Ucraina a muso duro con Mosca: ‘rispettate nostre scelte filo-Ue’

Dopo la rimozione di Viktor Yanukovich qualche tensione tra Russia e Ucraina.  Tymoshenko, in sedia a rotelle: “La dittatura è caduta”. Il Parlamento ha ordinato la liberazione della leader dell’opposizione e ha indetto nuove elezioni presidenziali per il 25 maggio. Merkel e Putin: unità territoriale del Paese. Tensioni in Crimea

La Rada (il Parlamento dell'Ucraina) sorvegliato e protetto dai manifestanti

Kiev – Il nuovo corso ucraino, dopo la fuga di Viktor Yanukovich, non perde tempo a chiarire le sue intenzioni. Il neo presidente ad interim, e già presidente della Rada (Parlamento), Oleksandr Turcinov (fedelissimo della leader dell’opposizione appena tornata libera, Yulia Tymoshenko), ha avvertito che Mosca dovrà rispettare la “scelta europea” dell’Ucraina. Kiev, ha detto, “intende riprendere il percorso di integrazione con Bruxelles dal 24 novembre scorso“, quando Yanukovich rinunciò al patto di associazioni ed accettò gli aiuti (15 miliardi di dollari di cui 3 già consegnati) di Vladimir Putin.

Turcinov ha spiegato di essere pronto ad un dialogo con i vertici russi, ma sulla base di relazioni paritarie e di buon vicinato. “Siamo pronti al dialogo con la Russia…a patto che tenga conto della scelta europea dell’Ucraina, che io spero sarà confermata alle elezioni (presidenziali)“, del 25 maggio, ha spiegato Turcinov parlando alla tv. Il presidente ad interim ha concesso ai deputati tempo fino a martedì per trovare una maggioranza e formare un governo di unità nazionale. Un governo che non sarà guidato però dalla Tymoshenko, che si è chiamata fuori e probabilmente punta a candidarsi alle presidenziali anticipate del 25 maggio.

Yulia Tymoshenko: probabilmente parteciperà alle elezioni presidenziali del 25 maggio prossimoIl premier potrebbe essere il deputato indipendente Petro Poroshenko o Arseniy Yatsenyuk, uno dei leader dell’opposizione. Resta da vedere se nell’esecutivo entrerà anche il Partito delle Regioni, finora al governo, che sembra aver scaricato Yanukovich ritenendolo responsabile per le violenze ma continua a guardare a Mosca. Per ora la Rada ha completato l’epurazione di ministri uscenti (revocato l’incarico al ministro degli Esteri filo-russo Leonid Kozhara e a quello della Salute, Raisa Bogatyreva) e ha abrogato la legge del 2012 che aveva fatto diventare il russo lingua ufficiale in metà del Paese.

Per le strade di Kiev è tornata una calma quasi spettrale, con le strade della battaglia – costata 88 morti in 48 ore – trasformate in santuari con i fiori in memoria dei “martiri” della nuova rivoluzione filo-europea.

Mentre Yanukovich resta bloccato al confine, dopo che i suoi uomini hanno tentato invano di noleggiare un charter per farlo fuggire all’estero, l’ovest russofono è in fermento: a Kharkiv una folla si è schierata a difesa di una statua di Lenin, mentre migliaia di antigovernativi bloccavano però l’ingresso nel palazzo del governatore regionale. A Sebastopoli, in Crimea, nel cui porto è di stanza la flotta di Mosca, 2.000 filo-russi hanno denunciato la nascita di un governo “fascista” che “vuole privare i russi dei propri diritti e della cittadinanza“.

Intanto è in movimento anche il quadro internazionale con la cancelliera tedesca, Angela Merkel, molto attiva: domenica ha telefonato alla Timoshenko, con la quale si incontrerà presto, e al presidente russo, Vladimir Putin, con il quale ha condiviso la necessità di preservare l’integrità territoriale della repubblica ex sovietica.

Un concetto condiviso anche dalla Casa Bianca, anche perché sullo sfondo resta il timore di un possibile intervento militare di Mosca, che può però giocare l’arma più pacifica, ma non meno incisiva, del gas e del congelamento: non solo quello delle case ucraine, ma anche del prestito di 15 miliardi di dollari. 

Il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov ha chiesto al segretario di Stato Usa, John Kerry, l’applicazione degli accordi negoziati da Yanukovich con l’opposizione.

Oggi la rappresentante della politica estera dell’Ue, Catherine Ashton, sarà a Kiev per incontrare il protagonisti della rivolta ucraina e per discutere del sostegno dell’Ue per “una duratura soluzione alla crisi politica e misure per stabilizzare l’economia“.

La dittatura è caduta, non grazie agli uomini politici e ai diplomatici, ma grazie alla gente che è scesa in strada, che è riuscita a proteggere le proprie famiglie e il proprio Paese“, ha detto Tymoshenko, liberata grazie alla risoluzione della “Rada” nella mattinata di sabato scorso, grazie a un voto democratico che prevedeva “l’immediata liberazione di Tymoshenko sulla base di una decisione della Corte Europea” di Strasburgo, visto che l’Ucraina – come la Russia peraltro – fa parte del Consiglio d’Europa.

Yulia Tymoshenko era detenuta per una condanna a sette anni per abuso di potere, ma ha sempre protestato la propria innocenza, sostenendo di essere vittima di una macchinazione politica ordita dal presidente Viktor Yanukovich.

Credit: AGI, TMNews