Bufera M5S, sei senatori lasciano. Il gruppo “grillino” voterà a favore delle dimissioni definitive dal Senato

Tra i senatori espulsi, figura la lettera di dimissioni di Orellana. Campanella: ”Prima confrontiamoci con il territorio”. Dopo Tacconi anche Catalano lascia il gruppo M5S alla Camera. Il sindaco di Parma, Pizzarotti, prende le distanze dalle espulsioni. I fedelissimi: ”Via i parassiti”. Lombardi: ”O dentro o fuori

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Roma, 27 feb. (Adnkronos/Ign) – Continua il terremoto in casa 5 Stelle. Da ambienti parlamentari si apprende che ben sei lettere di dimissioni sono arrivate sul tavolo di Pietro Grasso, presidente del Senato, tra i quali ci sarebbe Luis Alberto Orellana, l’unico degli espulsi dagli attivisti del Movimento. A Orellana si sarebbero aggiunti i senatori Maria Mussini, Monica Casaletto, Maurizio Romani, Alessandra Bencini e Laura Bignami.

Di mia personale iniziativa mi dimetto dalla carica di senatore della Repubblica – si legge nella lettera di dimissioni di Romani – Lo faccio con dolore ma con convinzione, per rimanere coerente con i miei valori e con l’impegno preso con gli elettori. Definire dissidente e arrivare ad espellere chi pensa con la propria testa e ha il coraggio delle proprie idee è una mossa suicida, a ciò si aggiunge la rabbia e la violenza che ho visto usare verso i nostri colleghi. Non voglio essere complice di questa specie di linciaggio“. “In questo modo – si legge ancora nel testo inviato a Grasso da Romani – il Movimento non guadagna coesione, come dice Beppe Grillo, invece perde alcune delle sue forze migliori ed alcuni dei suoi rappresentanti più credibili“.

La senatrice Mussini ha invece spiegato la decisione di dimettersi in modo analogo. ”Voglio un Movimento 5 Stelle sano. Ci credo fermamente, per questo ho presentato le mie dimissioni alla presidenza del Senato“, ha scritto. “Ho sentito l’intervento di Battista in Aula“, uno dei senatori espulsi, “e non posso rassegnarmi al fatto che il Movimento si privi delle sue menti migliori“. Alla senatrice Mussini non interessa ”fare o passare ad altri gruppi: sarebbe una cosa inutile. A mio giudizio la diversità deve diventare una ricchezza, io ho rassegnato le dimissioni proprio perché credo fermamente nel M5S“. Il passo indietro, spiega,  non è finalizzato alla costituzione di un nuovo gruppo, ma nasce con la volontà di “mettere in guardia sulla deriva che il Movimento sta assumendo“, anche se la senatrice nutre “ancora la speranza che in qualche modo si possa ricucire“.

Dimissioni? Prima voglio confrontarmi col territorio“, ha puntualizzato Francesco Campanella, uno dei senatori espulsi dal M5S, scambiando qualche battuta con i cronisti a Palazzo Madama.  “Francamente non ho avuto segnali in questa direzione dalla base. Io sono dell’idea che sia necessario proseguire la lotta portata avanti finora, tenendo conto delle difficoltà interne al Movimento. Si può essere del M5S anche senza essere grillino“, ha spiegato, aggiungendo un auspicio: “mi piacerebbe che Orellana ci ripensasse e si confrontasse prima col territorio, sto cercando di convincerlo“. Quanto agli altri due senatori espulsi, Battista e Bocchino, assicura, ”sono in coordinamento continuo“.

Campanella ha puntato invece il dito contro i ‘colpi di bianchetto‘ sul blog di Grillo. “I commenti scomodi vengono cancellati, siamo ben oltre il dubbio”, ha detto il senatore espulso dal ‘tribunale del popolo‘, dando una testimonianza diretta: ”è successo domenica scorsa sotto i miei occhi – ha raccontato – quattro attivisti avevano postato un commento a favore di noi dissidenti, commenti pubblicati e subito dopo cancellati“. A prova di ciò ha fornito lo ‘screenshot’ “di quei commenti“, ovvero le foto dello schermo del computer che provano il ‘passaggio’ – ma solo temporaneo – sul blog. Non solo. “In passato – Campanella ha aggiunto – a chi aveva postato commenti non in linea è stato precluso l’accesso al blog“, in altre parole “a chi ha scritto qualcosa controcorrente non è stata più data la possibilità di inserire commenti“.

Contro Tacconi e Catalano è arrivato un post durissimo pubblicato sulla bacheca Facebook del deputato Gianluca Vacca. Ma è scritto dallo zoccolo duro degli oltranzisti 5 Stelle, ovvero il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, i deputati Alessandro Di Battista, Carlo Sibilia, Daniele Del Grosso, Sergio Battelli, Simone Valente, Andrea Colletti e Luigi Gallo.

Sembra che un paio di nostri deputati siano passati al gruppo Misto – scrivono i fedelissimi dopo che la notizia dell’addio inizia ad essere battuta dalle agenzie – Si tratterebbe di Catalano, quello che non vuole restituire i soldi come fa il gruppo, e Tacconi, quello che ha speso svariate migliaia di euro per la campagna elettorale e non ha mai restituito la diaria. Finalmente, zavorra che va via, gente che non c’entra nulla con il M5S, persone che da questo momento diventeranno parassiti, poiché se avessero un minimo di dignità dovrebbero dimettersi, non cambiare gruppo!“.

Nel frattempo, il sindaco grillino di Parma, Federico Pizzarotti, ha preso le distanze dalle espulsioni. “Lo dico con estrema buona fede ai nostri deputati e senatori: dateci elementi sulle colpe dei quattro senatori espulsi; convincetemi su quest’azione così forte e che non concede appello, perché io non l’ho capita. Non ho capito che cosa è stato commesso, e se ciò che è stato commesso riguarda la violazione precisa del vostro regolamento“, ha scritto su Facebook.

“Ho verificato le restituzioni – aggiunge – e sono allineate con quelle degli altri senatori. Ho controllato l’attività di questi senatori su OpenParlamento, e oltre ad essere superiore alla maggioranza dei rappresentanti degli altri partiti, sono in linea con l’attività dei nostri altri rappresentanti. E’ stata citata la sfiducia dei territori, ma senza documentare quali sono state le modalità delle deliberazioni, le motivazioni e i votanti. Per il resto mi guida un unico pensiero: sono convinto che il confronto sia molto più funzionale dello scontro“, ha proseguito Pizzarotti, che ha poi concluso con una valutazione generale: “è stata una giornata (ieri, mercoledì 26 Febbraio) che mi ha lasciato con l’amaro in bocca, e sapendo che i problemi degli italiani sono altri, perdere tempo in spaccature e dissidi interni ci indebolisce e delude tante persone che ci sono vicine“.

Roberta Lombardi, ex capogruppo M5S alla Camera, si è rivolta direttamente ai dissidenti. “Si è rotto un equilibrio di facciata tra noi e i partiti, quell’ipocrita velo di accondiscendenza con cui ci trattavano. Ora è guerra totale“, ha scritto su Facebook. “In questo clima da resa dei conti finale tra cittadini e casta, noi portavoce in Parlamento dobbiamo poterci fidare gli uni degli altri. Ora che siamo arrivati a questo punto, chi non è completamente convinto del percorso che stiamo facendo e delle responsabilità che abbiamo nei confronti del nostro Paese, deve farsi un esame di coscienza e capire cosa vuole fare da grande. I miei colleghi di Camera e Senato che hanno dei dubbi – ha concluso Lombardi – se li chiariscano e con molta franchezza e maturità assumano le loro decisioni, se stare dentro o fuori“.

I senatori del M5S sono tornati a riunirsi alle 16. “Si continua a ragionare – spiega Nicola Morra – su quanto accaduto nelle ultime ore“. Mercoledì il deputato Alessio Tacconi ha annunciato il suo addio al gruppo. E oggi, giovedì, anche Ivan Catalano ha lasciato il gruppo M5S alla Camera, transitando al gruppo Misto.

La riunione è in corso al terzo piano di Palazzo Madama e sembra che vi sia la volontà di moderare i toni su quanto accaduto finora.

Credit: Adnkronos