbolo delle riunioni del Consiglio dei ministri e poi ognuno è andato per la sua strada. Letta è poi sceso nel cortile d’onore, accolto dal picchetto militare coma da prassi, e ha portato una mano sul cuore per salutare i dipendenti della presidenza del Consiglio che lo hanno applaudito dalle finestre interne.

Alle 11,30, Matteo Renzi aveva giurato nelle mani del Capo dello Stato, Giorgio assumendo così formalmente l’incarico di 27° Presidente del Consiglio della Repubblica italiana dal dopoguerra. “Grazie per i messaggi. Compito tosto e difficile. Ma siamo l’Italia, ce la faremo“, ha scritto poco prima della cerimonia il neo-premier, condensando in un tweet la ricetta di lavoro della sua squadra: “Un impegno: rimanere noi stessi, liberi e semplici“.

 

Renzi è arrivato al Quirinale a bordo di un’Alfa Romeo 166 grigia (dell’autoparco nella disponibilità della Presidenza del Consiglio), accompagnato dalla moglie e dai figli. Pochi minuti prima dell’ingresso del presidente della Repubblica e del neo-capo del Governo, nel Salone delle feste, sono entrati anche i familiari di diversi ministri e, tra loro, Agnese Renzi e i tre figli, che avevano atteso nell’attigua Sala degli specchi. Abito grigio con cappottino coordinato e borsetta Chanel per la ‘first lady’ di palazzo Chigi; look tricolore per i bambini: i tre piccoli Renzi, indossavano infatti un cardigan rosso ed uno verde i due maschietti, e una camicetta bianca la femminuccia.

Andiamo, c’è da lavorare“. Il neo presidente del Consiglio ha ‘incalzato‘ così il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, mentre, dopo il giuramento, si consumavano le fotografie di rito. Poi Renzi si è messo in posa per la fotografia di rito con i ministri donna del suo esecutivo, otto su sedici.

La squadra delle donne al Governo della Repubblica Italiana: un record di parità di genere

Il neo-ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, attualmente all’estero, presterà giuramento nelle mani del Capo dello Stato, ricorda il comunicato finale diffuso dal Quirinale. Padoan era infatti a Sydney per il G20 ed era ancora in volo, tornando verso Roma, al momento del giuramento dei suoi colleghi di governo.

Per prima cosa farò una due diligence“, cioè una verifica sui conti pubblici, le prime parole di Padoan: una minaccia e una promessa, si potrebbe dire. “Una cosa che devono fare tutti quelli che subentrano in un incarico“, ha spiegato a Corriere della Sera, la Repubblica e Il Sole 24 Ore, poco prima di imbarcarsi sul volo.

La "family photo" del Governo Renzi (senza Pier Carlo Padoan, in volo verso l'Italia dall'Australia) con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano

Enrico Letta, dopo aver lasciato Palazzo Chigi, ha affidato a Twitter i suoi sentimenti su questa delicata fase istituzionale, che lo ha visto protagonista in negativo – perché disarcionato in corsa con virulenza – ma anche in negativo, per il senso delle istituzioni tenuto e che non viene messo in discussione dal comprensibile (sotto il profilo umano) gelo di oggi.

Letta ha avuto un pensiero per il brigadiere dei Carabinieri Giuseppe Giangrande, ferito da Luigi Preiti proprio il giorno dell’assunzione dell’incarico il 28 aprile 2013, un gesto che è nelle corde di una persona perbene e con un esemplare senso delle istituzioni.

Poi, mezz’ora dopo, Letta ha scritto un tweet in apparenza enigmatico, che aveva fatto presagire un cambio di linea verso il partito e una volontà di non votare la fiducia al Governo la prossima settimana.


Poco dopo, dietro i commenti di stampa e le analisi dei retroscenisti che agiscono in tempo reale – nella dimensione della politica web oriented, lo staff di Letta ha smentito l’ipotesi e ha confermato che l’ex capo del Governo voterà alla Camera martedì prossimo.

Una conferma delle doti istituzionali di Enrico Letta, che dovrebbe – smaltito il momento – spersonalizzare le cose. Le difficoltà del momento probabilmente necessitano doti di comunicazione non convenzionale che non possiede, ma anche conoscenza dei fenomeni internazionali che invece sono nelle sue corde e che non mancherà di mettere a servizio proprio e del Paese.

Credit: AGI