Boeing 777 della Malaysia Airlines scomparso: dopo mistero Maldive, la Malesia chiede aiuto all’Fbi

La richiesta è finalizzata a provare a recuperare i dati cancellati dal simulatore di volo utilizzato dal comandante Zagarie Ahmad Shah

20140319-malesi-si-rivolgono-a-fbi-660x447

New York – Alla fine, le autorità malesi hanno chiesto aiuto all’Fbi per provare a risolvere il mistero dell’aereo della Malaysia Airlines scomparso da dieci giorni e che si ipotizza possa aver virato verso le Maldive. Le autorità, infatti, hanno scoperto che alcuni dati sono stati cancellati dal simulatore di volo sequestrato sabato scorso nella casa del comandante Zagarie Ahmad Shah, un fanatico sostenitore del leader dell’opposizione politica malese, Anwar Ibrahim.

Ora, secondo quanto riportato dal New York Times, i malesi hanno chiesto al Federal Bureau of Investigation di aiutarli a recuperarli, nella speranza di poter ricostruire i dati e di poter venire a capo di questo giallo internazionale e capire che cosa sia successo al Boeing 777 scomparso con 239 persone a bordo, mentre viaggiava fra Kuala Lumpur e Pechino.

Il maggior ruolo degli americani nelle indagini si è reso necessario, per le autorità malesi, dopo l’infruttuosa ricerca in un vasta area, che ha provocato critiche e proteste dei parenti dei passeggeri del volo. Si sa, finalmente, che l’aereo ha cambiato rotta non a seguito di una virata manuale, ma di un cambiamento delle coordinate di volo sul computer di bordo. I che vuol dire che può averlo fatto solo una persona a conoscenza dei sistemi di volo, che inoltre ha disattivato il trasponder di bordo.

L’operazione di recupero dei dati dall’hard disk del simulatore di volo usato dal comandante Ahmad Shah non dovrebbe essere difficile, ma potrà portare a dati certi solo se il comandante avrà avuto la dabbenaggine di riportare sul computer informazioni strategiche tali da instradare gli inquirenti nella direzione giusta.

Chi e perché lo ha fatto? Le attenzioni sono ora rivolte al simulatore di volo e ai dati cancellati, anche se, per un pilota, averne uno in casa è piuttosto comune e cancellare i dati è un’operazione di routine. “Nessuno è colpevole fino a prova contraria” ha dichiarato il ministro della Difesa malese, Hishammuddin Hussein. Le autorità hanno controllato i dati e la storia di tutti i passeggeri a bordo, grazie alla collaborazione degli altri Paesi e nessuna informazione rilevante è stata trovata. Solo Russia e Ucraina non hanno collaborato alle indagini. (Credit: TMNews)