Marò, stampa indiana: ‘Governo pronto a rinunciare al Sua Act’. Primo banco di prova per Mogherini

Secondo il ‘Times of India‘ l’esecutivo avrebbe deciso di non perseguire i due fucilieri della marina sulla base della legge antipirateria e antiterrorismo. Subito il primo banco di prova della neo-titolare della Farnesina: sollevare dall’incarico Staffan De Mistura

20130422-latorre-girone-770x400

New Delhi – Il governo indiano avrebbe deciso di non perseguire i due marò sulla base della legge antipirateria e antiterrorismo, la Sua Act. Lo riferisce il ‘Times of India‘, a due giorni dalla nuova udienza presso la Corte Suprema indiana, in cui il ministero della Giustizia – tramite l’attorney general – dovrà presentare un rapporto scritto su come intende procedere nei confronti di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i due fucilieri del Reggimento San Marco bloccati in India da oltre due anni in un processo che mai avrebbe dovuto essere attivato.

L’Italia nei giorni scorsi, dopo l’ennesimo rinvio della giustizia indiana, ha richiamato a Roma l’ambasciatore a New Delhi, Daniele Mancini, per decisione del Governo Letta e della ministra degli Esteri pro tempore, Emma Bonino. Una decisione sembrata fuori luogo, considerato il passaggio di consegne prossimo venturo (in quei giorni), a seguito del “dimissionamento” di Enrico Letta da parte della Direzione Nazionale del PD e dell’attesa che Matteo Renzi sciogliesse la riserva, accettasse l’incarico e giurasse da presidente del Consiglio dei Ministri.

Giuramento che è avvenuto oggi e che sarà seguito dalla fiducia al Senato (lunedì) e alla Camera (il giorno successivo). Una considerazione necessaria alla luce del cambio di guida della Farnesina, da oggi guidata da Federica Mogherini.

Il Governo italiano ha sempre respinto il ricorso al Sua Act, quale base giuridica per processare i due militari italiani, e negli ultimi giorni di vita istituzionale sia l’ex ministro della Difesa, Mario Mauro, che l’ex capo della diplomazia italiana, hanno posto (tardivamente) l’accento sul fatto che il processo stesso non fosse legittimo, in base al diritto internazionale marittimo.

Argomento attorno a cui avrebbe dovuto essere incentrata la posizione italiana, che sotto il profilo giuridico internazionale porrebbe l’Italia in una posizione inattaccabile sulla base della Convenzione di Montego Bay del 1982 (UNCLOS) e del diritto internazionale consuetudinario (immunità funzionale degli agenti governativi e diplomatici), violati a più riprese dall’India.

Federica Mogherini, neo ministra degli Affari Esteri del Governo RenziPeraltro, con una decisione assolutamente non adeguata e tardiva, Staffan De Mistura – inviato speciale del Governo per la controversia – aveva dichiarato di aver comunicato con “Nota Verbale” all’India la determinazione di attivare la procedura arbitrale prescritta dall’Allegato VII dell’UNCLOS. La “Nota Verbale” – ci è stato spiegato dall’ambasciatore Giulio Terzi di Sant’Agata, da noi interpellato – è un passaggio nella prassi diplomatica, che precede la “Nota Scritta” prescritta dall’articolo 1 dell’Allegato VII e con cui si comunica alla o alle controparti la volontà di affidare la risoluzione di una controversia sull’interpretazione del trattato che regola il diritto internazionale marittimo, sottoscritto e ratificato dall’India e dall’Italia, quindi vincolante per entrambi i Paesi.

Secondo quanto scrive oggi il “Times of India“, recedere dall’applicazione del Sua Act avrebbe effetti sul ruolo della National Investigation Agency (Nia), che perderebbe di conseguenza ogni potere sul caso. Per questo motivo, il governo indiano – dando dimostrazione di confusione giuridica e di una volontà finalizzata a umiliare l’Italia attraverso una condanna dei due militari della Marina Militare – avrebbe intenzione di chiedere alla Corte Suprema l’autorizzazione per la Nia a continuare le indagini, anche in assenza di un ricorso alla legge antiterrorismo, in piena violazione della legge medesima, di cui noi abbiamo trattato nei giorni scorsi (qui).

Un primo banco di prova per la nuova ministra degli Esteri, Federica Mogherini, chiamata a cambiare in modo deciso il passo impresso dall’ex titolare della Farnesina, Emma Bonino, che ha condotto la vicenda in modo errato. Su come si muoverà Mogherini si potrà capire subito se c’è un cambio di strategia o, meglio, se il Governo Renzi avrà deciso di attivare l’unica strategia possibile e aderente alle norme internazionali vigenti: ossia un’avocazione del diritto/dovere di sottoporre a indagini i propri militari, agenti in nome e per conto dello Stato italiano e su una nave in acque internazionali al momento del verificarsi degli eventi.

Se Mogherini non confermerà l’incarico a Staffan De Mistura sarà già un segnale che al ministero degli Esteri hanno deciso di seguire nuove e più efficaci strade, che sconfesserebbero le attività pregresse, malgrado il bon ton istituzionale con cui la nuova ministra ha salutato la precedente.

 


© RIPRODUZIONE RISERVATA