Beppe Grillo: ‘Fiducia a Renzie una recita tra Caligola e Fantozzi’

Per il leader M5S una sceneggiata post moderna, post politica

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Roma – La fiducia al governo Renzi al Senato è stata una “sceneggiata post moderna” e il premier incaricato sembrava impegnato in una “recita tra Eliogabalo o Caligola” e le movenze di “Fantozzi“. Lo ha scritto Beppe Grillo sul suo blog, voce ufficiale del Movimento 5 Stelle. “Più che un Senato sembrava una stalla, un albergo a ore con gente che andava, gente che veniva, dall’aspetto improbabile, dalla cravatta da 5 euro. La fiducia a Renzie è stato un grande spettacolo, una magnifica sceneggiata post moderna, post politica, post tutto. Oltre non c’è più nulla“.

Secondo il leader M5S “hanno ragione coloro che temono per il loro futuro e dicono che questo governo è l’ultima spiaggia, l’ultima fragile barriera prima del trapasso dei partiti. C’era un’atmosfera strana in quell’emiciclo, da trasloco, da fine dei tempi. Renzie sedeva annoiato come un giovin signore. Mentre oratori assassinavano il vocabolario italiano con i loro discorsi e lo chiamavano ‘Ella’ o ‘Signor Presidente’, lui giocava con lo smartphone, inviava messaggi, leggeva Facebook, stracciava pezzi di carta con l’aria di chi considera l’interlocutore un insetto fastidioso. Nessuno che gli abbia chiesto di ascoltare, di alzare gli occhi bovini verso di lui mentre gli parlava. Di portare rispetto se non a lui, almeno all’aula“.

Una moderna recita di Eliogabalo o Caligola, mancava solo – ha proseguito Grillo – un letto romano sui cui Renzie potesse sdraiarsi mollemente e ricevere grappoli d’uva dalle giovani ministre. Renzie di tanto in tanto si esibiva nella parodia di Fantozzi con la bocca piena quando mangia di nascosto. Si copriva la bocca con entrambe le mani e la gente da casa pensava che stesse vomitando, un costume romano che dimostrava l’apprezzamento per il cibo. Invece parlava con Del Rio nascondendo le labbra ignorando chiunque“, scrive Grillo sul blog.

Senatori riuniti in capannello per guardare un tablet. Qualcuno addormentato come un sasso“, ha scritto ancora Grillo, descrivendo “spazi vuoti come a un comizio di Giovanardi. C’era uno che faceva gargarismi e un altro che aveva evidenti problemi con la dentiera. Una tristezza“.

Per Grillo “questo è il Senato della Repubblica. Senato? Repubblica? Cosa significano queste parole? L’aula ‘sorda e grigia’ descritta da Mussolini al confronto era il carnevale di Viareggio. È il nuovo miracolo italiano. Uno come Renzie presidente del Consiglio è infatti un miracolo delle lobby“, ha concluso il co-fondatore del Movimento 5 Stelle la sua lunga filippica contro il dibattito al Senato sulla fiducia al Governo Renzi.

Parole di una rudezza inedita, un attacco con un tono gravissimo alle Istituzioni parlamentari, che però – occorre dirlo con chiarezza – non fanno bella figura di fronte alle difficoltà di eloquio di taluni, degli incespicamenti di altri; degli sbracamenti di Tizio o dei sonnecchiamenti di Caio.

E nell’evidenziare questi aspetti Grillo non sbaglia, se non il tono, le parole, la violenza del linguaggio, una fortuna per i partiti tradizionali, perché se Grillo si svegliasse e assumesse un comportamento istituzionale più consono alla sacralità delle istituzioni parlamentari, a fronte di certe critiche espresse diventerebbe inattaccabile e incontestabile.

Credit: TMNews

Un pensiero su “Beppe Grillo: ‘Fiducia a Renzie una recita tra Caligola e Fantozzi’

  • 26/02/2014 in 09:07:53
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    siamo alla fine della corsa,chi ha eletto questo individuo?E’ questa la democrazia?non e’ giunto il momento di ristabilire la legalita’ mandando alla forca i responsabili dei nostri problemi? li stiamo ancora venerando?Sono dei volgari farabutti che non meritano nessuna pieta’,aspettiamo che si verifichino nuovi suicidi ,aspettiamo che altre nostre aziende vengano cedute ad imprenditori stranieri?aspettiamo che vengano vendute le nostre spiagge?aspettiamo di venire schiavizzati dall’europa?non ho piu’ parole,siamo ridotti proprio male.

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