Caos M5S: ‘rivolta’ contro Grillo. ‘Trenta senatori pronti a lasciare’

Ore convulse nelle stanze romane del potere grillino. Urla e pianti, mezzi poco democratici (poco?) utilizzati nella riunione bis dei parlamentari del M5S. Attesa per il “verdetto” della piazza telematica, la continuazione della berlina medievale con altri mezzi – Il recall e le balle del M5S

20140226-dissidenti-660x530

Roma – I grillini sono sul piede di guerra. Il voto dell’assemblea che ha deciso l’espulsione dei quattro senatori ‘dissidenti’, rischia di provocare la scissione dei Cinquestelle. Secondo quanto lasciano trapelare fonti interne al Movimento, se i quattro senatori (Luis Alberto Orellana, Francesco Campanella, Fabrizio Bocchino e Lorenzo Battista) dovessero essere espulsi anche dal voto della Rete, oltre 30 senatori sono pronti a costituire un nuovo gruppo. Anche a Montecitorio tira aria di scissione.

VIDEO: ‘dissidenti’ accusano “operazione creata ad arte

I senatori pentastellati si sono riuniti a Palazzo Madama dopo la burrascosa assemblea di ieri. Walter Rizzetto, deputato M5S tra le voci critiche del Movimento, risponde a Beppe Grillo che sul blog ha attaccato i dissidenti sui soldi: “Venti mila euro? Informati sulle buste paga almeno. Guarda i rendiconto dei 4 e di altri. Metterla solo sui soldi è la vera cazzata“.

Nel corso della riunione dei senatori è esplosa la tensione, al punto che una decina di senatori dissidenti ha deciso di andare via e la senatrice Alessandra Bencini è stata vista in lacrime. Lo scontro è avvenuto con il capogruppo, Maurizio Santangelo, quando la senatrice Serenella Fucksia ha chiesto di invalidare la congiunta di ieri sera (che ha dato il via libera alle quattro espulsioni) “non valida perché prima dovevano riunirsi i senatori“. Alla richiesta si è aggiunto Lorenzo Battista, uno dei quattro nel mirino, che a Santangelo ha chiesto: “Chiama Grillo e digli che l’assemblea di ieri non era valida“. Ma Santangelo ha risposto senza mezzi termini: “Sai che c’è? Vattene!“. A quel punto, non solo Battista ma almeno altri 10 colleghi – tra i quali Bencini, Bignami, Bocchino, Campanella, Romani – sono andati via. Bencini in lacrime, Bignami visibilmente alterata e agitata.

È successo qualcosa di molto grave – hanno raccontato in tanti – si tratta di metodi antidemocratici, brutali e violenti“. Sul tavolo ci sono le dimissioni di almeno 6 senatori, “irrevocabili” dice una di loroperché c’è un disagio troppo forte“. E c’è chi dice che è un “domino organizzato: cade uno, cadranno in tanti“. Con questi numeri, tra l’altro, i senatori fuoriusciti potrebbero formare un nuovo gruppo al Senato.

Come ha spiegato Roberto Cotti, “sono più di 30 i senatori pronti a difendere” Campanella e gli altri esponenti del Movimento 5 stelle, sottolineando che sono pronti a costituire un gruppo autonomo. Dopo una lunga assemblea dai toni concitati, all’una di notte i parlamentari 5 stelle hanno infatti votato a favore dell’espulsione. L’ultima parola spetta pero’ alla Rete, che tramite i militanti dovra’ ratificare, con un voto sul blog di Grillo, la decisione votata a maggioranza da deputati e senatori M5S.

Beppe Grillo ha subito lanciato un nuovo sondaggio tra gli attivisti M5S sull’espulsione dei quattro senatori dissidenti. “Adesso deciderà la rete, spero che deciderà e confermerà il verdetto della assemblea, così noi siamo un pochino meno ma molto, molto più coesi e forti“, ha scritto sul suo blog. “Dopo svariate segnalazioni dal territorio di ragazzi, di attivisti, che ci dicevano che i quattro senatori Battista, Bocchino, Campanella e Orellana si vedevano poco e male, i parlamentari del M5S hanno fatto un’assemblea congiunta decidendo l’espulsione dei suddetti senatori. A me dispiace, perché in fondo non c’è niente di drammatico, però non sono più in sintonia con il MoVimento“, ha affermato Grillo.

Tutte persone che sul palco quando c’ero io dicevano esattamente il contrario, dicevano: ‘A casa tutti’, facevano degli ola’ che fulminavano. Sono cambiati, si cambia, non è mica detto. Si terranno tutto lo stipendio, 20.000 euro al mese fanno comodo, capisco anche quello. Non capisco le motivazioni ideologiche: ‘Grillo non si fa mai vedere, Grillo dall’alto, il blog di Casaleggio’. Queste sono cazzate, non sono motivazioni ideologiche“, ha assicurato Grillo.

Abbiamo una battaglia: dobbiamo vincere le europee e le vinceremo. Daremo il sangue per le europee. Daremo il sangue sulle strade: molti di voi andranno sui palchi di tutti i comuni. 4mila comuni e due regioni vanno alle elezioni, abbiamo le europee. Non ci possiamo permettere ancora di parlare di gente che bisbiglia ai giornali, dopo 5 minuti che hai parlato sei sul giornale con il titolone“, ha sottolineato.

Basta queste cose qui, se vogliono fare un partito con il Corriere, la Repubblica, Libero e l’Unita’ se lo facciano… e i talk show… che vadano pure ai talk show!“, ha ironizzato.

Avranno adesso una grande trasparenza sui media, benissimo! E attraverso loro i media arriveranno forse a scalare ancora qualche posizione sulla liberta’ di stampa, siamo al settantesimo e magari con loro andremo al settantunesimo. Noi andiamo avanti, con cuore. Coraggio e vinceremo! Grazie a tutti“, ha concluso Grillo sui senatori “eretici”.

GIARRUSSO, CONTRARIO A ESPULSIONI DOBBIAMO ESSERE COMPATTI

Mario Giarrusso ha preso le distanze dalla decisione dei parlamentari M5S di espellere 4 senatori dissidenti. “Non ho partecipato all’assemblea per impegni pregressi, ma sono contrario all’espulsione: non ho condiviso gli atti che hanno compiuto i miei colleghi” (quali?, ndr), ha detto a Radio Citta’ Futura. “Fondamentalmente sono contrario alle espulsioni in genere: dobbiamo rimanere compatti e combattere contro questi che sono veramente pericolosi“, ha spiegato, prima di ripetere il mantra solito: “ci sono cose molto gravi che dobbiamo contrastare nell’interesse del nostro Paese non è questo quello che i cittadini ci chiedono in questo momento“.

ORELLANA, ORA ATTENDIAMO SERENI VOTO DEGLI ISCRITTI

Insieme ai colleghi Bocchino, Campanella e Battista abbiamo chiesto direttamente che gli iscritti al M5S si esprimessero in rete. A questo punto, attendiamo serenamente il loro voto per capire se sara’ possibile restare nel M5S esprimendo liberamente il proprio pensiero e dare le risposte ai 9 milioni di cittadini che ci hanno votato“, ha dichiarato Luis Alberto Orellana. “L’articolo 15 (sanzioni) del regolamento del gruppo parlamentare del Movimento 5 stelle Senato stabilisce che ‘il Presidente, su delibera dell’Assemblea, può provvedere, sulla base della gravita’ dell’atto o del fatto, al richiamo e alla sospensione temporanea, nonché, su delibera dell’Assemblea a maggioranza dei propri componenti, all’espulsione dal Gruppo“, ha ricordato Orellana.

Contravvenendo alle stesse regole che si è dotato il M5S al momento della richiesta della riunione non abbiamo avuto risposta di chi avesse avanzato la richiesta di espulsione, Santangelo? Grillo? Casaleggio? Non c’è stata nessuna riunione del gruppo al Senato e si è di nuovo ripetuto quanto successo con l’espulsione di Adele Gambaro, quando il capogruppo uscente Crimi e il capogruppo entrante Morra sono stati portavoce della permalosita’ dell’indiscusso leader del M5S Beppe e delle false insinuazioni sul ‘sacro blog’ come che ci terremmo i 20mila euro al mese“, ha spiegato.

Dopo aver ricordato quanto è presente nell’articolo 21 della Costituzione – ‘Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione‘ – Orellana ha invitato i parlamentari “a occuparsi di come risolvere in modo costruttivo i problemi derivanti dalla crisi economica quali la difficoltà che hanno le famiglie ad arrivare a fine mese, le imprese strozzate dalle tasse, il livello di disoccupazione giovanile che supera il 40 per cento, e l’irrisolto il problema degli esodati”, anziché discutere “su un comunicato stampa di quattro senatori che hanno sollevato le loro perplessità per come si è svolta la consultazione con Renzi“.

Credit: AGI