McLaren, obiettivo Sepang. Jenson “Mr Situazioni Difficili” Button vuole la vittoria per dedicarla a John…

Il team di Woking in Malesia ha una buona tradizione. La doppietta nel 2007, con Alonso e Hamilton; vittoria nel 2009 con Button, che spera di ripetersi per molti motivi, il più importante dei quali è la dedica a suo papà John, uno straordinario esempio di padre e sostenitore che manca a tutta la F1

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Sepang – Anche a Woking l’attenzione è per le condizioni meteo e ambientali, che rendono la pista di Sepang una delle più insidiose del mondiale di F1 e tra quelle che necessitano di più attenzione sotto il profilo della preparazione fisica. I piloti sono immersi in una “vasca” in carbonio in cui le temperature possono anche superare i 50° Centigradi e questo può anche compromettere – se non preparato in modo adeguato – la resa dei piloti impegnati nella successione di curve e controcurve, lente, medie e veloci, della pista a pochi chilometri dalla capitale malese Kuala Lumpur.

Meteo e statistiche sono da analizzare come sempre per cercare di prevedere una gamma di strategie utili ad affrontare la gara con sufficiente reattività. Il complesso di Sepang fu il primo circuito di Formula 1 progettato a metà degli anni ’90 dall’architetto Hermann Tilke, nel quadro del più ampio programma della Malesia di diventare un Paese industrializzato entro il 2020. Economia e motorsport vanno dunque a braccetto sul circuito malese, che si trova a soli cinque chilometri dall’aeroporto di Kuala Lumpur e a 60 dal centro della capitale.

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La McLaren ha una buona tradizione in Malesia. Nel 2007 Fernando Alonso e Lewis Hamilton furono protagonisti di una fantastica doppietta, nell’anno che poi vide Kimi Räikkönen vincere il titolo iridato. Jenson Button, nel 2004 sul circuito malese conquistò il primo dei suoi 50 podi, poi nel 2009 vinse. Kevin Magnussen affronta il tracciato per la prima volta, ma in McLaren sono fiduciosi che possa ben figurare, grazie al training sul simulatore, ma – soprattutto – grazie al talento innato che il giovane figlio d’arte danese ha mostrato già dal debutto in Australia.

Ron Dennis, tornato sulla tolda di comando del team, sarà a Sepang un punto di riferimento di incredibile saldezza per tutto il team, con la sua fermezza manageriale unita con una umiltà che pochi protagonisti del motorsport e dell’automotive possono vantare.

Come in ogni situazione in cui l’incertezza meteo e l’aderenza precaria si uniscono a complicare la guida dei piloti, la capacità di inquadrare la corsa e di gestire le situazioni con freddezza analitica di Jenson Button – Mr. Situazioni Difficili – potrebbe fare davvero la differenza in pista.

E Jenson è alla ricerca di un successo che possa farlo tornare a sorridere, non fosse altro che per dedicarla a suo papà John, scomparso di recente, una figura di padre sostenitore di straordinario spessore che manca a tutto il paddock. Forza Jenson, come non mai!

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John Horsemoon

Sono uno pseudonimo e seguo sempre il mio dominus, del quale ho tutti i pregi e i difetti. Sportivo e non tifoso, pilota praticante(si fa per dire...), sempre osservante del codice: i maligni e i detrattori sostengono che sono un “dissidente” sui limiti di velocità. Una volta lo ero, oggi non più. Correre in gara dà sensazioni meravigliose, farlo su strada aperta alla circolazione è al contrario una plateale testimonianza di imbecillità. Sul “mio” giornale scrivo di sport in generale, di automobilismo e di motorsport, ma in fondo continuo a giocare anche io con le macchinine come un bambino.