Papa Francesco esorta a ‘riconoscere valore dell’essere umano, dal concepimento alla morte’

In udienza con gli operatori sanitari ha ricordato la sofferenza di Papa Wojtyla come esempio

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Roma – “Nella custodia e nella promozione della vita, in qualunque stadio e condizione si trovi, possiamo riconoscere la dignità e il valore di ogni singolo essere umano, dal concepimento fino alla morte“. Sono le parole di Papa Francesco che questa mattina, nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico, ha ricevuto in udienza i partecipanti alla Plenaria del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari (per la Pastorale della Salute).

Dopo l’indirizzo di omaggio del presidente del Dicastero, monsignor Zygmunt Zimowski, il Papa ha espresso “riconoscenza per l’impegno che ponete verso tanti fratelli e sorelle che portano il peso della malattia, della disabilità, di un’anzianità difficile“. Quindi ha ricordato le parole di Giovanni Paolo II, che “trent’anni or sono, affermava circa la sofferenza nella Lettera apostolica Salvifici doloris: ‘Fare del bene con la sofferenza e fare del bene a chi soffre’. Queste parole – ha osservato il Pontefice – egli le ha vissute, le ha testimoniate in maniera esemplare. Il suo è stato un magistero vivente, che il Popolo di Dio ha ricambiato con tanto affetto e tanta venerazione, riconoscendo che Dio era con lui. È vero, infatti, che anche nella sofferenza nessuno è mai solo, perché Dio nel suo amore misericordioso per l’uomo e per il mondo abbraccia anche le situazioni più disumane, nelle quali l’immagine del Creatore presente in ogni persona appare offuscata o sfigurata“.

L’esperienza della condivisione fraterna con chi soffre – ha concluso Papa Bergoglio – ci apre alla vera bellezza della vita umana, che comprende la sua fragilità. Nella custodia e nella promozione della vita, in qualunque stadio e condizione si trovi, possiamo riconoscere la dignità e il valore di ogni singolo essere umano, dal concepimento fino alla morte“.

(Credit: TMNews)