Mosca, in 50 mila manifestano contro “l’occupazione” della Crimea

Alla vigilia del referendum sull’adesione alla Russia della regione ucraina, migliaia di persone hanno sfilato in un corteo autorizzato dalle autorità moscovite

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Mosca – Almeno 50.000 persone hanno sfilato in corteo a Mosca per manifestare contro l’iniziativa del governo russo in Crimea. La manifestazione si è tenuta alla vigilia del voto referendario, che molto probabilmente deciderà la secessione della penisola dall’Ucraina e l’adesione alla Russa, un referendum che ha validità nulla secondo il governo di Kiev e la Comunità Internazionale, ma che ha qualche possibilità di successo sotto il profilo giuridico internazionale, visto che la Russia ha mostrato al mondo che in Crimea l’Ucraina non esercita più i poteri sovrani (principio di effettività, ndr).

Numerosi manifestanti hanno urlato slogan come “L’occupazione della Crimea è un disonore per la Russia” e “Giù le mani dalla Crimea“. Da giovedì sera, intanto, su decisione dell’Authority per il controllo dei media, è bloccato l’accesso al blog dell’oppositore Alexei Navalny su LiveJournal, al sito vicino all’opposizione Ej.ru e al sito dell’ex campione di scacchi e figura anti-Putin, Garry Kasparov kasparov.ru.

Secondo altre stime di alcuni media indipendenti i manifestanti sarebbero stati almeno 20.000. Gli organizzatori – alcuni dei partiti extraparlamentari russi – hanno però parlato di 50.000 persone. Molto inferiori le cifre per la polizia, che parlano di appena 3.000 persone.

La “Marcia della Pace” – che aveva l’autorizzazione dell’amministrazione comunale – è partita da piazza Pushkin e arrivata in viale Sakharov dove si è tenuto un comizio, a cui hanno partecipato figure di spicco dell’opposizione di piazza: l’ex premier Boris Nemtsov, il deputato Dmitri Gudkov e le due Pussy Riot Nadia Tolokonnikova e Maria Aliokhina.

Dietro il piccolo palco allestito per l’occasione, anche Irina Prokhorova, sorella del miliardario Mikhail Prokhorov, fondatore del partito Piattaforma Civile. Tanti gli studenti e gli intellettuali. Molti anche i bambini, con i genitori venuti a manifestare “per dare loro un futuro, perché non si torni indietro dritti in Urss“, racconta Ayder, tataro nato a Mosca, ma con molti parenti in Crimea. Tra le numerose bandiere azzurro e giallo e quelle nazionali, gli slogan più sentiti sono stati “Per una Russia e un’Ucraina senza Putin”, “Putin ladro” e “Ucraina siamo con te”. Pacifisti, attivisti per i diritti della comunità Lgbt, anarchici, ex detenuti politici.

Alcuni marciavano indossando la tuta della nazionale ucraina alle Olimpiadi di Sochi, altri avevano fiori in mano dei colori della bandiera ucraina. I cartelli che tenevano in mano recitavano: “Per la vostra e la nostra libertà”, “Gloria agli eroi di Maidan”, “Non vogliamo vivere nel Reich”, “Non vogliamo vivere in Urss”.

“Tutte queste persone che sono oggi qui, rappresentano la speranza della Russia, la sua possibile salvezza – ha detto Nadia Tolokonnikova all’Agi – ma in questo momento siamo preoccupati per il futuro dell’Ucraina e per quello del nostro Paese”. “Putin dovrebbe fare un referendum anche da noi e chiedere se la gente vuole stipendi dimezzati e prezzi alle stelle, perchè la Crimea diventi Russia”, ha dichiarato Nemtsov alludendo alle ripercussioni dell’escalation ucraina sull’economia russa.

Su suggerimenti del blogger e oppositore Alexei Navalny, che si trova agli arresti domiciliari, il corteo è stato dedicato all’ultimo minuto anche alla libertà di stampa, contro quella che gli organizzatori ritengono la censura avviata da Putin sui pochi media ancora indipendenti e internet. L’accesso al popolare blog di Navalny è stato bloccato questa settimana insieme ad altri siti d’informazione legati all’opposizione.

Tra i più applauditi in piazza, i giornalisti del sito Lenta.ru, la cui direttrice è stata licenziata pochi giorni fa, dopo la pubblicazione di un’intervista a un attivista dell’estrema destra ucraina e sostituita da una figura vicina a Cremlino. Contemporaneamente, nella capitale, si è svolta una marcia “in sostegno della Crimea e contro il fascismo”. Tra i partecipanti – 15.000 secondo le autorità – molte bandiere russe e quelle del partito putiniano “Russia Unita”, la formazione di maggioranza alla Duma. (AGI)