La Camera approva la relazione di Renzi sul Consiglio europeo e le finanze dello Stato

I voti favorevoli sono stati 292, 162 i contrari. Il presidente del Consiglio ha parlato di spending review e Europa

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Roma – L’aula della Camera ha approvato la relazione del presidente del Consiglio Matteo Renzi sul prossimo Consiglio europeo e sullo stato dell’economia e della finanza pubblica con 292 voti a favore e 162 contrari.

COSA HA DETTO RENZI ALLA CAMERA – “È fondamentale che si esca dalla visione per la quale l’Europa ci controlla i compiti o l’Europa ci fa le pulci“. Lo ha detto il premier Matteo Renzi in Aula alla Camera nel corso delle comunicazioni sul Consiglio europeo di giovedì. “L’Europa – ha aggiunto – non è un’istituzione altra rispetto a noi: prima saremo in grado di affermare con decisione che Italia ed Europa, a dispetto di certa propaganda, non sono due controparti ma sono sulla stessa barca per cui o l’Italia è in grado cambiare se stessa per dare uno slancio all’Ue e l’Ue di uscire da una visione totalmente incentrata sull’austerity per avviare la crescita o non c’è spazio per la politica“.

I TAGLI – Un riferimento anche alla spending review che il commissario Cottarelli sta elaborando e che verrà presentata in modo chiaro dal governo in Parlamento. La spending review “la presenteremo dopo una analisi politica – ha spiegato – il commissario ci ha fatto un elenco ma toccherà a noi decidere. Noi ci presenteremo in modo chiaro in Parlamento con l’elenco delle voci dove vogliamo intervenire e dove no“.

IL RICORDO DI DON DIANADurante il discorso Renzi ha poi ricordato don Peppe Diana, ucciso venti anni fa dalla camorra, e l’aula della Camera si è alzata tutta in piedi per applaudire la figura del sacerdote. “Rivolgo un pensiero commosso a don Peppe Diana, ucciso venti anni fa in modo atroce” ha detto il “premier“. Renzi ha poi parlato di un investimento di 10 miliardi per gli sgravi Irpef sui redditi da lavoro più bassi per “restituire un elemento di speranza e di fiducia agli italiani“. “Questi primi 10 miliardi li vogliamo usare subito – ha sottolineato – per 10 milioni di italiani che guadagnano meno di 1500. Aiuta a sostenere non l’export ma il mercato interno che è totalmente bloccato. Poi è una misura di giustizia sociale, abbiamo visto crescere il costo della vita e una situazione dei salari bloccati“.

L’UE E IL RISCHIO DI UNA DERIVA TECNOCRATICA – L’Europa corre “il rischio di una deriva tecnocratica e burocratica europea” e i prossimi mesi, con le elezioni, il rinnovo delle istituzioni e il semestre italiano, sono “decisivi” per dare una risposta e ridare all’Europa “lo sguardo alto e ideale del sogno dei padri fondatori“. Renzi parte da una citazione del ’95 di Alex Langer: “Il rischio di una deriva tecnocratica e burocratica europea non lo avverte questo Parlamento per colpa della crisi, ma è un rischio insito nell’animo di chi si batte per una Ue degna di questo nome e al quale dobbiamo dare risposta perché nei prossimi 8 mesi non solo ci sarà il passaggio elettorale oggettivamente importante, ma avremo le nuove istituzioni a partire dalla nuova Commissione e avremo il semestre italiano al quale il precedente governo guidato da Letta – presente in Aula – che ringrazio ha dato stimolo e riconoscimento. Allora dobbiamo partire da qui, anche per parlare di conti pubblici“. Per Renzi bisogna “lottare contro un’Europa che sia semplicemente espressione della tecnocrazia e riprendere lo sguardo profondamente alto e ideale che la Ue aveva nel sogno dei padri fondatori“.

FISCO E GIUSTIZIA LE PRIORITÀ. Le riforme di fisco e giustizia “vanno affrontate prima di luglio“, come “priorità“, perché “non è colpa di un Commissario europeo se siamo gli ultimi nella giustizia civile: i dati della Ue non sono i numeri a caso della strega brutta e cattiva, ma sono i dati della nostra debolezza” ha proseguito il premier.

L’AGENDA DIGITALE. E poi durante il semestre di presidenza italiana dell’Ue l’Italia organizzerà un appuntamento “ad hoc sull’agenda digitale“. “Sarà importante usare il semestre come occasione per approfondimenti specifici e settoriali e per l’Italia significherà utilizzare il semestre anche ponendo alcune sfide innovative che possono essere occasioni trasversali“, ha spiegato Renzi, “perciò abbiamo convenuto di organizzare a ottobre un appuntamento sull’agenda digitale che coinvolga tutti e 28 i paesi dell’Ue. Parte della competitività del sistema deriva da investimenti su questo settore e dalla capacità delle forze politiche e dei governi di tradurlo in atti concreti, di questo abbiamo discusso con Hollande e Merkel“.

(Credit: TMNews)