Terrorismo: Farnesina sconsiglia viaggi in Egitto, compresi Sinai e Sharm, e Territori Palestinesi

Secondo il ministero degli Esteri esiste la “reale minaccia terrorismo contro i turisti” anche alla luce dell’attentato del 16 febbraio scorso. Suggerito il rientro dei cittadini ospiti nei resort egiziani anche di Nuweiba, Taba e Dahab. Attenzione anche per Gerusalemme e i luoghi santi. Warning anche per i Territori Palestinesi e Gerusalemme: chi va a Gaza non si attenda assistenza consolare

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Roma – La Farnesina ha aggiornato il “warning” attivato il 19 Febbraio scorso (qui l’articolo) sul rischio attentati in Egitto. In considerazione del progressivo deterioramento della situazione di sicurezza, il ministero degli Esteri ha aggravato la segnalazione di dieci giorni fa e sconsiglia i viaggi in tutta la penisola del Sinai, comprese le località balneari egiziane della zona, quali Sharm el-Sheik, Dahab, Nuweiba e Taba.

Sul sito Viaggiare Sicuri (www.viaggiaresicuri.it) si può leggere il “warning” completo emesso ieri, 28 Febbraio 2014 (disponibile qui), ma anche quello emanato il 18 Febbraio scorso (disponibile qui). Confrontando in due documenti si capirà come vi sia un errore di aggiornamento, perché nel primo periodo in sostanza si sconsiglia quanto si lascerebbe alle valutazioni delle persone nel secondo.

Tuttavia la questione centrale che ha spinto il Ministero degli Esteri a elevare il livello di allarme è la percezione che gruppi terroristici nell’area abbiano “dato segnali” importanti di escalation delle azioni contro i turisti, anche nelle zone turistiche sul Mar Rosso, molto frequentate dagli italiani.

Infatti, oltre a richiamare che “in Egitto un clima di instabilità e turbolenza che spesso sfocia in gravi turbative per la sicurezza”, che si traduce nell’aumento del rischio per i turisti, il Ministero degli Esteri ha confermato la possibilità di azioni ostili di stampo terroristico in tutto il Paese, eventualità di cui ogni connazionale che si rechi in Egitto, anche nelle aree turistiche, deve essere pienamente consapevole, anche alla luce dell’attentato a Taba del 16 febbraio scorso, che ha coinvolto turisti stranieri e delle minacce diffuse di recente da gruppi jihadisti”.

Dalla Farnesina dunque si evidenzia come la situazione appaia “particolarmente problematica nella regione al confine con la Striscia di Gaza, oltre che al Cairo, ad Alessandria, nelle altre principali città del Delta e del Canale di Suez e in tutta la Penisola del Sinai, ove si registra uno stato di tensione significativo dovuto innanzitutto all’attività di cellule terroristiche jihadiste”.

Un altro fattore di rischio nel Sinai è legato alla “presenza di tribù beduine che si sono in passato rese responsabili di atti di intimidazione e di violenza come blocchi stradali (che hanno coinvolto anche gruppi connazionali), ripetuti sequestri, anche di turisti, in particolare nella zona di Nuweiba e in direzione del monastero di Santa Caterina”.

Altro “warning” emesso ieri riguarda i Territori sotto il controllo dell’Autorità Palestinese, con un “allarme” esteso anche a Gerusalemme.

“I Territori dell’Autonomia Palestinese” – segnala la Farnesina (qui) – continuano a costituire un’area di crisi che può comportare rischi per la sicurezza dei viaggiatori”. Si fa quindi presente che “alla luce delle tensioni che occasionalmente coinvolgono arabi israeliani e forze di sicurezza israeliane, così come palestinesi e forze di sicurezza israeliane”, il Ministero degli Esteri raccomanda di “osservare norme di prudenza nell’area di Gerusalemme, soprattutto nell’uso di mezzi di trasporto pubblico, evitando luoghi di assembramento”, ma anche di “non effettuare spostamenti in Cisgiordania che non siano strettamente indispensabili”, oltre che “evitare assolutamente l’ingresso nella Striscia di Gaza, nonché spostamenti nelle aree circostanti fino ad un raggio di almeno 45 km”.

Ancora, la Farnesina fa presente che nella “Striscia è in corso una grave crisi umanitaria che sta facendo velocemente precipitare le già precarie condizioni di vita sia sotto il profilo dell’approvvigionamento di beni e servizi anche essenziali, sia sotto il profilo sanitario, con il rischio di diffusione di epidemie“, una situazione che consiglia di astenersi del tutto dal recarsi nella Striscia di Gaza, vista la situazione.

Peraltro, dagli Esteri avvertono con tono perentorio che entrare a Gaza dal mare costituisce una “violazione della vigente normativa israeliana” e che in tali casi l’ambasciata italiana a Tel Aviv “non potrà garantire a detti viaggiatori una adeguata assistenza consolare“.

Il deterioramento delle condizioni socio-economiche potrebbe condurre ad un aumento delle tensioni sociali. Si fanno altresì presenti gli obiettivi rischi che i nostri connazionali si assumono nel caso intendessero recarsi via mare verso la Striscia di Gaza, trattandosi di una iniziativa in violazione della vigente normativa israeliana. L’Ambasciata d’Italia a Tel Aviv avverte che non potrà garantire a detti viaggiatori una adeguata assistenza consolare.

Gli avvisi della Farnesina sull’Egitto confermano che l’internazionale del terrore intende mettere in ginocchio uno dei settori attraverso cui il Paese si regge, il turismo. I turisti che da ogni parte del mondo arrivano nel Paese delle Piramidi sono milioni e migliaia di italiani si recano ogni anno sul Mar Rosso per una meritata vacanza.

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