Maro’, il ministro della Difesa dell’India all’attacco: ‘non ci saranno compromessi’

Alla vigilia del pronunciamento del giudice della Corte Suprema Balbir Singh Chauhan sul caso dei due marò, il ministro della Difesa indiano, Ak Antony, va all’attacco: con l’intento evidente di umiliare l’Italia. Il Governo Renzi ha posto la sorte di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone come una delle priorità immediate (non con lo stesso afflato di Emma Bonino…)

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Roma – Sul caso dei maro’ “non ci saranno compromessi. Non abbiamo intenzione di retrocedere in nessun modo nel caso“. Lo ha affermato, a poche ore dal pronunciamento della Corte Suprema sulla fondatezza dell’incriminazione dei due fucilieri di Marina, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, è stato il ministro della Difesa indiano, Ak Antony, secondo quanto ha riferito l’emittente Ndtv.

Andremo avanti in base alle leggi indiane“, ha aggiunto il ministro della Difesa all’attacco, parlando con i cronisti a Kochi, nel Kerala, stato di cui è originario, una circostanza che spiega in parte la virulenza delle affermazioni di un esponente importante del governo indiano che, evidentemente, cerca lo scontro aperto con l’Italia.

Il ministro rispondeva a una domanda sull’atteggiamento del governo verso il caso e, in particolare, gli era stato chiesto se ci sarebbe stato un ammorbidimento della posizione in relazione all’applicabilità o meno del Sua Act, la legge anti-terrorismo/anti-pirateria evocata per affrontare il caso. Secondo il Times of India, il governo di New Delhi ha deciso di abbandonare la richiesta del Sua Act e di ricorrere al codice penale ordinario indiano. L’ultima parola spetta comunque al presidente della Corte Suprema, il giudice Balbir Singh Chauhan, presidente della sezione che si sta occupando del caso e che ha dato al governo indiano il termine perentorio di oggi, come ultima data in cui presentare l’accusa verso i due militari italiani.

Militari italiani che, in quanto funzionari alle dipendenze di uno Stato sovrano, godrebbero dell’immunità funzionale sia in base al diritto internazionale generale, che per il diritto internazionale marittimo in forza della Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare (UNCLOS – United Nations Convention on the Law of the Sea), sottoscritta e ratificata dall’Italia e dall’India.

Due gironi fa, poco dopo l’insediamento a Palazzo Chigi, il presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi aveva telefonato a Latorre e Girone, poi aveva lasciato su Twitter testimonianza della telefonata. “Ho appena parlato al telefono con Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Faremo semplicemente di tutto“, Renzi ha scritto.

 

Anche Roberta Pinotti, neo-ministro della Difesa, ha affermato che la vicenda dei due fucilieri è una delle priorità dell’esecutivo. I maro’ “sono il primo pensiero, la prima preoccupazione che dobbiamo avere“, aveva sottolineato.

Credit: AGI