Cina, caccia all’uomo per strage stazione. Pechino: ‘Attacco terroristico uiguri’, minoranza islamica dello Xinjiang

Un gruppo di uomini armati ha accoltellato ed ucciso almeno 30 persone ferendone altre 130. Si cercano almeno cinque sospetti. Un testimone sul Twitter cinese: “Gli assalitori erano vestiti di nero”. I precedenti nel Paese

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Caccia all’uomo in Cina per catturare gli autori della strage di ieri in una stazione ferroviaria di Kumming dove un gruppo di uomini armati ha accoltellato ed ucciso 29 persone, ferendone altre 130. La polizia sta cercando almeno cinque sospetti, secondo quanto riporta il giornale Jiefang Daily.

Secondo gli investigatori sarebbero stati oltre 10 i componenti del commando, tutti incappucciati e vestiti di nero. Le autorità cinesi, riporta l’agenzia ufficiale cinese Xinhua, hanno parlato di attentato terroristico a opera di gruppi separatisti uiguri, la minoranza islamica della provincia dello Xinjiang. Gli agenti intervenuti nel corso dell’attacco terrorista hanno aperto il fuoco e ucciso quattro assalitori, tre uomini ed una donna, secondo quanto riportato dalla televisione Cctv.

 

L’assalto è avvenuto in una stazione ferroviaria della città cinese di Kunming, capoluogo della provincia dello Yunnan. A fare irruzione, ieri nella stazione attorno alle 21 ora locale, è stato un gruppo di individui armati di coltelli.

Gallery (foto Adnkronos/Xinhua)

Ho visto una persona venire verso di me con un lungo coltello e sono corso via insieme agli altri” ha detto alla Xinhua un testimone oculare, che ha raccontato di essere stato attaccato mentre stava comprando un biglietto, riportando ferite al petto e alla schiena. Secondo questa persona, di cui non sono state divulgate le generalità, molti degli aggressori erano vestiti di nero. “Non ho pensato a niente, se non a scappare. Vedevo la gente cadere davanti a me per i loro colpi“, ha dichiarato.

Su ‘Sina Weibo‘, il Twitter cinese, le fotografie dell’attacco – alcune delle quali molto cruente e mostranti i corpi martoriati delle vittime, i medici che soccorrono i feriti e la polizia che piantona la stazione – hanno invaso quasi subito la rete.

Anche un altro testimone, che si trovava al ristorante davanti alla stazione, scrive sul sito di microblogging di aver visto un gruppo di uomini vestiti di nero che aggredivano i passanti con in mano grossi coltelli.

Anche su ‘WeChat‘ è un continuo tam tam di messaggi di condanna e di critica verso chi condivide fotografie, giudicate troppo cruente e poco rispettose delle vittime dell’attacco.

Le tecniche dell’attacco, quasi suicida, fanno propendere per un attacco islamista, ma la circostanza mostrerebbe – se confermata – una pericolosa escalation, visto che dallo Xinjiang alla provincia dello Yunnan ci sono quasi 4000 chilometri.

I PRECEDENTI

Poche ore dopo l’attentato alla stazione cinese di Kunming, le autorità locali hanno parlato già di un “violento attacco terroristico premeditato“. Il Paese non è nuovo a episodi di questo genere.

Dicembre 2013. Nove persone, armate di mannaia, attaccarono il dipartimento di polizia del distretto di Yarkand, nella provincia di XinJiang, lanciando ordigni esplosivi e dando fuoco alle auto degli agenti. La polizia reagì, uccidendo otto persone e catturandone una.

Novembre 2013. Alcuni ordigni artigianali scoppiarono di fronte alla sede del Partito Comunista Cinese a Taiyan, nella parte settentrionale della Cina. Una persona morì e almeno sette rimasero ferite nelle numerose esplosioni.

Ottobre 2013. Un Suv con tre persone a bordo si lanciò sulla folla in piazza Tienanmen, facendo cinque vittime. Trentotto persone in tutto rimasero ferite.

Agosto 2008. Sedici poliziotti furono uccisi e altrettanti feriti a Kashgar nella regione di Xinjiang.

Credit: Adnkronos/Ign, Xinhua