Francia, secondo turno amministrative: Hollande in difesa, Marine Le Pen cerca lo scacco matto

Il Front National cerca l’affermazione nel ballottaggio per mettere un cuneo nella credibilità di UMP e Partito Socialista, ma l’obiettivo è demolire il processo di integrazione europea con un successo tonante alle elezioni di maggio per il rinnovo del Parlamento Europeo. Una follia che intende contrastare un’altra follia

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Parigi – L’estrema destra di Marine Le Pen cerca oggi nel ballottaggio delle amministrative in Francia lo scacco matto sia contro i socialisti di Francois Hollande sia contro i conservatori dell’Unione per un Movimento Popolare (Ump), preparandosi a giocare la grande partita delle consultazioni europee, che potrebbero vedere l’ultradestra francese allearsi con il resto degli antieuropeisti del Continente.

Seggi aperti dalle 8, chiusura prevista alle 20, quando si sapranno i primi risultati di una tornata elettorale che già vede il presidente francese nella parte dello sconfitto.

Hollande lo sa, e si prepara a un rimpasto di governo che potrebbe determinare la fine dell’esperienza da premier di Jean-Marc Ayrault, impopolare più dello stesso presidente della Repubblica, difficile riuscire in un exploit analogo. Per la sua sostituzione si fanno i nomi dell’attuale ministro dell’Interno Manuel Valls, una personalità che non teme l’impopolarità internazionale nel perseguire gli interessi legittimi della Francia. Anche i titolari degli Esteri, Laurent Fabius, e della Difesa, Jean-Yves Le Drian, sono tra i papabili ad assumere il ruolo di braccio governativo dell’Eliseo, cui ambiscono anche il sindaco uscente di Parigi, Bertrand Delanoe, il sindaco di Lille, Martine Aubry, e il presidente dell’Assemblea nazionale, Claude Bartolone.

Tuttavia, anche sul ballottaggio pesa il rischio astensione, che al primo turno è stata del 36,45 per cento, un campanello d’allarme per a tenuta della democrazia francese.

Domenica scorsa la sinistra conquistò solo il 38,8 per cento dei voti, ossia sei punti in meno del 2008, mentre il centrodestra totalizzò il 46,4 per cento, un risultato su cui pesa però lo straordinario risultato del Front National di Le Pen, partito senza neanche un sindaco, ma arrivato al 4,7 per cento (nel 2008 aveva conquistato 0,9 per cento) conquistato presentandosi in soli 597 dei 36.600 collegi.

La socialista franco-spagnola Anne Hidalgo, partita da grande favorita nella corsa alla poltrona di primo cittadino di Parigi, al primo turno è stata scavalcata dalla rivale conservatrice Nathalie Kosciusko-Morizet, in un duello tutto al femminile. I sondaggi la danno ancora favorita.

Anche a Marsiglia il candidato socialista Patrick Mennucci è stato superato dai conservatori dell’Unione per un movimento popolare (Ump) e dall’ultradestra del Front National.

Il fronte anti-europeista ha molte frecce nella propria faretra, anzitutto i numeri di una crisi economica che tarda ad abbandonare l’Europa, tranne la Germania, e sono molti gli indizi che tra le due circostanze vi sia un legame di causa ed effetto. Però raccontarsi le favore è altrettanto illusorio: l’appesantimento dello Stato e delle istituzioni europee – iperburocratizzate – sono due facce della stessa medaglia, l’ammodernamento e l’adeguamento istituzionale di tutte le istituzioni rappresentative e del ruolo di quelle europee nella vita delle persone.

L’Europa sembra affetta da una sindrome di cattiva crescita, perché ha deviato dall’ideale percorso improntato dai Padri Fondatori. Alla crisi del funzionalismo – prima fase del processo di integrazione europea – non si è risposto con il paradigma federale (la soluzione ideata in nuce dagli stessi Padri Fondatori), ma con un allargamento e un approfondimento del paradigma funzionalista, premessa per l’ipertrofia burocratica europea, che spesso assume le forme di un’autocrazia senza controllo.

Occorre riscoprire le radici del processo di “europeizzazione” dell’Europa, non intraprendere la via di fuga di un rinvigorimento dello Stato nazione, che non ha più la capacità – se non per una funzione giuridico-politica – per esercitare tutta la gamma dei poteri sovrani. Occorre riscoprire il legame ideale tra il federalismo nordamericano e quello europeo della seconda metà del XX Secolo, una riscoperta – ma per taluni sarebbe una scoperta assoluta – di quanto siano unite le due sponde del “lago” Atlantico.

Marine Le Pen e gli anti-europeisti di altri Stati dell’Unione propongono invece una soluzione folle per correggere l’attuale follia.

(Credit: AGI)

Ultimo aggiornamento 30 Marzo 2014, ore 14.28 | ©  RIPRODUZIONE RISERVATA