Papa Bergoglio ammonisce: ‘Basta fondamentalismi, la verità non esiste senza dialogo’

Su la Repubblica pubblicato un brano inedito del volume “La bellezza educherà il mondo” scritto da Papa Francesco

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Roma – “Salta all’occhio il fatto che nel corso della storia si siano moltiplicati, e continuino a moltiplicarsi anche oggi, i fondamentalismi. In sostanza si tratta di sistemi di pensiero e di condotta assolutamente imbalsamati, che servono da rifugio“. Inizia cosi’ il brano inedito di Papa Francesco tratto dal suo volume ‘La bellezza educherà il mondo‘, pubblicato dal quotidiano ‘la Repubblica‘.

Il fondamentalismo“, continua Bergoglio nella sua analisi, “si organizza a partire dalla rigidità di un pensiero unico, all’interno del quale la persona si protegge dalle istanze destabilizzanti (e dalle crisi) in cambio di un certo quietismo esistenziale“. Ma, avverte il Papa, “la verità è sempre ragionevole” e “la sfida consiste nel mantenersi aperti al punto di vista dell’altro, senza fare delle nostre convinzioni una totalità immobile. Dialogo non significa relativismo, ma ‘logos’ che si condivide, ragione che si offre nell’amore, per costruire insieme una realtà ogni volta più liberatrice“.

Per Bergoglio, “l’ascolto attento, il silenzio rispettoso, l’empatia sincera, l’autentico metterci a disposizione dello straniero e dell’altro, sono virtù essenziali da coltivare e trasmettere nel mondo di oggi. Dio stesso ci invita al dialogo, ci chiama e ci convoca attraverso la sua Parola, quella Parola che ha abbandonato ogni nido e riparo per farsi uomo“.

Che cosa intendiamo per verità? Si chiede Francesco, “Cercare la verità è diverso dal trovare formule per possederla e manipolarla a proprio piacimento – risponde – il cammino della ricerca impegna la totalità della persona e dell’esistenza. È un cammino che fondamentalmente implica umiltà. Con la piena convinzione che nessuno basta a se stesso e che e’ disumanizzante usare gli altri come mezzi per bastare a se’ stessi, la ricerca della verità intraprende questo laborioso cammino, spesso artigianale, di un cuore umile che non accetta di saziare la sua sete con acque stagnanti“.

“Il ‘possesso’ della verità di tipo fondamentalista – ammonisce ancora il Pontefice – manca di umiltà: pretende di imporsi sugli altri con un gesto che, in sé e per sé, risulta autodifensivo. La ricerca della verità non placa la sete che suscita. La coscienza della ‘saggia ignoranza’ ci fa ricominciare continuamente il cammino. Una ‘saggia ignoranza’ che, con l’esperienza della vita, diventerà ‘dotta’. Possiamo affermare senza timore che la verità non la si ha, non la si possiede: la si incontra“.

(Credit: AGI)