Squinzi sulla Tasi dà un buffetto al Governo: ‘ho visto i numeri, sembra un’altra botta’

Il presidente di Confindustria boccia la prima mossa del Governo Renzi sull’aumento: ancora una volta si preferisce tassare, piuttosto che tagliare i costi

20140302-giorgio-squinzi-micam-tasi-660x371

Rho (Milano) – Il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, è apparso scettico di fronte alle ipotesi circolate a proposito della Tasi: “ho visto i numeri oggi, sembra un’altra botta. Pare ancora una volta che si voglia aumentare il carico fiscale e recuperare risorse invece di ridurre i costi“, ha detto Squinzi durante la conferenza stampa di inaugurazione del Micam, il salone internazionale dedicato al settore della calzatura di medio-alto livello.

Squinzi ritiene che si dovrebbe puntare di più sulla “spending review che Cottarelli ha avviato“, ha aggiunto, formulando un auspicio significativo: “spero che sia portata fino in fondo“. Poi, commentando le prime mosse del Governo Renzi, ha aggiunto di invidiare al presidente del consiglio “sicuramente l’età, ma anche l’energia e la gran voglia di fare“. “Mi sembra che la potenza nel motore ce l’abbia e mi auguro che sia capace di scaricarla a terra“, ha commentato con una metafora da Formula 1, intendendo che in modo implicito non sempre una bella macchina di F1 poi è una macchina capace di stare in strada per aderenza e stabilità.

Per il presidente di Confindustria, la priorità su cui si dovrebbe concentrare il Governo è il lavoro e su questo ha formulato l’auspicio che “ci siano provvedimenti incisivi in tempi rapidi“. “L’occupazione è l’emergenza numero uno per il Paese – ha chiarito – su questo si deve concentrare il governo perché solo dal lavoro può venire occupazione e far ripartire la produzione delle imprese e consumi interni“, ha sottolineato Squinzi, che poi ha ricordato come nel 2012 il Pil italiano sia diminuito del 2,4 per cento, con un ulteriore calo dell’1,9 per cento nel 2013.

Una situazione che Squinzi ha definito di “estrema negatività che si è tradotta in un aumento della disoccupazione” del 13 per cento, con un picco del 45 per cento per quella giovanile. Su questo fronte, ha aggiunto Squinzi, è “necessario un intervento sul cuneo fiscale e mi sembra che Matteo Renzi condivida questa impostazione“.

Credit: AGI